"Una corsa stregata,,

"Una corsa stregata,, "Una corsa stregata,, Lo sfogo amaro del rivale di Eddy Motta ancora al centro di una polemica ma lo ha fatto lo stesso. « Ho un solo rammarico — dice Eddy —, mi spiace che Battaglin non sia arrivato al traguardo con me, se lo sarebbe meritato. Per il resto, ripeto quello che ho già detto mille volte: mi pagano perché io vinca, e io cerco di guadagnare lo stipendio nel miglior modo possibile ». Chiaro, no? Maurizio Caravella (Dal nostro inviato speciale) Lanciano, 29 maggio. « Una corsa stregata. Sì, quella eli oggi per me è stata una tappa maledetta. Cado, cambio bicicletta perché il manubrio è tutto storto e proseguire cosi sarebbe un suicidio. Il ginocchio destro mi duole, anche la spalla mi fa male, ma cerco di dimenticare il dolore e scendo come un matto, rischiando ad ogni curva. Arrivo a venti metri da Merckx e penso: Giovanni, ce l'hai fatta, adesso t'incolli alla ruota di Eddy e voli verso il traguardo. C'è un'altra curva neanche troppo difficile, adesso sto andando piano, non è più il caso di rischiare. Eppure sento che la bicicletta va da una parts e io dall'altra, mi ritrovo di nuovo a terra, l'anca e la spalla sono rosse di sangue. E allora impreco contro la cattiva sorte, mi scappano delle parolacce, piango per la rabbia ». Mentre Battaglin racconta queste cose, con l'aria infelice di chi vuol farsi perdonare chissà quali colpe, uno spettatore si fa largo nella ressa e gli dà una manata proprio sulla spalla ferita. Battaglin st volta, l suoi occhi diventano cattivi, e grida un Insulto In dialetto. Poi continua: « Fontana mi ha fatto coraggio, ho cambiato ancora la bicicletta e sono ripartito. Ma ormai Merckx, Panizza e Fuente erano lontani, mentre dietro di me, ad una quarantina di secondi, c'era il gruppetto di Gimondi. La partita era persa, ho mangiato e bevuto qualcosa, ho ripreso fiato, mi sono lasciato raggiungere. Poi quasi tutti hanno collaborato all'inseguimento, ma Eddy davanti volava, come se si trattasse di un campionato del mondo. Che tappa maledetta ». Gli facciamo notare che ti secondo posto è ancora suo e che in fondo nulla è compromesso. Ma Battaglin è troppo avvilito, deluso, per riuscire a vedere anche dei lati positivi, dopo quanto gli è successo oggi: « Sarei arrivato con Merckx, stavo bene. Invece ho perso quasi due minuti nei confronti di Panizza, che per il secondo posto si sta facendo minaccioso. E la spalla mi fa male, l'anca e il ginocchio anche ». E mostra le ferite, le indica, teme che non gli credano, teme che la gente pensi che Giovanni Battaglin si stia cercando un alibi. Ma è proprio vero che nel gruppetto che inseguiva Merckx, Fuente e Panizza, hanno tirato tutti? Le versioni sono discordanti. Fontana, direttore sportivo di Battaglin dice: « Qualcuno sostiene che gli italiani, invece di correre contro Merckx, corrano contro Battaglin, un ragazzo che darebbe fastidio a parecchia gente. Io non ho elementi per confermarlo, ma mi pare che nel gruppetto 11 Gimondi abbiano fatto tutti il proprio dovere anche quando Giovanni è stato ripreso ». Gimondi invece dice che tiravano soltanto quelli della Sammontana e della Brooklyn, mentre Bitossi lancia un'accusa precisa: « Motta è stato l'unico a stare sempre sulle ruote, com'è sua abitudine ». Merckx ha tirato come se fosse un campionato del mondo, lo dicono tutti: non aveva alcun bisogno di farlo, perché il Giro lo aveva già « ucciso » a Carpegna,

Luoghi citati: Carpegna, Lanciano