Per 48 ore non daremo notizie sul bambino rapito a Bergamo di Piero Cerati

Per 48 ore non daremo notizie sul bambino rapito a Bergamo Il drammatico appello dei genitori Per 48 ore non daremo notizie sul bambino rapito a Bergamo L'inchiesta è a un punto morto - La maestra di Mirko in ospedale per collasso "La Stampa" accoglie l'invito per non ostacolare eventuali contatti con i rapitori (Dal nostro inviato speciale) Bergamo, 23 maggio. A tre giorni dal rapimento di Mirko Panattoni, 8 anni, sequestrato da due malviventi davanti alle scuole di Bergamo, le indagini sono a un punto morto. I banditi non si sono più fatti vivi. L'angoscia cresce con il passare delle ore. Anna Granelli, 54 anni, la maestra del bimbo stamane è svenuta in classe: ora è ricoverata in ospedale e la diagnosi parla di collasso cardiaco. Enrico Panattoni, il padre di Mirko, è un uomo distrutto dal dolore. «Eppure sono pronto a vendere tutto pur di riavere mio figlio» dice. Oggi ha chiesto ai giornalisti di non dare più notizie sulla vicenda; spera che ciò faciliti un accordo con i rapitori. Ha portato un messaggio al sostituto procuratore Giancarlo Battila che lo ha letto a tutti i giornalisti presenti: «I genitori di Mirko — dice il messaggio — hanno atteso con animo pieno di angoscia una precisa notizia dello stato di salute del loro piccolo figlio e delle condizioni per ottenerne al più presto il ri¬ torno in famiglia. Ma inutilmente. Essi temono che le informazioni divulgate in questi due ultimi giorni, abbiano in qualche modo impedito l'i- i nizio delle trattative dirette ad ottenere la liberazione di Mirko. Per questo, rivolgono un supplichevole invito a tutta la stampa e alla Rai-tv affinché desistano dal dare ulteriori notizie sull'argomento, nella convinzione che ciò possa favorire la migliore e più rapida soluzione di un dramma di cui la loro famiglia è disperata protagonista. Certi di ottenere l'umana comprensione di quanti hanno con loro a cuore la vita di loro figlio, che è il solo bene che oggi deve essere tutelato e difeso, attendono fiduciosi l'accoglimento di questa loro richiesta». Un appello simile era stato rivolto dai genitori di Milena Sutter; oggi tutti sperano che la vicenda di Bergamo abbia un esito molto diverso da quella di Genova. Non è un affronto alla libertà di stampa tacere davanti ad avvenimenti come questi: la vita di un bambino vale molto più d'una breve offesa fatta al diritto di informazione. La Stampa sospende le notizie sulla vicenda per 48 ore. Piero Cerati

Persone citate: Anna Granelli, Enrico Panattoni, Giancarlo Battila, Milena Sutter, Mirko Panattoni

Luoghi citati: Bergamo, Genova