Ruolo delle Borse Valori nelle economie sviluppate di Renzo Villare

Ruolo delle Borse Valori nelle economie sviluppate Ruolo delle Borse Valori nelle economie sviluppate Pubblicati in due volumi gli atti del convegno tenutosi l'anno scorso a Milano, al quale avevano partecipato quattordici Paesi - Interventi di Colonna di Paliano, Aletti e Pivato I (Dal nostro inviato speciale) Milano, 16 maggio. Gli atti del primo Convegno internazionale sulle Borse Valori, indetto dal Cismec (Centro informazioni e studi sulla comunità europea) e tenutosi a Milano nel marzo del '72, sono stati presentati lunedì nel corso di un incontro al quale hanno partecipato l'Ambasciatore Guido Colonna di Paliano, il dottor Urbano Aletti presidente del Comitato degli agenti di cambio di Milano e il dottor Giorgio Pivato dell'Università Bocconi che del convegno era stato il relatore generale. Gli atti, raggruppati in due volumi per oltre mille pagine e pubblicati in edizione unica nelle principali lingue, sono stati realizzati dal Cismec con la collaborazione tecnica del comitato degli agenti di cambio di Milano e raggruppano la problematica di tutte le Borse Valori del mondo, specie in riferimento all'ambiente sociale ed economico in cui operano. Si tratta quindi — come ha ricordato Colonna di Paliano nel suo intervento — di una pubblicazione unica al mondo destinata, secondo il parere dei più autorevoli esperti internazionali, a rimanere tale per parecchi anni. Al convegno parteciparono, infatti, i massimi esperti finanziari di 14 paesi (Argentina, Brasile, Francia, Germa- nia Federale, Giappone, Gran Bretagna, Grecia, Israele, Italia, Jugoslavia, Olanda, Spagna, Usa, Svizzera), fra cui Raymond Barre, vicepresidente della Cee, Franco Modigliani del «Massachusetts Institute », William Casey, presidente della Sec (Securities and Exchange Commission) e gli italiani Dell'Amore, Bonato, Pellicano e Miconi. Oltre un anno fa, quando il convegno venne indetto, si pensò che esso dovesse mettere a confronto idee ed esperienze maturate in ambienti di Borsa assai differenti e che i partecipanti, rifiutando la suggestione di indicare terapie, dovessero tendere unicamente ad avviare un « processo di riflessione » sul ruolo della Borsa nelle economie sviluppate. Questo scopo — ha concluso Colonna di Paliano — non solo è stato raggiunto, ma superato e lo dimostra il fatto che « in Italia e all'estero le Borse sono oggi al centro di vasti dibattiti e di un interesse maggiore ». Perciò — come ha fatto successivamente notare il dottor Aletti — con la pubblicazione degli atti « gli organizzatori hanno ritenuto di poter fornire ulteriore materiale di studio per l'approfondimento di problemi e temi di grande attualità, strettamente legati all'evoluzione delle moderne economie ». E' noto, infatti, il ruolo che le Borse Valori ricoprono in tale evoluzione e, a questo proposito, Aletti ha annunciato che presto Milano avrà una nuova Borsa e che in giugno si terrà un'importante riunione ove si discuterà tale costituzione. Il convegno ha quindi colpito in pieno gli obiettivi, ponendo in evidenza le principali cause dei ritardi di adeguamento delle diverse strutture borsistiche. Anche se i risultati operativi della discussione si faranno sentire in tempi lunghi, essi sono stati molto utili per il miglioramento delle conoscenze in materia di organizzazione e di controllo funzionale degli istituti borsistici e dell'immagine della Borsa Valori nei confronti degli ambienti politico, aziendale e dei risparmiatori. A questo proposito il professor Pivato ha ricordato, nel suo intervento, come la « congiuntura » della Borsa italiana sia oggi molto diversa, e di gran lunga migliore, di quanto non fosse un anno fa all'epoca del convegno in termini d'affari, di tendenza dei prezzi e di interesse da parte delle imprese e dei risparmiatori. Questa « inversione di tendenza » — ha precisato Pivato — non può (e non deve) essere posta in diretta relazione con la revisione critica del funzionamento della nostra Borsa svolta nel corso del convegno. Ciò non toglie che gli interventi di un anno fa siano serviti come guida ai numerosi, recenti miglioramenti delle strutture tecnico-organizzative interne della Borsa, frutto del confronto con esperienze maturate in altri paesi. Nel convegno, e negli atti raggruppati in volume, molti problemi trovano, per la prima volta, una trattazione sistematica ed organica. Essi riguardano, principalmente, l'evoluzione del mercato mobiliare in relazione alle modifiche strutturali dell'ambiente; il ruolo della Borsa nei confronti della politica economica; le condizioni per il rilancio equilibrato dei mercati finanziari; la concentrazione dei mercati borsistici. Appare sintomatico che, contemporaneamente alla ripresa d'interesse per la Borsa (aziende e risparmiatori), i politici si trovino oggi concordi nell'indicare la riforma dell'istituzione, misura necessaria ed urgente per la nostra economia. Questo fatto conferma che — ha concluso Aletti — « la strada imboccata dagli organizzatori, fondata sul confronto internazionale e sulla profondità delle analisi, ha condotto a risultati durevoli ». Renzo Villare