Helsinki: i lavori in clima disteso

Helsinki: i lavori in clima disteso La sicurezza europea Helsinki: i lavori in clima disteso Ieri, seduta plenaria dei rappresentanti di trentaquattro Paesi - Difficile redazione dell'ordine del giorno: molti punti sono ancora da definire Helsinki, 4 maggio. Si è svolta oggi una riunione plenaria dei partecipanti ai colloqui preparatori della « Conferenza per la sicurezza e la cooperazione in Europa », in corso nella capitale finlandese. I lavori sono giunti alla seconda settimana della quarta fase; nella terza, conclusasi ad Helsinki il 6 aprile, i nodi essenziali del negoziato erano venuti alla luce, così come le gravi divergenze tra Est e Ovest. In questi primi giorni di lavori della quarta sessione non sono stati registrati ancora progressi apprezzabili nel negoziato, anche se l'atmosfera che circonda i diplomatici di 34 paesi (32 europei più Stati Uniti e Canada) che si riuniscono al Centro delle conferenze di Dipoli è già migliore dello scorso marzo. I giornalisti finlandesi avevano riferito nei giorni scorsi la possibilità che la Conferenza venisse addirittura rinviata, tante erano state le difficoltà incontrate durante la terza fase. Oggi la situazione appare migliorata, non perché le divergenze siano state appianate, ma in quanto i delegati dei 34 paesi hanno affrontato questa quarta sessione con nuove energie e nuove istruzioni: fra la fine della terza e l'inizio della quarta sessione, vi è stata una intensa attività diplomatica. Attualmente, i lavori dei diplomatici sono imperniati soprattutto sulla redazione dell'ordine del giorno della Conferenza, che dovrebbe poi essere approvato durante la riunione dei ministri degli Esteri. La terza sessione delle consultazioni di Helsinki ha lasciato l'impressione che «tutto era rimasto come se nulla fosse stato fatto»; sul tappeto erano i quattro argomenti dell'ordine del giorno della futura conferenza: sicurezza, cooperazione economica, cooperazione culturale e scambi umani, e «seguiti istituzionali» della Conferenza. Per tutto il periodo della terza fase (26 febbraio, 6 aprile), i 34 negoziatori non erano riusciti che a redigere un progetto di testo sui due primi argomenti («cesti», come li chiamano qui): sicurezza e cooperazione economica. Per quanto riguardava il terzo e il quarto «cesto», le divergenze erano state superate alla fine della sessione. L'ostacolo principale è quello relativo agli scambi di persone, di informazioni e di idee. I sovietici hanno opposto infatti una netta preclusione di principio ad ogni programma di cooperazione per lo sviluppo dei contatti umani. Tale cooperazione costituisce la richiesta fondamentale dei paesi occidentali, la condizione di base per la loro adesione alla convocazione della conferenza. Ciò che essi chiedono è una certa misura di liberalizzazione dei contatti tra uomini di cultura, degli scambi di informazioni, dei traffici turistici, dei ricongiungimenti tra famiglie separate, eccetera. L'adesione concreta a tali richieste presuppone, per i regimi dell'Europa orientale, una certa revisione della politica finora seguita in materia di tutela dei diritti dell'uomo; per esempio, in materia di libertà di espatrio, di libertà di cultura e di informazione, di diritto di autodecisione dei popoli, di diritto delle minoranze etniche e religiose, eccetera. (Ansa)

Persone citate: Dipoli

Luoghi citati: Canada, Europa, Helsinki, Stati Uniti