Il Verona vuole il pari

Il Verona vuole il pari Il trainer Cade garantisce il massimo impegno Il Verona vuole il pari "La partita col Milan non sarà come l'ultima tappa del Giro, dove tutto è scontato" - "I miei giocatori a perdere non ci stanno" - Zigoni, ex juventino, vuol far dimenticare le multe-record pagate quest'anno (5 milioni) fDal nostro inviato speciale) Verona. 18 maggio. Dei 45 mila spettatori che domenica riempiranno il «Bentegodi», almeno trentamila saranno di fede rossonera. Il Milan ha richiesto 15 mila biglietti, già venduti. Il resto è nelle mani dei vari Milan Clubs, che stanno preparando una carovana di pullman e di auto mai vista sull'autostrada della «Serenissima». Il Verona per prudenza sconsiglia l'avventura a chi è sprovvisto di biglietto e vuole tentare a tutti i costi di assistere alla partita. Tutto esaurito, anche i tagliandi-omaggio. L'incasso, alla chiusura dei conti, è record: supera i 130 milioni. Quindicimila tifosi del Verona, tra un mare di bandiere rossonere, tiferanno timidamente per i loro colori. Il Milan questa volta giocherà in casa anche fuori da San Siro. La regolarità del campionato fino all'ultima giornata, che Rocco ha definito «l'ultima tappa del Giro d'Italia, dove non succede mai niente», impone almeno un'onesta partita al Verona che quest'anno ha strappato due pareggi alla Juventus, e messo in difficoltà la Lazio. Su questo impegno, Giancarlo Cade, uomo onesto, giura: «Psicologicamente Rocco ha sbagliato nel rilasciare quella dichiarazione, io dispongo di uomini che a perdere non ci stanno, e nessuno del Verona intende fare da spettatore al passaggio dell'ultima tappa del Giro d'Italia». Parlando di Cade, ci si ricollega inevitabilmente all'epilogo del campionato 196667, quando proprio all'ultima giornata il Mantova sconfisse l'Inter, e consentì alla Juventus di vincere clamorosamente il campionato. Allenatore del Mantova era Cade. Suoi giocatori erano Giagnoni e Zoff, che in questi giorni ha ricordato l'impresa con una frase significativa: «Noi del Mantova eravamo innanzitutto uomini...». «Ha ragione Zoff, che è mio amico — afferma Cade — come sono miei amici Rocco e Maestrelli. Quella era una squadra di uomini. Però diverse erano le condizioni in cui ci siamo venuti a trovare, rispetto a domenica prossima. L'Inter stava chiudendo un ciclo, appariva piuttosto in difficoltà. Il Milan invece questo ciclo potrebbe aprirlo proprio contro di noi, vincendo, e non mi sembra dimesso. Quella di Salonicco non è stata poi una gran fatica. Hanno giocato nello spazio di un fazzoletto. Appena arrivava il pallone lo gettavano via. Rivera e Chiarugi non hanno corso come dei disperati, e poi non dimentichiamo che il traguardo dello scudetto moltiplica le forze». «Lei però, in questi giorni, ha detto che ripeterà l'impresa di Mantova». «Non è vero, sui giornali una mia frase che si riferiva a quell'avvenimento è stata falsata. Io ho detto e dico che contro il Milan faremo completamente il nostro dovere, senza acredine e cattiveria, perché non ne vedo il motivo, ma giocando come sappiamo. Nessuna complicazione né esagerazione tattica da parte nostra. Ad esempio, Rivera sarà marcato da Busatta, un mediano. Però noi abbiamo il vantaggio di giocare serenamente, perché ormai salvi, a meno che non si perda per 10-0. Il Milan dovrà inseguire la vittoria per non essere agganciato da Juventus o Lazio, ammesso che una delle due si affermi a Roma o a Napoli. Ripeto, in ogni caso, che molti dei miei uomini a perdere non ci stanno. Non dico che batteremo il Milan, perché questo succederebbe soltanto se pescassimo la carta vincente dal mazzo, ma al pareggio possiamo arrivare e in definitiva vogliamo arrivare». «Ma avrete il coraggio eventualmente di rovinare la festa al Milan, visto che tutto sembra pronto per il decimo scudetto? «A noi nessuno ha mai regalato niente. In campionato ognuno gioca per sé stesso. Perché deve essere festa per il Milan, e non per noi? Noi festeggiamo soltanto se non perdiamo. La regola vale anche all'ultima giornata». «In ogni caso vi farete degli amici e dei nemici». «A queste cose non credo. L'anno dopo che in un certo senso avevamo "regalato" lo scudetto alla Juventus, siamo venuti a Torino con il Mantova ed i bianconeri ci hanno rimandati a casa con tre gol sulla schiena. Quindi è inutile chiedersi a chi fare favori e sfavori, giochiamo per la ditta Verona e basta. Ciò non toglie che il Milan nei nostri confronti appaia più forte. Tuttavia, con le armi del gioco, io non vedo una sconfitta del Verona. Mi chiedo chi sarà l'arbitro: non può essere un piemontese, né un lombardo né un veneto, neppure un romano, non può essere Lo BPfTsfgpainsvtVpalinsmtnpurgdctcnpclLnghrn Bello. Rimangono disponibili Ponzino, Michelotti, Giunti e forse Toselli. Ma dicono che Toselli è amico di Rocco...». Nel '67, anno del clamoroso successo bianconero, Gianfranco Zigoni vestiva la maglia della Juventus. Ora ha la possibilità di fare un regalo ai suoi vecchi amici. Zigoni è in particolari condizioni di spirito. Solito tipo estroso, invecchiando non cambia e attualmente è in gran forma. Vuole disputare una bella partita, per farsi perdonare, almeno in parte, i cinque milioni di multa che ha collezionato in tutta la stagione. Il suo, forse, è un record del mondo. A sentirlo, Zigoni non lascia dubbi sull'impegno del Verona domenica prossima. «Con i miei compagni di squadra — dice — abbiamo già parlato. Ci siamo chiesti perché dobbiamo rinunciare al solito premio di partita per partecipare alla festa del Milan. Abbiamo risposto che non è il caso, c quindi ci impegneremo al massimo. Io particolarmente, perché dopo tante polemiche mi starebbe bene uno spareggio a tre fra Milan, Juventus e Lazio, così se la vedono un po' loro, faccia a faccia. Giochiamo di fronte ad un pubblico mai visto nel nostro stadio. C'è la televisione, giornalisti famosi di tutta Italia che ci guarda¬ no. E' nostro interesse fare bella figura. Quindi nessun regalo. Se poi il Milan vince, tanto di cappello, ma troverà duro, vedrete». Da stasera il Verona è in ritiro a Bardolino. Cade ha confermato la formazione di Roma, cioè: Pizzaballa; Nanni, Sirena; Busatta, Batistoni, Mascalaito; Bergamaschi, Mazzanti, Luppi, Mascetti, Zigoni. In panchina Colombo e Cozzi. Il premio di partita in caso di vittoria contro il Milan è quello già stabilito all'inizio di stagione: 250 mila lire. Con un incasso di 130 milioni, Garonzi questa volta può pagare a cuor leggero. Franco Costa