Postai NORD/SUD

Postai NORD/SUD Postai NORD/SUD Un centro ricreativo e culturale perché gli immigrati si sentano "amici tra amici": ha 10 anni di vita, 1700 soci, 7000 aderenti - Il giovane siciliano paralizzato da tre anni non verrà operato, ma ha bisogno di farmaci costosi - L'ex tranviere vicentino ha trovato altri sostenitori Semplone l'auto ha slittato sul fondo viscido ed è piombata contro un palo della luce. Carlo si è svegliato tre mesi dopo alle Molinette: tre mesi di coma poi altri nove al Maria Adelaide, In un convalescenziario di Loano, quindi in un ospizio per vecchi, infine al Cottolengo. La ripresa è stata lenta, da un anno il miglioramento è più sensibile. Si regge in piedi, cammina lentamente, parla un po' meglio. Ma nessuno lo ha più visitato, il padre è bidello della scuola media «Braccini», guadagna 102 mila lire al mese e ha altri 5 figli. Difficile trovare i soldi per consultare uno specialista. Carlo talvolta perde conoscenza per alcuni minuti, qualche tempo fa è caduto e si è rotto un sopracciglio. L'altro giorno il prof. Fasano, direttore dell'Istituto di neurochirurgia dell'Università, si è occupato del giovane, ha suggerito una cura che dovrebbe accelerare il recupero dello sfortunato ragazzo. Verrà sottoposto a una serie di esami e seguito dalla professoressa Urcinoli. Recenti rimedi antispastici dovrebbero favorire i benefici effetti di una costante fisioterapia. «Non occorre nessun intervento chirurgico — ha detto il professor Fasano — ce la farà da solo». Ma i farmaci sono abbastanza costosi, la cura potrebbe durare parecchio tempo. Nei giorni scorsi, a telefonate di lettori che chiedevano se era necessario il loro aiuto, avevamo risposto di attendere l'esito della visita del professor Fasano. Ora sanno che un gesto di solidarietà verso Carlo Ragusa non sarà sprecato, potrà ridargli serenità e fiducia. I dirigenti del Centro immigrati Passarelli, Arru e Luppino Il problema dell'ambientamento, almeno quanto quello della ricerca di un posto di lavoro e della casa, è ormai riconosciuto essenziale per l'immigrato nelle grandi metropoli del Nord. Enti e istituzioni assistenziali svolgono un'attività incessante per alleviare il disagio che un inserimento in una società diversa spesso può causare. I risultati sono quasi sempre modesti,- i servizi, che i vari Centri offrono, inadeguati alla complessità del problema. I «trapiantati» ottengono qualche aiuto economico, consìgli anche preziosi, consulenze gratuite, possono frequentare corsi per analfabeti o di qualificazione professionale. Ma il dramma della loro solitudine, i rimpianti, lo sconforto non trovano facile soluzione. Il Centro ricreativo culturale immigrati da qualche tempo cerca di affrontare questo aspetto. La sede è in via dei Mille 25, presidente Onorato Passarelli, calabrese, insegnante alla media Olivetti; «vice» Gesuina Arru, maestra; addetto alle pub. bliche relazioni Domenico Luppino, professore di lettere all'Istituto tecnico per ragionieri di Carmagnola. — Il Centro è nato 10 anni fa — spiega Passarelli — e mantiene da allora un'impronta di assoluta apoliticità. Abbiamo voluto creare tra i soci (gli iscritti sono 1700, le adesioni oltre 7 mila) un'atmosfera di serenità e amicizia. E' questo l'elemento che diversifica questa istituzione da altre che pure hanno finalità similari. Domenico Luppino afferma: — Nei primi tempi l'iniziativa ci è parsa superiore alle nostre forze. I contributi sono sempre stati esigui. Quest'anno, tanto per fare un esempio, il Centro potrà contare su 100 mila lire della Regione e su 100 mila della Provincia. Tuttavia i risultati non sono trascurabili. Parecchi giovani sbandati sono stati tolti dai bar e dalla strada e hanno trovato un lavoro. Al Centro hanno fatto amicizie e ritrovato quel calore di cui erano privi specie nei primi tempi di permanenza a Torino. Decine di famiglie hanno lasciato soffitte malsane e trovato alloggi decenti o quanto meno abitabili. — Oggi — dice Gesuina Arru — il Centro è più vivo che mal. E' diventato anche un circolo ricreativo che promuove dibattiti, organizza spettacoli musicali e folkloristici, manifestazioni di carattere prevalentemente culturale. Ci occupiamo in particolare dei giovani con una serie di attività sportive perché possano sentirsi non degli assistiti, ma amici tra amici. Un altro lettore deluso dalla legge 1Q maggio '68 Un altro lettore si affianca all'ex tranviere vicentino che aveva proposto una azione comune contro le discriminazioni della legge 336. Scrive: Accolgo l'appello alla solidarietà tra quanti sono andati in pensione prima della legge primo maggio '68. Sono uno dei delusi e degli esclusi che formano purtroppo una lunga schiera. Ex impiegato del comune di Torino (applicato principale) sono stato messo in quiescenza, dopo 30 anni di servizio, il primo settembre '67 per cui mi trovo nella situazione indicata dal signor Benedetto Mocellin e dal signor Antonio Fano di Torino. Ultrasettantenne, invalido di guerra, attendo da anni l'esito del ricorso inoltrato per aggravamento dell'Infermità alla Corte dei Conti. Ho ricevuto una cartolina l'anno scorso, mi informavano che ero stato iscritto al ruolo generale dei ricorsi per le pensioni di guerra al numero 837657. Da allora tutto tace, può darsi che l'esito del ricorso arrivi «alla memoria». comm. Mario Falcone Buone speranze per Carlo : non dovrà essere operato Carlo Ragusa, il ventunenne siciliano semiparalizzato da tre anni per un incidente stradale, potrà migliorare e forse ottenere una sufficiente autonomia. Il giovane, come abbiamo pubblicato su Posta Nord-Sud, era tubista in una piccola ditta che costruiva un capannone a Chierl. Il 3 marzo del '70 tornava con altri quattro compagni di lavoro in auto. Nevicava, era seduto vicino al guidatore e dormiva. In via

Luoghi citati: Carmagnola, Loano, Torino