Rubinstein provoca la caccia ai biglietti
Rubinstein provoca la caccia ai biglietti Domani sera al Regio Rubinstein provoca la caccia ai biglietti Coda per diverse ore al botteghino dell'Unione Musicale - Il pianista ottentaseienne concluderà i concerti nel nuovo teatro lirico Rubinstein arriva. Ha iniziato la sua tournée italiana ieri sera a Roma, domani sarà a Torino, per concludere i concerti del Regio, promossi dall'Unione Musicale. Il ciclo, allestito con l'intento di aprire il teatro d'opera alla musica sinfonica e da camera, ha suscitato un enorme interesse di pubblico e, insieme, è stato bersagliato da una serie di imprevisti, che hanno costretto a modificare diversi programmi. David Oistrackh, 65 anni, è stato colpito da una crisi cardiaca pochi giorni prima di prendere l'aereo per l'Italia. Rudolph Serkin, 71 anni, dopo avere già confermato la propria partenza da New York, è stato trattenuto a casa per ordine dei medici. Ma Arthur Rubinstein, a 86 anni, mantiene l'impegno. E' arrivato a Roma la vigilia, con qualche ora di ritardo sul previsto che ha tenuto in agitazione gli organizzatori, andati inutilmente ad attenderlo il pomeriggio all'aeroporto. Il pianista li ha sorpresi tutti, ancora una volta. Aveva preferito prendere l'aereo successivo perché la sera prima, dopo un concerto a Losanna, aveva fatto un po' tardi. Era rimasto a conversare con un gruppo di amici fino alle tre del mattino. Per domani sera, le milleottocento poltrone del Regio si riveleranno insufficienti. «Se avessimo avuto la disponibilità, avremmo venduto sette di questi teatri», dice Giorgio Balmas, direttore dell'Unione Musicale. Rubinstein torna a Torino a tre anni dalla sua ultima esibizione, nel corso di una tournée che toccherà due altre sole città in Italia (Vicenza e Milano, per le tre serate alla Scala). L'interesse si è acceso fin dal primo annun- ciò, la corsa al biglietto rischia di ricreare la psicosi che si ebbe per la serata inaugurale dei Vespri Siciliani. Ma questa volta non ci sono i motivi di prestigio sociale, o di legittima curiosità mondana. Il richiamo è dato solo dal nome del pianista, e dal singolare fascino della sua personalità. «I biglietti del settore B, da 2 mila lire, più accessibili al pubblico — ci dicono all'Unione Musicale — si sono esauriti in poche ore». Per settimane, alle centinaia di persone che telefonavano, i responsabili avevano detto che la vendita sarebbe iniziata alle 9,30 di lunedì. Per prudenza, avevano richiesto la presenza di una guardia giurata, a sorvegliare il traffico. Non si è rivelata una misura eccessiva. Alle sette del mattino, c'era già la coda sulle scale, alle sette e mezzo arrivava in piazza Castello. «Ci era già capitato per Segovia, per Boulez: ma mai in queste proporzioni ». Hanno dovuto decidere di anticipare l'apertura del botteghino, per evitare ingorghi. Quando tutti i posti delle poltroncine erano finiti, si presentava ancora pubblico. Gli sfortunati, giunti dopo le dieci del mattino, hanno cominciato a comperare gli «ingressi». «Abbiamo detto che non avrebbero trovato posto a sedere, ma lo volevano lo stesso». Ne hanno venduto ancora trecento, poi si sono dovuti fermare. Il Regio non può ospitarne di più, neppure sui gradini, o lungo le pareti. Molti di questi spettatori sono i tradizionali appassionati dei concerti, ma gli organizzatori hanno visto centinaia di visi nuovi, che non erano mai entrati al Conservatorio. Per Rubinstein, per il Regio, si muovono. C'è molta gente che viene da fuori Torino, un pullman giungerà dalla comunità internazionale di Loppiano, in Toscana. Per un giovane, diciottenne, si è fatta una deroga speciale. Era arrivato apposta in treno da Gorizia, per acquistare sette biglietti. «La vendita non era ancora aperta, ma non abbiamo avuto il coraggio di rifiutarglieli». E ha ripreso il treno per Gorizia, trionfante, col ? o e o a suo bottino. g. c. Il programma del concerto di Rubinstein comprende: la Sonata in mi bem. maggiore op. 31 n. 3 di Beethoven, la Sonata in si bemolle minore op. 35 di Chopin, Phantasiestiicke op. 12 di Schumann, e due brani di Liszt: Valse oubliée, Rapsodia ungherese n. 12.
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