E' accusato di avere gettato la moglie nel Lago Maggiore

E' accusato di avere gettato la moglie nel Lago Maggiore Oggi alla corte d'assise di Novara E' accusato di avere gettato la moglie nel Lago Maggiore L'uomo, imputato di tentato uxoricidio, sostiene invece che si è trattato di una messa in scena della donna per metterlo nei guai (Dal nostro corrispondente) Novara, 28 maggio. (p.b.) Domani dovrebbe essere processato in corte d'assise, Domenico Forte, 30 anni, l'operaio della Rhodiatoce di Verbania imputato di tentato uxoricidio. Usiamo il condizionale perchè il processo, pur essendo fissato da tempo, è in forse per il probabile sciopero dei cancellieri. Il presidente, comunque, potrebbe avvalersi di un notaio per la verbalizzazione dell'udienza, e il dibattimento sarebbe così portato ugualmente a conclusione. Ciò non rappresenterebbe novità: è già accaduto altre volte. Il Forte è accusato di avere buttato nelle acque del Lago Maggiore, il 17 dicembre scorso, la propria moglie, Italia Barbaro, 27 anni. Che la donna sia finita nel lago è verissimo ma l'imputato sostiene che la consorte lo ha fatto volontariamente per metterlo nei guai: sarebbe, insomma, tutta una messa in scena. Italia Barbaro, allorché quella sera venne raccolta aggrappata ad un palo del pontile di attracco dei battelli, a Pallanza, non denunciò subito il marito: lo fece poco dopo, in ospedale, raccontando l'accaduto alla madre, Rachele Garofalo, alla sorella Lucia e alla cognata, Raffaella Pastore, che erano accorse al suo capezzale. Riavutasi dallo choc, dopo qualche giorno, la donna venne interrogata dai carabinieri. «Ero da mia sorella, raccontò, quando alle 18,30 mio marito è venuto a prendermi per rincasare. Strada facendo mi invitò a fare una passeggiata sino ad Intra. Rifiutai perchè dovevo preparare la cena anche per la nostra piccola Angela, di due anni e mezzo, che era con noi. Ad un tratto mio marito, accusando dolori viscerali, mi pregò di seguirlo in luogo appartato. Allorché fummo soli mi prese per le braccia e mi sospinse su un pontile in legno per l'attracco dei natanti, sino a farmi precipitare nel lago». Invitata a precisare perché il marito volesse disfarsi di lei, la Barbaro rispose: «Nora so; penso a causa di una sua relazione extraconiugale, della quale però sono venuta a conoscenza soltanto qui in ospedale ». Arrestato, il Forte diede una versione nettamente contraria. « Stavamo rincasando, è vero, ma strada facendo mia moglie si ricordò che doveva telefonare a parenti di Barletta. Mi diede le chiavi invitandomi a rientrare a ca¬ sa con la bambina, e si diresse verso il posto pubblico telefonico». Fra i due c'è stato, nel corso dell'istruttoria, un drammatico confronto: «Sei stato tu a buttarmi nel lago, perché volevi disfarti di me» ha gridato in faccia al marito la Barbaro. «Ti sei buttata per mettermi nei guai» ha ribattuto lui. L'accusa, oltre che sul racconto della moglie e dei parenti di lui, si basa sulla testimonianza di una donna. Teresa Compiecchio, 48 anni. La sera del 17 dicembre, mentre era sul lungolago di Pallanza, sentì il pianto di una bimba. Nell'oscurità vide un uomo con il soprabito scuro prendere in braccio la piccina con il cappotto rosso e allontanarsi frettolosamente. Di lì a poco udì invocazioni di soccorso provenire dal lago. Per contro, la difesa presenta una testimone: Mary Rigoni, la quale asserisce che non appena tratta dalle acque del lago e mentre stavano soccorrendola, la Barbaro ebbe a dire: «Sono scivolata». Nuovi elementi, forse, verranno portati nel corso del dibattimento. Domenico Forte

Persone citate: Barbaro, Domenico Forte, Mary Rigoni, Rachele Garofalo, Raffaella Pastore

Luoghi citati: Barletta, Intra, Italia, Novara, Pallanza, Verbania