Bimbo di otto anni rapito davanti alla scuola La sua voce fatta udire al telefono alla madre di Piero Cerati

Bimbo di otto anni rapito davanti alla scuola La sua voce fatta udire al telefono alla madre Ignobile impresa compiuta da due malviventi ieri mattina a Bergamo Bimbo di otto anni rapito davanti alla scuola La sua voce fatta udire al telefono alla madre La donna colta da choc - Non si sa ancora se è già stata richiesta la cifra del riscatto - Il padre è proprietario di tre ristoranti: "Siamo disposti a tutto" - Come è avvenuto il sequestro - Il bambino, lasciato pochi secondi prima dalla madre, è stato avvicinato dai banditi che l'hanno invitato a salire in auto - Si è ribellato: caricato a forza - Anche la maestra ha visto i rapitori (Dal nostro inviato speciale) Bergamo, 21 maggio. Un bambino di otto anni è stato rapito stamane a Bergamo. Si chiama Mirko Panattoni; il padre, Enrico, di 45 anni, possiede tre ristoranti. La famiglia non è una delle più ricche di Bergamo, tuttavia è ormai certo che il piccolo Mirko sia stato sequestrato a scopo di estorsione. I rapitori avrebbero già telefonato ai Panattoni, che abitano in via Colle Aperto 14, nella città alta, al piano superiore di uno dei loro ristoranti, « La Marianna». Verso la mezza, la madre di Mirko è stata sentita gridare«E' lui, è Mirko, è Mirko»Con tutta probabilità, i rapitori le hanno fatto sentire per telefono la voce del piccinoNon avrebbero però ancora chiesto un riscatto; forse hanno dato un appuntamento telefonico per domattina o per questa notte. La signora Panattoni, Oriana, di 45 anni, è ora sotto choc ed è stata visitata da un medico. Ha il volto sfatto, un tremore alle manioggi le e mancata la forza d lanciare un appello attraverso i giornali perché i banditi rilascino il suo Mirko. Il padre si è rivolto alla televisione. «Mirko — ha detto — è un ragazzo vispo, è il nostro ultimo nato: gli vogliamo troppo bene; siamo disposti a tutto». La città è sgomenta, il sostituto procuratore della Repubblica. Giancarlo Battila, cui è affidata l'inchiesta ha detto: «Siamo impreparati per un reato simile. Non chiedetemi indiscrezioni, ogni particolare può costare la vita alla vittima». Sono stati due giovani a rapire Mirko, stamane alle otto e mezzo, mentre il bambino stava andando a scuola (frequenta la seconda elementare). Erano su una «Volskwagen» grigia, parcheggiata davanti alle elementari «Garibaldi», a pochi metri dalla casa di Mirko. Li hanno visti parecchi testimoni: il primo è Annamaria Restrelli, una negoziante, che era convinta che i due fossero piazzisti; poi Claudio Freti, di 8 anni, che frequenta la stessa classe di Mirko: Claudio ha visto i due , o i e . o i a e , e n e oe aAoai rdi uo. i, a o0 a ma iscendere dall'auto, avvicinarsi a Mirko e dirgli: «Senti, vieni con noi». Il bambino ha opposto resistenza, si è divincolato, ha gridato finché è stato caricato sulla vettura. Claudio Freti, spaventato, è entrato di corsa in scuola, è andato dalla maestra Anna Granelli, di 56 anni, e le ha detto: «Hanno rubato Mirko». La donna ha avvertito i carabinieri. Poi c'è la testimonianza di Carla Cattaneo: stava accompagnando il figlio a scuola ed ha scorto i due rapitori mentre prendevano per le spalle Mirko. Inoltre, un'altra madre, Federica Prometti, che portava alla stessa scuola la figlia Serena, di 6 anni, ha visto la « Wolkswagen » con i rapitori e Mirko mentre scendeva dal viale delle Mura. Nelle tre deposizioni c'è un particolare comune: uno dei banditi è bellissimo, ha i capelli scuri e lunghi. La polizia ora sta preparando un identikit. I caratteri sommari sono dunque questi: i due rapitori sono giovani (sui 25 anni), hanno capelli lunghi, uno è biondo; gli inquirenti non escludono possa essere una donna. E' stato escluso (almeno per ora) un motivo diverso dal sequestro per estorsione, anche se il padre di Mirko è noto come simpatizzante di destra e il bimbo ha avuto come padrino di battesimo l'onorevole Mirko Tremaglia, eletto al Parlamento nella circoscrizione di Bergamo per il msi-destra nazionale. E' difficile anche credere ad un errore di persona (c'è chi sostiene che i genitori di Mirko non sarebbero in grado di pagare somme molto forti, come, ad esempio, un mezzo miliardo) anche se qualcuno sostiene, senza avere conferma, che la scuola del bimbo rapito è frequentata da un nipote dell'industriale Carlo Pesenti. Gli inquirenti non escludono che l rapitori siano giunti da altre città e le indagini sono estese a tutta l'Italia. Il padre di Mirko ha poi riferito che ieri sera il figlio gli aveva detto che un cliente, piuttosto anziano, l'aveva avvicinato per chiedergli chi fosse suo padre, come si chiamasse e quanti anni avesse; non sembra però che il fatto sia da mettere in relazione al sequestro. La «Volkswagen» usata dai due sconosciuti è stata ritrovata in via XXIV Maggio, presso l'ospedale Maggiore, a qualche chilometro dal punto in cui è avvenuto il rapimento. Era stata rubata ieri sera in via Corridone a Sebastiano Maniscalco, che l'aveva parcheggiata sotto casa. Sui sedili i banditi non hanno dimenticato nulla che possa servire alle indagini. Alla vettura era stato forzato il tappo del serbatoio e il deflettore sinistro. S'ignora se i rapitori abbiano compiuto il trasbordo su un'altra auto in via XXIV Maggio: è però improbabile (la zona è molto affollata) anche se un testimone sostiene di aver visto due giovani trascinare una pesante sacca blu sportiva verso una vettura parcheggiata presso l'ospedale. Non ha trovato valore l'ipotesi che nella « sacca » potesse essere nascosto il piccolo Mirko. Una parente dei Panattoni ha telefonato verso le 14 dicendo di aver visto il piccolo Mirko su un'auto assieme a due giovani a Villa di Serio, a pochi chilometri da Bergamo. Ma le notizie sono ormai incontrollabili: è cominciata la ridda degli avvistamenti, delle voci su riscatti di 200 milioni già chiesti dai banditi, delle ipotesi tragiche. Com'è avvenuto il rapimento? Sono le 8,30. In via Colle Aperto 14, Mirko esce accompagnato dalla mamma, signora Oriana Fabbri. I due si avviano verso la scuola « Garibaldi », che dista 400 metri. Percorrono un largo viale, a quell'ora poco frequentato. Ad una curva, la signora Panattoni vede due compagni di scuola di Mirko e dice al figlio: « Adesso ti lascio, vai con loro ». Volta le spalle e torna a casa. Le 8,35. La maestra Granelli è già a scuola. Ha notato mentre entrava la « Volkswagen » ed ha pensato: « Guarda che bel ragazzo, sarà certamente un rappresentante di libri per le elementari ». Mirko sta avvicinandosi ai suoi compagni. I due giovani della « Volkswagen » scendono; le portiere dell'auto restano aperte (dirà poi uno degli scolaretti: « Ho visto sui sedili un borsello da cui spuntavano due pistole », ma la testimonianza è presa con ima certa cautela); uno degli sconosciuti si avvicina a Mirko e gli dice: « Senti, vieni con noi » (è incerto se abbia o no pronunciato il nome di Mirko), poi lo afferra per le spalle e lo carica sull'auto. Il bambino grida, piange. Osservano la scena la negoziante Annamaria Restrelli, Carla Cattaneo e Claudio Preti. La Cattaneo prende il numero di targa della vettura, ma sba- grgdgrvv«MceppcscsMn glia: toccherà poi agli inquirenti ricostruire il numero giusto «BG 204564». Le 9,10. Incominciano le indagini; vengono avvertiti i genitori del bambino. La verità si fa strada poco alla volta. Alcune ore dopo avviene il ritrovamento della « Volkswagen » in via XXIV Maggio. Dell'altra vettura su cui si trovano i due rapitori e Mirko nessuna traccia. Le 12,30. Forse giunge la prima telefonata ai genitori perché abbiano la certezza che Mirko è ancora vivo. Il piano dei banditi dev'essere stato preparato in un arco di almeno sette giorni. Risulta infatti che ogni giorno Mirko era accompagnato a scuola da un cameriere dei Panattoni. Oggi era però giorno di chiusura settimanale per « La Marianna » e il personale era in vacanza. I rapitori, o hanno creduto che Mirko andasse a scuola da solo, o sapevano (forse perché successo già altre volte) che la madre avrebbe lasciato il figlio a metà strada. Allora hanno deciso di agire. Chi sono i Panattoni? Enrico Panattoni è nato ad Altopascio nel 1927; Oriana Fabbri è di Pescia, anch'essa è del 1927. Giunsero a Bergamo nel 1948 subito dopo le nozze. In via Colle Aperto, nella città alta, comprarono una vecchia gelateria, la rimodernarono e ne fecero un luogo di ritrovo per ragazzi e studenti. L'azienda prosperò. Panatto¬ ni decide di trasformare il locale in un ristorante alla moda. In breve, « La Marianna », così si chiama il ristorante, diventò meta di ima clientela scelta. Panattoni decise allora di comperare anche «Il Pianone» e «Il Girarrosto» estendendo la sua area d'affari. Attualmente ha 65 dipendenti e lo aiutano i suoi due figli maggiori, Carlo (chiamato però Marzio), di 22 anni, e Fabrizio, di 19. Nella zona i Panattoni sono benvoluti. I vicini escludono che chi ha rapito Mirko voglia compiere una vendetta per un presunto torto subito. Gli inquirenti non escludono però che il sequestro sia stato concepito (se non proprio organizzato) ai tavolini della « Marianna », da un cliente che vorrebbe estorcere qualche milione ai commerciante. Piero Cerati Bergamo. Enrico e Oriana Panattoni, genitori del bimbo rapito (Tel. Ap e Ansa)