Due "killers,, mascherati irrompono in un ristorante e uccidono tre clienti

Due "killers,, mascherati irrompono in un ristorante e uccidono tre clienti A Parigi, un rapidissimo "regolamento di conti,, Due "killers,, mascherati irrompono in un ristorante e uccidono tre clienti Pochi attimi, poi fuggono su un'auto che li attendeva in strada - Uno degli uccisi aveva partecipato alla rapina nella gioielleria "Colombo" a Milano, nel 1964 - Il bottino, in parte recuperato, fu d'un miliardo Parigi, 19 maggio. Uno spettacolare « regolamento di conti » oggi, in pieno giorno, a Parigi: due banditi hanno fatto irruzione in un ristorante, uccidendo tre uomini che si apprestavano a pranzare. I due, approfittando del panico e dello sbalordimento dei presenti, non hanno avuto la minima difficoltà a fuggire su un'auto che li aspettava all'esterno, con un complice al volante. Il commissario Camille Bouvier, capo aggiunto della squadra omicidi, ha identificato le tre vittime per Mi¬ chel Terzian, 33 anni, nato a Marsiglia e colà residente, Louis Nesmoz, 47 anni, nato e residente a Lione, Daniel Renard, 32 anni, nato a Villeurbanne e residente a Lione. I tre uomini erano giunti al caffè ristorante Le Gentilly, posto all'angolo di rue Amirai Mochez e avenue Kellerman, nel tredicesimo « arrondissement », intorno alle 12,40, in compagnia di un amico. Il gruppetto era andato sulla terrazza del locale, per un aperitivo. Poi era rientrato nella sala, prenden- do posto intorno a un tavolo, e ordinando il pranzo. Il dramma si è verificato alcuni istanti dopo che uno dei quattro si era alzato per andare alla toilette. Due individui, il viso coperto da calze semitrasparenti, hanno fatto improvvisamente la loro comparsa nella sala, armati di pistole. Gli altri clienti e i camerieri sono stati colti di sorpresa: giunti a distanza ravvicinata, i due hanno crivellato di colpi i tre uomini al tavolo, fulminandoli. Completata la sanguinosa operazione, mentre nel locale si verificavano scene di panico, la coppia di giustizieri tornava precipitosamente in strada. Un cameriere vedeva i due salire a bordo di ima Citroen color crema, sulla quale era evidentemente in attesa un complice coi motore acceso. Alcuni minuti dopo, secondo la ricostruzione della fuga operata dalla polizia, i malviventi abbandonavano la Citroen in rue De Rungis, per balzare a bordo di una Bmw color verde e scomparire. Ai piedi del tavolo intorno al quale i tre sono stati uccisi sono state rinvenute due borse contenenti cinque o sei pistole. Poi, a bordo di una Austin parcheggiata in prossimità del ristorante è stata trovata un'altra pistola. L'uomo che accompagnava le vittime si è reso irreperibile. Non si esclude che abbia avuto un qualche ruolo nel « regolamento di conti » o che abbia annusato all'ultimo momento la mala parata, prendendo la via della toilette. Louis Nesmoz era accusa¬ to di aver fatto parte della banda franco-italiana che nel 1964 compì ima clamorosa rapina nella gioielleria « Colombo », nel centro di Milano: valore, quasi un miliardo Il « colpo » era stato portato a termine con spregiudicatezza ed eccezionale sangue freddo alle 16,30 del 15 aprile. Cinque banditi mascherati erano arrivati su quattro auto in via Montenapoleone e avevano disposto le loro vetture in modo da bloccare il traffico; mentre uno di essi sparava raffiche in aria, per intimorire i passanti, i suoi quattro compagni, infrante con sventagliate di mitra le vetrine, avevano fatto man bassa di preziosi. Il tutto in pochi secondi. Poi si erano rapidamente allontanati su due auto, abbandonando nella via le altre due, Il bandolo della matassa fu scoperto a Torino, qua! che giorno dopo la rapina L'arresto del greco Panayotides e di Carlo Orsini in un bar frequentato da sospetti elementi italo-francesi faceva giungere all'individuazione di tutti i responsabili: dai fratelli Noèl a Bergamelli a Jo « le maire ». Un'operazione della polizia francese, a Grenoble, aveva poi portato all'arresto di altri responsabili e al recupero di una parte del bottino, circa 100 milioni. Il 12 luglio 1966 il tribunale di Milano aveva emesso la sentenza: sette condanne e otto assoluzioni. Uno dei condannati (otto anni e sei mesi) era appunto Louis Nesmoz. (Ansa-Ap-Afp)

Persone citate: Bergamelli, Camille Bouvier, Daniel Renard, Gentilly, Kellerman, Louis Nesmoz, Orsini

Luoghi citati: Lione, Marsiglia, Milano, Parigi, Torino