Oggi una nuova serrata dei fornai ma il pane non dovrebbe mancare

Oggi una nuova serrata dei fornai ma il pane non dovrebbe mancare VERTENZA SUI PREZZI FISSATI DAL PREFETTO Oggi una nuova serrata dei fornai ma il pane non dovrebbe mancare La fermata decisa dall'assemblea dei panificatori - Precettate nove industrie che dovranno garantire la fornitura per le rivendite della città - Molti consumatori hanno già comprato il pane ieri - Le denunce alla magistratura salite a 963 - Sono in vigore i prezzi vincolati Ci sarà oggi il pane? I fornai si asterranno dal lavoro, facendo una nuova serrata, secondo le indicazioni dell'assemblea di categoria svoltasi martedì mattina. Su 1200 panifici della provincia, soltanto nove dovrebbero essere attivi, quelli « precettati » dal prefetto per rifornire i negozi e le comunità: caserme, ospedali, mense. Le rivendite (850 nella sola città) possono rivolgersi alla prefettura per eventuali difficoltà di trasporto; saranno messi a loro disposizione automezzi militari. Comunque il disagio dei torinesi sarà ridotto: ieri i fornai hanno prodotto una quantità doppia di pane, la maggior parte dei clienti ha fatto provvista per due giorni. Il primo episodio della « guerra del pane », la serrata di martedì, giunta senza preavviso, ha provocato vive reazioni nella cittadinanza. L'eco non è ancora spenta e già si ricomincia. Un'assemblea straordinaria di fornai deciderà stamane sul futuro programma di agitazione. E' evidente che la categoria non intende assoggettarsi alle decisioni adottate sabato dal Comitato provinciale prezzi, che ha vincolato 1 prezzi di tutti 1 tipi di pane; quello comune, rincarato di 30 e 20 lire il chilo e quello speciale: la qualità più venduta è stata ribassata da 270 lire il chilo, come avevano deciso unilateralmente i panificatori il 18 aprile, a 205. La tabella dei nuovi prezzi vincolati è entrata ufficialmente in vigore ieri, dopo la pubblicazione sul foglio degli annunci legali. Il Comitato prezzi ha inviato una circolare a tutti 1 sindaci, invitandoli a far rispettare il provvedimento. Riportiamo, come già abbiamo fatto domenica, la nuova tariffa, indicando fra parentesi i vecchi prezzi: Pane comune farina tipo 1-2, integrale, di qualsiasi pezzatura, lire 170 (140). Pane comune tipo 0, superiore a 60 grammi, lire 195 (175); inferiore a 60 grammi, lire 205 (prima non esisteva). Pane speciale farina 0, con strutto superiore a 60 grammi, lire 205 (dal '71 fermo a lire 240, un mese fa portato dal fornai a 270); speciale farina 0 con strutto inferiore a 60 grammi, lire 220 (già a 300, è stato aumentato dal fornai a 340). Pane all'olio d'oliva, qualsiasi tipo di farina, superiore a 60 grammi, lire 230 (già a 320, ritoccato a 360); inferiore a 60 grammi, lire 245. A questi prezzi i negozianti devono attenersi. Probabilmente per carenza di informazione ieri molte rivendite applicavano ancora i vecchi prezzi. Abbiamo ricevuto decine di telefonate di protesta da ogni zona della città. Numerose anche le lamentele sulla mancanza nei negozi del pane comune: « La mia panettiera alle 10 mi ha detto che era finito; un'altra nelle vicinanze ha ammesso: " Oggi non me l'hanno portato " ». E' una situazione che acuisce il disagio del consumatori, ed è una delle ragioni del calmiere generalizzato. E' noto come si è giunti alla decisione del Comitato prezzi. I panificatori hanno richiesto aumenti presentando conteggi su « aggravi di costo », per la maggiore incidenza della farina rincarata di 1600 lire, delle spese generali, della mano d'opera. I sindacati hanno contestato in sede di commissione provinciale consultiva le richieste del fornai. Tecnici dell'Ispettorato all'alimentazione hanno compiuto una « rigorosa analisi dei costi », risultati Inferiori a quelli prospettati dalla categoria. La decisione di vincolare tutti i tipi di pane sarebbe stata dettata anche da altre considerazioni. Antefatto: il pretore di Torino ha recentemente assolto alcuni panificatori Imputati per violazione dell'art. 650 del codice penale (« inosservanza di un provvedimento dell'autorità »). Si erano ri¬ fiutati di vendere pane speciale allo stesso prezzo di quello comune (lire 175) che non c'era In negozio, come imponeva invece un decreto prefettizio del 19 settembre '69. Il pretore ha ritenuto illegittima tale Imposizione ai rivenditori, perché la legge istituti¬ va del Comitato interministeriale ] prezzi e dei comitati provinciali fissa in modo preciso le competenze del prefetto come presidente del Cpp, negandogli il potere di fissare modalità o obblighi come quello citato. « Se il Comitato prezzi non avesse vincolato anche il pane " libero " — dicono in prefetture — il consumatore non avrebbe avuto alcuna alternativa; avrebbe continuato a non trovare nelle rivendite il pane calmierato e avrebbe dovuto pagare molto di più quello speciale ». Di qui la decisione, che peraltro scontenta I sindacati perché « non è stato mantenuto fermo il prezzo del pane comune ». Cgll, Cisl e UH hanno confermato in un comunicato la loro posizione: « Occorre in primo luogo garantire la reale possibilità di acquistare dovunque il pane comune, e senza aumento ». I panifici precettati per oggi sono: Centrale del Pane, Strada Settimo 350-, Nlccolal, Strada del Francese 93-, Giovine, via Gotti 2; Benlncasa, via Foligno 48; via Paislello 76; Vigliocco, via Vlstrorio 42; Mocci, via Pier Fortunato Calvi 19; Vigoroso, via Bra 3; Mancini, via Sansovino 249. Abbiamo chlsto ai titolari di questi forni: « Come vi regolerete? ». CI hanno risposto: «Oggi abbiamo lavorato al massimo, oltre la media del giorni prefestivi; domani vedremo in base alle richieste ». La « Centrale », normalmente, confeziona 250 quintali di pane al giorno, di cui 30 per 1 militari. II paniflvlo Giovine: « Oggi abbiamo prodotto 100 quintali, gli operai sono smontati alle 13; stasera vedremo ». Alcune aziende temono di rimanere con quintali di pane invenduto. Altre si chiedono: « Come si comporteranno i panifici che hanno anche negozio? ». Secondo la prefettura ci sarà comunque « una quantità ragionevole di pane » a disposizione della cittadinanza. E' cresoluto intanto il numero del fornai e rivenditori di Torino e provincia denunciati all'autorità giudiziaria dai carabinieri, in seguito ai controlli svolti nelle aziende e nel negozi martedì. Le denunce sono 935, in base agli articoli 504 del codice penale (coazione alla pubblica autorità mediante serrata) e 340 per Interruzione di un pubblico servizio. Altri 28 fornai torinesi erano stati denunciati ieri dall'ufficio politico della Questura, per gli stessi reati. In totale 963 denunce. * * Il fronte dei prezzi appare ogni giorno più agitato. I generi alimentari e dell'orto-frutta sempre sulla cresta ded rincari fanno disperare le massaie che devono quadrare i bilanci domestici. Statistiche a parte (e sono di per sé preoccupanti) ognuno può constatare quanto sia grave il fenomeno, girando per 1 negozi, muovendosi fra i banchi dei mercati rionali. Tutto aumenta, ogni genere ha diverse quotazioni secondo 1 quartieri. Perché? Qual è la causa di tanti rincari? Pubblichiamo anche oggi 11 nostro Osservatorio sui prezzi, frutto delle rilevazioni compiute da una squadra specializzata in varie zone di Torino e in un comune della cintura. Con questa Iniziativa che durerà un mese La Stampa offre un servizio ai consumatori torinesi, invitandoli a collaborare all'inchiesta.

Persone citate: Giovine, Mancini, Mocci, Strada Settimo, Vigliocco, Vigoroso

Luoghi citati: Torino