La "nausea dei pugni" vera nemica di Monzon

La "nausea dei pugni" vera nemica di Monzon Carlos sul ring stasera a Roma La "nausea dei pugni" vera nemica di Monzon Il campione del mondo contro Roy Dale collauda la sua integrità fisica (dopo l'incidente al braccio) e la sua volontà di combattere (anche se ha già guadagnato troppo denaro) (Dal nostro inviato speciale) Roma, 4 maggio. Carlos Monzon, campione del mondo dei pesi medi, non sale più sul ring daini novembre scorso, giorno in cui, a Buenos Aires, difese il suo titolo contro il negro statunitense Benny Briscoe. In questi sei mesi 11 pugile argentino, pur inattivo, ha trovato egualmente il mezzo per attirare l'attenzione su di sé: ha dichiarato apertamente che era stufo di sacrificarsi per la boxe ed era deciso a ritirarsi dal ring piuttosto presto, si è fatto fermare dalla polizia stradale, al volante della sua macchina, in condizioni di sobrietà piuttosto dubbie, è stato vittima di un misterioso incidente che gli ha procurato una ferita da proiettile di rivoltella nel muscolo del braccio destro. La versione ufficiale su questa vicenda parla di ferita accidentale per la caduta del revolver che Carlos stava pulendo; in via ufficiosa si è sempre detto che la sefiora Mercedes Monzon, stufa del comportamento turbolento del marito, avrebbe perso il controllo del nervi, sparando un colpo, fortunatamente risoltosi senza troppi danni. Monzon, tornato a Roma per combattere domani sera contro l'americano Roy Dale, si è portato dietro una smentita vivente: la signora Mercedes e le due figlie lo hanno accompagnato, In viaggio di piacere, a titolo di dimostrazione di bonaccia assoluta nel clima della famiglia Monzon. Ma il fatto che il campione del mondo appaia piuttosto nervoso e si affanni ad evitare qualsiasi contatto della moglie con 1 giornalisti italiani, pub far pensare che Carlos abbia una gran paura che la sefiora Mercedes si lasci sfuggire la verità sull'incidente. Queste premesse servono a dare la giusta Inquadratura alla gara di domani sera al Palasport romano tra II campione del mondo ed un avversario come Roy Dale, che non è certamente in grado di impensierire un campione del mondo in adeguate condizioni di rendimento. Un combattimento normale di rodaggio assume un'importanza superiore alla regola, in considerazione del particolare momento del campione del mondo. Si teme infatti che Monzon, oltre a risentire, sulla sua potenza muscolare, le conseguenze della rivoltellata di due mesi fa, possa accusare ormai quel male occulto, la nausea del pugni, che colpisce inesorabilmente i campioni che hanno guadagnato troppo. Benvenuti incominciò ad accu¬ sare questa nausea ben prima del drammatico confronto con Monzon. ma riuscì, grazie alla j sua classe inimitabile, a maschevare a lungo questa saturazione. Carlos non ha vera classe pugilistica, vince per la sua forza buitale, per l'innata violenza che i gli fa considerare ogni avver- | sario come un nemico da abbattere. Per questo anche un Roy Dale, uno spilungone dalla vista corta che in Italia ha perso due volte da Carlo Duran (pur mettendolo anche al tappeto), | potrebbe bastare per far vedere 1 segni del declino in un campione ancora valido ma Imborghesito. Monzon ha un traguardo: la difesa del titolo contro Grlffith, in programma il 2 giugno a Montecarlo. C'è ancora un mese di tempo, quindi, ed è naturale che, ora, Carlos non sia al massimo della forma. Ma per dimostrare di essere il Monzon di sempre, l'argentino deve spazzar via, con un più o meno rapido k.o., questo Roy Dale. Ogni risultato diverso alimenterebbe del dubbi, farebbe pensare che il vecchio Grlffith forse non è proprio battuto in partenza. Gianni Pignata cz Roma. Carlos Monzon, gocciolante di sudore, dopo l'ultimo allenamento (Telefoto)

Luoghi citati: Buenos Aires, Italia, Montecarlo, Roma