Cee: un compromesso per i prezzi agricoli? di Vittorio Zucconi
Cee: un compromesso per i prezzi agricoli? La "maratona,, di Lussemburgo Cee: un compromesso per i prezzi agricoli? Si cerca l'accordo su un documento della Commissione esecutiva - Natali: "Il progetto tenta di far quadrare il cerchio opposti interessi franco-tedeschi" - I punti proposti degli (Dal nostro inviato speciale) Lussemburgo, 30 aprile. A poche ore dalla mezzanotte del 30 aprile, quando dovrebbero entrare in vigore i nuovi prezzi agricoli Cee, un estremo tentativo di compromesso è in atto: la Commissione Esecutiva della Cee (assenti, non si sa perché, soltanto i due rappresentanti italiani Scarascia-Mugnozza e Spinelli, che hanno ignorato completamente una discussione di tale importanza) ha pesentato un ampio progetto (quindici pagine) che tenta di « far quadrare — come ha detto Natali — il cerchio degli interessi opposti franco-tedeschi ». I punti principali di questo piano, che rappresenta veramente l'ultima possibilità di trovare un accordo in questa sessione senza rinviare tutto a lontani « vertici », riguardano: aumenti di prezzo, correttivi monetari alla situazione valutaria della Cee e aiuti all'agricoltura di montagna. Vediamoli in dettaglio. Aumenti di prezzo: cereali -t- 1 "A (richiesta tedesca più 20/»); vino -f 2-3 "A (secondo la qualità); olio d'oliva più 10 "A; frutta e verdura più 7,5 "A; latte 4- 5,5 »/» (richiesta francese -r-8,5%); carne bovina 4- 10,5 Vo (richiesta francese -4- 30 Vo da dividere in due anni); vitelli 4- 7,5 "/o; carne suina H- 4 Vo. Un aumento supplementare dell'I Vo per i cereali scatterà nel momento in cui i Paesi fluttuanti rientreranno nel «serpente», cioè nell'accordo monetario dei Sei Paesi forti della Comunità. Da questo « super aumento » saranno esclusi i Paesi che hanno rivalutato recentemente le loro monete (la Germania). Correttivi monetari: la Germania dovrebbe diminuire tutti i suoi prezzi se rispettasse la regola Cee che vuole questo calo in occasione di una rivalutazione. Tuttavia, per evitare un danno agli agricoltori tedeschi, Bonn dovrà ritoccare, secondo le proposte dell'esecutivo, solo 11 latte (—l'A) e la carne bovina (—2,5 Vo). In realtà, queste diminuzioni si applicheranno agli aumenti, cioè — per spiegare questo complesso meccanismo — i due prodotti in questione subiranno un rialzo inferiore in Germania rispetto agli altri Paesi della Cee. Resteranno in vigore (accontentando così i tedeschi) i cosiddetti « montanti compensatori », cioè quelle « tasse-sovvenzioni » alle frontiere agricole che annullano gli effetti degli squilibri monetari sul sistema dei prezzi unici Cee. Un capitolo a parte riguarda l'Italia: per il motivo opposto a quello tedesco (la lira è « di fatto » svalutata) i prezzi al produttore italiani dovrebbero aumentare. Questo rincaro sarà contenuto nella misura del 2,50/», cifra che si aggiungerà così alle percentuali che abbiamo elencato prodotto per prodotto. Per fare un esempio concreto, l'olio d'oliva, per il quale si suggerisce un aumento del IQVo dovrebbe effettivamente aumentare in Italia del 12,5 per cento, e così per tutti gli altri prodotti. Infine, per favorire il nostro Paese, sarà migliorata la proposta di sovvenzioni europee all'agricoltura di montagna, ampliando le condizioni per goderne. Ad esempio, il numero minimo dei bovini che consentirà agli allevatori di montagna l'usufrutto delle sovvenzione è abbassato a cinque capi, cifra più vicina alla modesta media dell'allevamento italiano. Fino alla proposta dell'Esecutivo, che ha rilanciato l'interesse e la speranza intorno a questa riunione, la terza giornata dei lavori era trascorsa stancamente, alimentata solo da qualche guizzo polemico. Nello scontro francotedesco (culminato ieri negli insulti di Erti al collega francese Chirac) è stata coinvolta oggi anche l'Italia. Il ministro Natali ha sempre affermato di mantenere una posizione di attesa e di equidistanza tra le opposte tendenze di Bonn e di Parigi, ma secondo i tedeschi e gli inglesi la nostra delegazione propenderebbe in realtà per le tesi di Chirac. Natali nega recisamente questo segreto appoggio alla Francia. Vittorio Zucconi
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