Germania: allarme per il costo della vita di Tito Sansa

Germania: allarme per il costo della vita Germania: allarme per il costo della vita Il governo annuncia che ha allo studio una serie di misure contro l'inflazione - Oggi le massaie tedesche boicottano la bistecca (Dal nostro corrispondente) Bonn, 4 maggio. La lotta contro l'inflazione, dichiarata ieri dalla Bundesbank, con la restrizione del credito (il tasso di sconto è stato portato al 6 per cento) si è scatenata oggi in Germania in un clima di allarme. La notizia data dal ministero dell'Economia che il costo della vita è aumentato in aprile del 7,5 per cento rispetto allo stesso mese dell'anno scorso, ha avuto effetto immediato: il governo ha deciso di adottare drastiche misure di risparmio, di tassare gli alti redditi e di rendere gravosi gli investimenti. L'opposizione democristiana si è associata. Se avrà seguito l'appello lanciato dall'associazione dei consumatori del Baden Wurttemberg, rilanciato dal quotidiano di massa Bild Zeitung, vi sarà domani in Germania il boicottaggio dei macellai e dei salumieri. Invitate a rinunciare all'arrosto do- menicale e alla tradizionale « Wurst » e a sostituirli con pollame, pesce e uova, assai più a buon mercato, milioni di massaie saliranno per la prima volta sulle barricate; e a ragione, perché il filetto di manzo costa qui tra le 6500 e le 7200 lire. L'azione del governo per contenere l'inflazione che avanza a passo di galoppo non è ancora chiara. Il ministro delle finanze Helmut Schmidt e il ministro dell'Economia Hans Friderichs hanno annunciato oggi l'esistenza di un « pacchetto », ma non sono entrati nei particolari. Stando ai « si dice », vengono ventilate quattro misure: l'applicazione di una imposta supplementare del 10 per cento sui redditi alti (superiori agli 8,5 milioni annui per gli scapoli e superiori ai 17 milioni annui per gli ammogliati); la riduzione dei benefici fiscali per gli investimenti produttivi; l'esazione di « anticipi » sulle imposte in genere; la rinuncia dello Stato e delle Regioni a circa 750 miliardi di lire di crediti bancari già programmati. Il governo si è, tuttavia, dichiarato contrario alla riscossione di un supplemento congiunturale sulle imposte e ha escluso categoricamente un blocco dei prezzi e dei salari. L'opposizione democristiana, che nel Bundesrat (la Camera dei Lànder) detiene la maggioranza, ha, dal canto suo, stralciato dal bilancio dello Stato circa 210 miliardi di lire già approvati dal Parlamento e ha chiesto che gli aumenti delle tariffe postali e del prezzo della benzina proposti dal governo vengano revocati. Tito Sansa

Persone citate: Hans Friderichs, Helmut Schmidt, Wurst

Luoghi citati: Bonn, Germania