Le poste e i treni

Le poste e i treni Le poste e i treni (Segue dalla la pagina) verno nel settembre scorso». L'agitazione è stata approvata dallo Sfi-Cgil e dal SiufUil in dissenso con il Sauf i-Cisl, che ha votato contro, ma, in virtù del patto federativo, tutte le organizzazioni dovranno attenersi alle decisioni della maggioranza. In un documento si esprime viva preoccupazione per i ritardi che si registrano nell'«iter di concretizzazione» dei provvedimenti concordati a livello politico: di questi, alcuni mancano ancora dell'approvazione del governo, altri sono all'esame del Parlamento, mentre il piano poliennale di investimenti per le ferrovie dello Stato (quattromila miliardi di lire) è da oltre sei mesi all'esame del Cipe (Comitato interministeriale programmazione economica). Il documento sottolinea l'esigenza di un nuovo assetto retributivo dal luglio 1973 che realizzi sostanziali e quasi uniformi miglioramenti economici in aggiunta ad una somma una tantum per il periodo precedente. Si fa sempre più grave la situazione nelle poste e nei telegrafi. Le conseguenze negative della lunga agitazione, che in alcune province (fra cui Roma, Napoli, Palermo, Catania, Siracusa e Trapani) è ancora in corso, si moltipli¬ cano in ogni settore della vita del Paese. Il ministero della Giustizia ha comunicato che sta esaminando con gli altri organi competenti i provvedimenti «necessari per eliminare le ripercussioni negative dell'interruzione dei servizi postali sul decorso dei termini e particolarmente dei termini di carattere processuale». Gli istituti di credito hanno adottato speciali accorgimenti per il recapito degli avvisi relativi a scadenze di effetti cambiari. L'Enpas, che assiste i cinque milioni di statali (in servizio e in pensione) ed i loro familiari, ha precisato che il termine finale per avvalersi del diritto di opzione ad ottenere le prestazioni sanitarie in forma diretta, è prorogato al 19 giugno. Si sta studiando il modo per far pervenire a centinaia di migliaia di pensionati i loro assegni rimasti bloccati. «Se in tutta Italia l'agitazione terminasse nelle prossime ore, ha ipotizzato un dirigente del ministero delle Poste, occorrerebbero non meno di tre settimane per recapitare la posta e i pacchi accumulatisi durante l'agitazione». Al ministero del Lavoro è stato firmato il contratto nazionale dei 250 mila lavoratori metalmeccanici dipendenti dalle aziende a partecipazione statale. S-

Luoghi citati: Catania, Italia, Napoli, Palermo, Roma, Siracusa, Trapani