Motocross, lo sport del brivido (Ma senza i rischi della velocità) di Cristiano Chiavegato

Motocross, lo sport del brivido (Ma senza i rischi della velocità) Una specialità sempre più diffusa, specie fra i giovani Motocross, lo sport del brivido (Ma senza i rischi della velocità) Piloti di quattordici nazioni in gara domenica a Pinerolo nella quarta prova del campionato mondiale I protagonisti e le caratteristiche delle moto - Cavallero su "Maico" punta ad un clamoroso successo Il tema della sicurezza nelle corse motociclistiche è di scottante attualità. Purtroppo la velocità è sinonimo di pericolo, ma se i piloti non accetteranno più certe situazioni e certe imposizioni, se i costruttori, pur nell'esasperazione tecnica delle costruzioni, Insisteranno nella ricerca di soluzioni con garanzie di affidabilità, se soprattutto gli organizzatori saranno all'altezza del loro compito, tale pericolo verrà notevolmente diminuito, lasciando solo la fatalità a giocare con le vite umane. Il motociclismo è talmente importante fra gli sport motorlstlci che non si può pensare alla sua soppressione sia per chi lo pratica direttamente che per chi lo segue come spettatore. Piuttosto si potrebbe auspicare uno spostamento dell'interesse delle varie categorie verso un tipo diverso di motociclismo, molto meno rischioso ed altrettanto spettacolare: il motocross. Questo sport che ha conta, giato specialmente i giovani, ha tutte le caratteristiche per entusiasmare, senza mettere a repentaglio l'esistenza dei protagonisti. Naturalmente non si possono escludere i pericoli, ma sono mol¬ to più limitati. Fattore determinante in questo senso, nelle gare delle moto fuori strada, è la minore velocità raggiunta dai concorrenti. Questo non significa che non vi siano incidenti e che i problemi (riguardanti soprattutto la sicurezza dei circuiti) siano tutti risolti. Bisogna però rilevare, a favore del motocross, una bassa percentuale di danni alle persone. Questo ha contribuito alla diffusione della specialità che ha raggiunto specie nei campionati mondiali un altissimo livello competitivo e spettacolare. CAMPIONATO — Nel motocross si disputano due campionati mondiali, riservati alle classi 250 e 500 ce. Possono essere effettuate 12 prove per ciascuna classe, ma ogni pilota può valersi soltanto dei migliori sette piazzamenti. Un nuovo sistema di punteggio tiene conto delle classifiche di ciascuna delle due manches in programma in ogni Gran Prix. I conduttori hanno optato all'inizio della stagione per la 250 o la 500 e non possono partecipare alle gare dell'altra classe. PINEROLO — Domenica prossima 27 maggio verrà disputata la quarta prova delle 500 sul campo di Baldlssero di Pinerolo, valida per il Gran Premio d'Italia Trofeo Champion. Alla gara prenderanno parte piloti di quattordici nazioni, in sella alle moto ufficiali delle più note marche. C'è molta attesa per la competizione italiana che dovrà confermare o smentire le indicazioni fornite dalle tre prove precedenti. Il campione del mondo Roger De Coster è in difficoltà di fronte all'attacco del cecoslovacco Jiri Stodulka e del piloti della Yamaha, lo svedese Hammergren e il belga Van Velthoven che insieme all'altro boemo Hammersmid lo sopravanzano nella classifica provvisoria. LE MOTO — De Coster, dominatore delle ultime due edizioni del campionato mondiale, è entrato in crisi anche per i nuovi regolamenti tecnici adottati dalla Firn. La federazione internazionale ha infatti obbligato i costruttori motociclistici a portare ad un peso minimo di 95 chilogrammi ogni moto della classe 500. La Suzuki di De Coster che si dise pesasse poco più di 70 chili è stata appesantita e il belga non ha più lo sprint del passato. Quasi tutte le maggiori marche presenti nelle prove iridate (Suzuki, Yamaha, Maico, Husqvarna, Bsa, Kawasakl, CZ hanno preparato mezzi al limite dei 95 chilogrammi ottenendo potenze variabili fra 1 40 e i 48 cavalli dichiarati. I cambi sono a 4 e 5 marce. Per i telai e i motori particolarmente sollecitati vengono usati materiali come il cromo molibdeno, con molti particolari in plastica. Poiché si tratta di moto che debbono correre su terreni molto accidentati, i rapporti sono molto corti. I prezzi oscillano per i «privati» sul milione, ma è chiaro che le «macchine» ufficiali costano decine di milioni. Da notare che pur correndo nella classe 500 la maggioranza dei motori è di cilindrata inferiore per ottenere il miglior rapporto peso-potenza. GLI UOMINI — Roger De Coster, belga, 29 anni, campione in carica è noto per saper sfruttare al massimo le doti della propria moto. Le sue corse sono un modello di potenza e regolarità. Ogni giro del circuito viene percorso da De Coster con precisione millimetrica, studiato in ogni particolare e sempre con la stessa cadenza, a meno che non sia costretto a un inseguimento, nel qual caso si scatena. I suoi tradizionali rivali sono il finlandese Mikkola, lo svedese Ake Jonsson, il tedesco Bauer e l'altro svedese Aberg. Nel 1973 però De Coster ha trovato nuovi avversari in Hammergren e Van Velthoven che con Jonsson (ingaggiato pare per 40 milioni all'anno) costituiscono la risposta della Yamaha alla supremazia della Suzuki, e nel cecoslovacchi Stodulka e Hammersmid, portacolori della CZ. ITALIANI — I colori azzurri non sono mai stati difesi bene in campo mondiale. Probabilmente la situazione è stata determinata dal fatto che nessuna Casa italiana ha costruito una moto adatta per il campionato mondiale della 500 o della 250. I nostri piloti inoltre hanno pochissima esperienza internazionale e mancano di una vera scuola. Quest'anno però il programma della Fml comprende uno sviluppo dell'attività iridata, con il lancio di alcuni giovani. Per Pinerolo comunque si dovrà fare affidamento soprattutto su Giuseppe Cavallero che alla guida della Maico sta attraversando un periodo di forma eccezionale ed ha già superato in prove internazionali i più quotati avversari. Anche il campione d'Italia Paolo Plron che corre con l'Husqvarna, sulla pista di casa dovrebbe garantire un buon risultato. Cristiano Chiavegato

Luoghi citati: Italia, Pinerolo