"Chiarimenti,, nella dc in attesa del congresso di Lamberto Furno
"Chiarimenti,, nella dc in attesa del congresso Oggi le assemblee regionali in tutt'Italia "Chiarimenti,, nella dc in attesa del congresso Ai precongressi intervengono i leaders del partito - Moro: "Un governo con il psi non vuol dire un governo con il pei: pregiudiziale è l'autonomia della maggioranza" - Invito a Fanfani per discutere sul Centro Sinistra? - Colombo differenzia la propria posizione dalla polemica antisocialista di Andreotti (Nostro servizio particolare) Roma, 5 maggio. Il meccanismo delle confluenze fra correnti democristiane, messo in moto nei giorni scorsi dai gruppi di Rumor-Piccoli e Taviani, potrà chiarirsi nelle venti assemblee regionali che, fra oggi e domani, svilupperanno il dibattito interno ed eleggeranno i 750 delegati al congresso nazionale di giugno, scegliendoli fra i 3500 eletti delle assemblee di base. Ai precongressi intervengono i maggiori leaders, dai quali s'attendono indicazioni strategiche e politiche: Fanfani parlerà domani a Firenze, Forlani ad Ancona, Andreotti a Catania, Colombo ha parlato stasera a Potenza, dopo aver celebrato in mattinata a Roma la « giornata dell'Europa » con uno specifico appello alla collaborazione tra forze cattoliche, laiche e socialiste. In quest'attesa s'inserisce oggi un'intervista a Tempo illustrato di Moro, che conferma in due punti il proprio atteggiamento: l'attuale governo, malgrado la buona volontà, non può soddisfare le esigenze del paese con la sua base ristretta e politicamente meno « qualificata »; è urgente cambiare, ma per cambiare è urgente discutere, e discutere a fondo, sulle posizioni programmatiche dei partiti interessati. A giudizio di Moro, la disponibilità affermata dal psi è credibile e contiene «una verifica che andiamo approfondendo». La politica di Centro Sinistra ha un valore storico perché « ha scongiurato la prospettiva allarmante di un paese divìso in due blocchi ». Moro specifica: «La gente deve sapere che un governo coi socialisti non vuol dire governo coi comunisti. Pregiudiziali sono, quindi, l'autonomia della maggioranza e l'accettazione della logica di governo ». Ma anche il pei, aggiunge, come maggior partito d'opposizione deve aver garantita la « partecipazione alla dialettica democratica »: « Per questa via s'attenua la tensione derivaiite da un impossibile avvicendamento alla gestione del potere e si dà all'opposizione, senza confusioni inammissibili né rischi per la democrazia, il giusto peso e la legittima influenza nella politica italiana ». Moro conclude parlando di « programmazione flessibile », per la quale è « buona base di discussione » il recente rapporto Ruffolo (segretario generale del Cipe). Alcuni osservatori vedono nell'insistenza di Moro sul « discutere a fondo » un indiretto invito a Fanfani di esaminare insieme, per un'eventuale confluenza, i rispettivi atteggiamenti riguardo ad un nuovo Centro Sinistra, sostenuto dalle altre correnti di sinistra de, che riconoscono in Moro il loro leader. Anche Colombo, che appartiene alla stessa corrente di Andreotti con ragguardevoli differenze politiche, ha chiesto stasera a Rumor-Piccoli di spiegare su quali basi programmatiche si siano fusi con Taviani, dato che « linee apparse diverse hanno potuto trovare una convinta convergenza su temi più impegnativi ». Per Colombo le distinzioni nella de devono essere la conseguenza dell'impossibilità constatata di «una comune e seria linea di progresso »: è un invito al confronto, perché Colombo rifiuta che il suo gruppo sia costretto ad ala destra della de, etichetta respinta per Andreotti anche dal sen. Senese (a lui molto vicino), per il quale si tratta d'una collo, cazione basata non su linee politiche, ma su « nomenclature fatte a tavolino ». Colombo, però, aggiunge che bisogna tener conto del psi «e dell'apporto che esso può dare alla costruzione della democrazia » distanziando così la propria posizione dalla polemica antisocialista di Andreotti nel discorso di un mese e mezzo fa a Sora. La Voce repubblicana conferma che il pri dissente dal governo Andreotti, perché esso non ha dimostrato un im¬ pegno diverso dai governi precedenti sulla «drammatica situazione di crisi del paese », che La Malfa ha denunciato dal primo momento, indicando i necessari rimedi. Lamberto Furno
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