A Zeme Lomellina non vogliono il presunto mafioso Natale Rimi
A Zeme Lomellina non vogliono il presunto mafioso Natale Rimi È stato destinato in residenza coatta A Zeme Lomellina non vogliono il presunto mafioso Natale Rimi L'ex ragioniere della Regione Lazio è stato destinato nel piccolo comune dal tribunale di Palermo - Dovrà rimanervi cinque anni (Nostro servizio particolare) Mortara, 30 aprile. Zeme Lomellina, un grosso borgo agricolo a pochi chilometri da Mortara, da trent'anni ormai viene scelto come luogo per l'invio alla residenza coatta di presunti mafiosi. Per la prima volta però, la scelta dei giudici ha portato un «ospite di riguardo». Da qualche giorno infatti a Zeme, è giunto, destinato a cinque anni di soggiorno coatto, il rag. Natale Rimi di 35 anni, nativo di Alcamo (Trapani) che fu negli anni scorsi al centro di una clamorosa vicenda dopo la sua assunzione negli uffici della Regione Lazio. «Quando nel 1971 apprendemmo la notizia che il tribunale di Trapani, aveva destinato il Rimi in soggiorno obbligato a Zeme — dice il sindaco Bruno Cantone —, la popolazione reagì energicamente decisa a rifiutare l'ospite non gradito. L'amministrazione comunale si fece portavoce di questa opposizione, il provvedimento per qualche tempo venne sospeso. (Il "ragioniere" nel frattempo finì in carcere e soggiornò per qualche mese all'Asinara n.d.r.). Ora però senza alcun preavviso al Comune, il siciliano è giunto e, malgrado il disappunto della gente del posto, pensiamo non ci sia nulla da fare per ottenere la revoca del provvedimento». Il sindaco, in realtà, ha fatto i suoi passi, ma gli è stato fatto capire che, poiché Zeme ospita da qualche anno un altro presunto mafioso, il siciliano Luigi Abbate, tutt'al più sarebbe stato questi ad essere allontanato dal paese. «L'Abbate — continua il sindaco — si è fatto benvolere a Zeme, non ha dato fastidio a nessuno, ha dimostrato di comportarsi correttamente e proprio in questo periodo sta svolgendo le pratiche per restare definitivamente in paese, anche quando avrà finito di scontare il soggiorno obbligato. Un nostro ricorso finirebbe pertanto col danneggiare soltanto l'Abbate, ferma restando la presenza del nuovo arrivato. Per questo penso sia bene non protestare». Natale Rimi, figlio di un altro noto presunto mafioso, Vincenzo, nel 1971 aveva ottenuto, con sorprendente rapidità, il trasferimento da Alcamo dove era impiegato nell'amministrazione comunale alla Regione Lazio. Scoppiò uno scandalo, si disse che nella vicenda fosse interessato Frank Coppola poi il ragioniere, colpito da un mandato di cattura — l'accusa era di associazione per delinquere — finì in carcere. Il 6 ottobre del 1971 il tribunale di Trapani dispose il suo soggiorno obbligato, per cinque anni, a Zeme Lomellina. Protestò la gente del paese, e ricorse il difensore del Rimi: la causa si trascinò per quasi due anni e infine, il 12 marzo scorso, il tribunale di Palermo confermò la decisione dei giudici trapanesi. Natale Rimi che nel frattempo era stato confinato all'Asinara, ricevette l'ordine di trasferirsi a Zeme, dove in questi giorni è giunto tra il disappunto di tutti. «Il suo arrivo ha coinciso con uno strano movimento di auto mai viste prima in paese — dicono quelli del posto —, non abbiano nulla col ragioniere, ma non ci piace sìa stato mandato da noi». p Neppure il Rimi sembra gradire la decisione dei giudici. Tra l'altro è stato ritenuto benestante in grado di provvedere da solo al suo mantenimento e quindi lo Stato non gli corrisponderà l'assegno di 1500 lire giornaliere che passa agli altri in soggiorno obbligato. «Non sappiamo se abbia o meno denaro per mantenersi — dicono a Ze. me —, certo è che qui difficilmente potrà trovare un lavoro ». Il paese — 1500 abitanti, una sola industria — non offre certo molte possibilità al ragioniere, a meno che non voglia dar vita ad una attività in proprio. Intanto, Natale Rimi, che durante le feste pasquali aveva ricevuto la visita della madre, della sorella e delle due figlie (due bimbe di sei e dieci anni che non vedeva da parecchio tempo), sta mettendo su casa. Per il momento è in pensione nell'unica trattoria del paese: «Per noi è un buon cliente, come gli altri», dice il proprietario, ma ha già trovato un alloggio, dove, quanto prima, intende trasferirsi. Con i cronisti non vuole appuntamenti, evita di incontrarli, limitandosi a dire che «non è ancora tempo per parlare». Franco Marchiaro Natale Rimi
Persone citate: Abbate, Bruno Cantone, Franco Marchiaro Natale, Frank Coppola, L'abbate, Luigi Abbate, Mortara, Natale Rimi
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