Al mercato dei cambi flessione della lira

Al mercato dei cambi flessione della lira Al mercato dei cambi flessione della lira Ha guadagnato solo rispetto al dollaro che ha però ceduto notevolmente sulle altre monete (Nostro servizio particolare) Roma, 15 maggio. Oggi, nella media ufficiale di tutti i mercati valutari italiani, sono bastate 584,135 lire per acquistare un dollaro degli Stati Uniti per operazioni commerciali mentre ancora venerdì scorso (fine settimana) ne occorrevano 591,875. Sarebbe uno splendido risultato, se fosse la sola variazione della giornata. Olfatti è ormai imminente, due o tre settimane, 11 momento nel quale, in base alle disposizioni di gennaio, dovranno tornare in Italia i capitali fuggiti In febbraio. Sono capitali ingenti, il cui rientro dovrebbe far riguadagnare alla lira una rilevante parte dell'eccessiva perdita di valore assunta in seguito alia nostra fluttuazione isolata. Ma tra ieri e oggi, però, il dollaro non ha ceduto nel soli confronti della lira, bensì nel confronto di tutte le altre monete liberamente convertibili: una sfiducia nel dollaro che parte dagli Stati Uniti e che rilancia alle stelle il prezzo dell'oro, ha fatto guadagnare assai più valore a tutte le altre monete che non alla nostra lira. E la lira, difatti, stasera quota in nuova perdita nei confronti di tutte le altre monete, dollaro escluso. Per acquistare un marco tedesco, nella media ufficiale dei cambi odierni, sono state necessarie, sul mercato commerciale, ben 211,175 lire contro 11 già alto volume di 208,47 lire di venerdì scorso. Stasera, dunque, la lira si rivaluta dell'1,3 per cento sul dollaro rispetto a venerdì scorso mentre si svaluta ulteriormente nella stessa identica misura percentuale nei confronti della moneta tedesca. Ancora più accentuata è la nostra perdita di potere d'acquisto verso altre monete che stanno nel blocco di fluttuazione congiunto europeo, come il marco tedesco che assume la punta più alta ammessa da quell'accordo europeo dal quale l'Italia è fuori. Tutto ciò significa che, in base alle quotazioni di oggi, ci costa un poco meno acquistare nell'area del dollaro (petrolio, rot¬ tami di ferro, carne argentina), ma ci costa assai di più acquistare nell'area dei paesi europei: macchine utensili, beni d'investimento (ciò che è già un danno) e, purtroppo, anche carni, e altri generi alimentari. Al contrarlo esportare nell'area del dollaro (ma è una fetta minoritaria, anche se specialistica della nostra vendita) è più difficile, mentre è più facile esportare negli altri paesi. La tensione del mercato del cambi è oggi violenta ed emotiva e probabilmente accentuata dagli speculatori. Mancando, per la fluttuazione, ogni intervento di controllo centrale il divaricarsi dei cambi origina timori commerciali profondi e ulteriormente incide sull'andamento dei prezzi interni. Quest'ultimo periodo che resta prima del rientro di ingenti capitali che deve verificarsi in giugno, e che deve riequilibrare la lira, essendo privo di governo monetarlo, può provocare nuovi e gravi mali sull'andamento dei prezzi interni, per i quali è poi sempre difficile la correzione al ribasso. g. m.

Luoghi citati: Italia, Roma, Stati Uniti