Assegnavano i titoli e le investiture di un Ordine scomparso da 4 secoli
Assegnavano i titoli e le investiture di un Ordine scomparso da 4 secoli Due "gran maestri" denunciati a Bologna Assegnavano i titoli e le investiture di un Ordine scomparso da 4 secoli (Dal nostro corrispondente) Bologna, 3 maggio. Due distinti signori che distribuivano titoli e investiture del «Serenissimo ordine militare di Santa Maria Gloriosa» un ordine pare effettivamente esistito, fondato nel tredicesimo secolo da Papa Urbano IV e soppresso tre secoli dopo da Papa Sisto V, sono stati denunciati dai carabinieri del nucleo di polizia giudiziaria di Bologna per truffa aggravata continuata, usurpazione di titoli ed onori e distribuzione abusiva di onorificenze cavalleresche. I due, Luciano Bacchelli di 52 anni, che si definisce «Principe di Luchmajor» e «sovrano del serenissimo ordine di Santa Maria Gloriosa», e Francesco Cavallo di 46 anni, «cavaliere magistrale» e «segretario del sovrano», avevano impiantato nella centrale via Marconi la sede dell'or¬ dine pavesandola di bandiere e stemmi che sono stati sequestrati insieme con casse di documenti e registri. Nell'appartamento sono stati nominati, nel corso di una attività che dura da alcuni anni, ambasciatori e ministri plenipotenziari, distribuiti titoli e investiture e svolte altre attività «diplomatiche» sulle quali sta ora indagando il sostituto procuratore della Repubblica di Bologna, dottor Luigi Persico. Particolarmente intense pare fossero le relazioni del «serenissimo ordine» con alcune giovani repubbliche dell'Africa centrale dai cui presidenti il Bacchelli era stato ricevuto in visite «ufficiali», durante le quali il «sovrano» pare abbia promesso la donazione di alcuni lebbrosari e di altre opere umanitarie. E' stata proprio l'attività «estera» dell'or¬ dine a dare l'avvio alle indagini che sono partite da una segnalazione del ministero degli Affari Esteri italiano ai carabinieri di Bologna. Pare siano circa 600 le persone che hanno ricevuto onorificenze e riconoscimenti dall'ordine che aveva anche istituito una «camera di commercio per la cooperazione internazionale» che metteva i suoi servigi a disposizione di ditte italiane per contratti di import-export. Intanto l'ordine ha già distribuito un «passaporto», un libretto rosso, i cui possessori avevano il diritto, sempre concesso dal «sovrano», di apporre sull'auto un contrassegno con lo stemma dell'ordine e la targa usata dai corpi diplomatici. I possessori già rivendicavano rimmunità in caso di infrazioni al codice stradale. - ^ g n
Persone citate: Bacchelli, Francesco Cavallo, Luciano Bacchelli, Luigi Persico, Pare, Sisto V
Luoghi citati: Bologna
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