Due occhi spediti per posta "Sono quelli di De Mauro,,

Due occhi spediti per posta "Sono quelli di De Mauro,, Il mistero del giornalista rapito Due occhi spediti per posta "Sono quelli di De Mauro,, Erano in un pacchetto imbucato a Roma e indirizzato al quotidiano nel quale lavorava l'ucciso - I periti escludono che siano umani - L'episodio due mesi fa e i e o è ¬ (Dal nostro corrispondente) Palermo, 19 maggio. Un macabro pacchetto è stato spedito al quotidiano L'Ora di Palermo: c'erano due bulbi oculari messi nel flaconcino di un prodotto medicinale, con questo biglietto: «Riteniamo siano gli occhi di De Mauro, se così conosciamo i colpevoli ». De Mauro è il giornalista di 44 anni, caposervizio del giornale, che fu sequestrato la sera del 16 settembre 1970, sotto casa sua, in viale delle Magnolie, a Palermo. E' ormai sicuro che fu ucciso, ma il suo corpo non è stato trovato. Gli inquirenti assicurano però che gli occhi spediti non sono umani, ma di un ovino, quasi certamente di un capretto. Il pacchetto (una busta di tipo ordinario, con dentro flaconcino e biglietto) è stato imbucato a Roma. A Palermo è stato intercettato da un impiegato addetto allo smistamento della corrispondenza: l'uomo si è insospettito, temendo contenesse esplosivo, ha avvertito i superiori, che subito hanno informato la squadra mobile. La polizia ha aperto la busta. Appena è stata vista la boccetta con gli occhi, il questore ha telefonato al procuratore capo della repubblica, Giovanni Pizzillo, e al direttore de L'Ora. Poco dopo occhi e messaggio sono stati portati al giudice istruttore Mario Fratantonio, il magistrato che sta tentando di scoprire la verità sulla scomparsa del giornalista. L'episodio è accaduto poco meno di due mesi fa, il 28 marzo, ma le indagini non sono state concluse. Infatti, i tre periti incaricati di stabilire se gli occhi sono di un uomo o di un animale non hanno ufficialmente terminato gli esami. Tuttavia, la prima ipotesi è esclusa. L'episodio è solamente un orribile scherzo. Oggi la notizia del macabro pacchetto è stata saputa e il giudice istruttore ha detto: « Stiamo vedendo di che si tratta, ancora non si può dire nulla ». Negli ultimi mesi sia L'Ora, sia il Giornale di Sicilia hanno ricevuto lettere anonime con scritte minacciose, cartucce, piccoli ordigni esplosivi, persino un proiettile d'artiglieria, di modesto calibro. Sono scherzi di uno squilibrato, o « avvertimenti » per intimorire i giornalisti palermitani? Nel secondo caso è impensabile accusare la mafia: i suoi sistemi sono altri: mitra, lupara, violenza. Nel «caso De Mauro» l'anno scorso s'era inserito un mitomane: Valerio Biscalchin, ex predicatore evangelico. L'uomo disse che sapeva ogni cosa sul rapimento di De Mauro, poi confessò d'aver inventato tutto. Nell'inchiesta sul giornalista rapito entrò anche Antonino Buttafuoco, 72 anni, consulente tributario dei più ricchi contribuenti di Palermo. Fu denunciato e arrestato per concorso con ignoti nel sequestro, ma in seguito venne prosciolto per mancanza di indizi. Buttafuoco fu denunciato da Elda De Mauro, moglie del giornalista, che confidò alla polizia, dopo la sparizione del marito, che il consulente s'era offerto di fare da intermediario con i rapitori, che aveva detto di conoscere. Però la donna diede confuse spiegazioni e la sua accusa s'appannò a mano a mano che il tri¬ butarista negava e giustificava la sua presenza in casa De Mauro, nei giorni successivi il sequestro. Adesso Elda De Mauro vive a Roma, con la figlia minore, di 24 anni. Il voluminoso fascicolo su De Mauro, che il giudice Fratantonio custodisce nel suo ufficio, a palazzo di giustizia, comprende di tutto: la pista politica (De Mauro fu con Junio Valerio Borghese nella X Mas e la moglie fu ausiliaria della repubblica di Salò); la pista mafiosa (De Mauro firmò decine di inchieste sui « pezzi da novanta » siciliani); la pista Mattei (poco prima di essere rapito, il giornalista aveva indagato sugli ultimi giorni del presidente dell'Eni, in Sicilia, alla vigilia della tragedia di Bescapè, per il film poi girato dal regista Rosi); la pista della droga (De Mauro s'era occupato anche del traffico di stupefacenti); e piste « private » (il giornalista era in difficoltà economiche). Ora il macabro pacchetto con i due occhi non sembra possa portare elementi alla soluzione del « caso De Mauro »: il mistero rimane fitto. a. r. ti giornalista De Mauro

Luoghi citati: Palermo, Roma, Salò, Sicilia