Sono annegati i quattro veronesi in gita col motoscafo sul Garda

Sono annegati i quattro veronesi in gita col motoscafo sul Garda Tragica conclusione della "corsa,, sulle acque del lago Sono annegati i quattro veronesi in gita col motoscafo sul Garda Ritrovato il fuoribordo presso la riva: a bordo vi era soltanto la borsetta di una donna - Le vittime sono due coniugi e due loro amici - Erano partiti da Cisano per raggiungere Punta S. Vigilio - Forse una brusca manovra ha fatto rovesciare l'imbarcazione - Non ancora trovati i corpi (Dal nostro corrispondente) Verona, 29 aprile. Si è conclusa tragicamente la gita in fuoribordo dei quattro veronesi scomparsi nelle acque del Garda da venerdì scorso. Romano Falco, 42 anni, abitante in via Brunelleschi a Verona, Germano Turra, 34 anni, sua moglie Anna Gandini, 25 anni, abitante a Nogara, e Perfetto Nevio Costantini, 62 anni, anch'egli da Nogara, sono quindi sicuramente affogati nelle acque del Garda. La tragica conferma si è avuta questa mattina all'alba quando il pensionato Mario Cordioli, 81 anni, da Peschiera, ha scorto il fuoribordo arancione e bianco arenato su una secca a poche decine di metri dalla riva in località « La Conta », frazione di Peschiera. L'uomo ha avvisato i carabinieri i quali hanno provveduto a tirare a riva l'imbarcazione. Unico-segno dei quattro occupanti: una borsetta da donna appartenente alla Gandini. Da quanto è emerso dalle indagini, risulta che i quattro venerdì scorso nel pomeriggio avevano raggiunto Cisano (frazione di Bardolino) dove, dopo aver parcheggiato l'auto, un'Alfa Romeo, si erano imbarcati sul fuoribordo di proprietà del Falco. Avevano deciso di raggiungere Punta San Vigilio. Il Falco e il Turra, il primo maitre d'hotel ed il secondo cameriere, dovevano affittare un albergo, per questo avevano portato con loro anche il Costantini che era un esperto nella valutazione degli arredamenti. Hanno lasciato il molo e poi di loro non si è avuta più alcuna notizia. L'allarme è stato dato soltanto sabato a mezzogiorno dal cognato del Falco, Michele Perini, abitante a Verona, il quale sapeva che i quattro dovevano raggiungere in motoscafo Punta San Vigilio. Immediatamente partivano le squadre di soccorso. Motoscafi dei carabinieri delle stazioni lungo il Garda perlustravano le acque; alle operazioni partecipava anche un elicottero. Le ricerche, infruttuose, venivano interrotte ieri sera. Le cause che hanno condotto alla tragedia non si conoscono. Si possono al massimo fare delle supposizioni: probabilmente il motoscafo filava a velocità sostenuta; una manovra troppo brusca può aver fatto capovolgere l'imbarcazione. f. r.

Luoghi citati: Bardolino, Nogara, Verona