"Mille Km": ancora la Matra-Simca ma onorevole difesa delle Ferrari di Michele Fenu

"Mille Km": ancora la Matra-Simca ma onorevole difesa delle Ferrari A Digione e Imola le due teppe della domenica dei motori "Mille Km": ancora la Matra-Simca ma onorevole difesa delle Ferrari Ha vinto la coppia Pescarolo-Larrousse a quasi 180 km di media - Al secondo posto IckxRedman, al quarto Merzario-Pace, superati nel finale da un brillantissimo Cévert, pure al volante di una macchina francese - La Ferrari ancora al comando nella classifica mondiale (Dal nostro inviato speciale) Digione, 15 aprile. Il campionato del mondo marche si colora di blu. La Matra-Simca ha ripetuto nella «1000 km» di Dizione il successo di Vallelunga grazie a Pescarolo e Larrousse, che hanno preceduto la Ferrari di Ickx-Redman. Poi, un'altra Matra-Simca, quella ai CevertBeltoise, e la 312-P di Merzario-Pace. Quinta la Gulf-Mirage di Hailwood-Schuppan, mentre quella di Ganley-Bell si è ritirata per la rottura di un portamozzo. Una selezione modesta tra le vetture al vertice malgrado le curve e i saliscendi del mini-circuito francese. La corsa ha confermato le indicazioni emerse nelle due giornate di prove. La MatraSimca, in questo momento, è superiore sia alla Ferrari che alla Gulf-Mirage, la Ferrari ha risolto i problemi di pneumatici emersi a Vallelunga, ma non quelli di tenuta di strada, che costituiscono un grave handicap. La Gulf-Mirage è migliorata in misura abbastanza sensibile, anche se non costituisce ancora un pericolo per le rivali. Ci sono pure le Lola tre litri, ma sono affidate a scuderie private e, in ogni caso, non hanno alle spalle i mezzi e l'organizzazione degli altri teams, cui, quindi, non possono procurare troppi fastidi. Non c'è stato un chilometro dei mille di questo terzo appuntamento del «mondiale» che abbia posto in risalto un'altra macchina al posto della Ms 670 dei due equipaggi francesi. E ciò malgrado le «voitures bleu» abbiano avuto, qualche problema con le gomme, soprattutto nelle fasi iniziali della gara, per un'errata regolazione dell'alettone posteriore. Il «muso» era troppo leggero, i pneumatici non «lavoravano» correttamente e si deterioravano rapidamente. A. questo inconveniente è stato posto rimedio dai tecnici francesi, con più facilità sulla macchina di PescaroloLarrousse che su quella di Ce- vert-Beltoise. I due cognati hanno dovuto compiere un maggior numero di soste al box, compromettendo le loro possibilità. E Beltoise, innervosito anche per un banale guasto all'accensione, ha persino avuto un vivace battibecco con il responsabile tecnico della, Matra-Simca, Gerard Ducarouge. Tuttavia, proprio dall'importanza relativa che questi problemi hanno avuto ai fini del risultato finale, si evince lo stato di grazia della Ms 670. Un motore ormai affidabile, con il giusto numero di cavalli (480), una tenuta di strada impeccabile, una buòna aerodinamica. Nel tratto « misto » del mini-circuito di Digione le «voitures bleu» volavano sicure, con traiettorie impeccabili, tanto che potevano uscire dall'ultima curva sul rettilineo delle tribune a velocità ben maggiore delle Ferrari o delle GulfMitage. Il. confronto, anche visivo, non lasciava dubbi e veniva confortato da quello del cronometro: in media le Ms 670 guadagnavano un secondo e mezzo a giro sulle rosse 312-P di Maranello, tant'è vero che nel finale Cevert ha potuto raggiungere e superare Pace/soffiandogli il terzo posto. Quelli della Ferrari, tecnici e piloti, hanno cercato in tutti i modi di contrastare il passo alla rivale francese. Jackie Ickx, in particolare, si è impegnato in modo veramente fantastico, non solo guidando da grandissimo campione, ma anche rimanendo al volante della sua 312-P per 219 giri sui 312 della « 1000 km », ossia per 722 chilometri. Ha ceduto il posto al compagno di equipaggio, Brian Redman, per due brevi turni, e per obbligo di regolamento. Altrettanto dicasi, per Arturo Merzario, il quale ha saputo anche contenere la sua naturale aggressività allorché si è trattato di risparmiare' la vettura; il cui 12 cilindri boxer denunciava un eccessivo consumo di olio (e, bisogna riconoscerlo, pure per questa ragione la Matra-Simca ha conquistato la terza posizione). I tecnicv della nostra Casa avevano cercato nella notte di preparare nel modo migliore le 312-P,, aggiungendo un «grembiulino» al «muso» per aumentare il carico aerodinamico ed impedire o, perlomeno, contenere il beccheggio. Si è trattato di un palliativo che non ha eliminato l'inconveniente. La tendenza sottosterzante delle macchine era diminuita, ma non a sufficienza. In proposito, Ickx ha detto: «La vettura era un po' piti stabile nella parte anteriore, ma il "muso" continuava ad abbassarsi troppo in frenata e ad alzarsi in accelerazione. Era molto difficile da guidare, mentre ho notato con gitale facilità i piloti della MatraSimca potevano impostare le loro traiettorie, inoltre, in rettilineo la MS 670 e anche la Gulf-Mirage erano più veloci di noi. Ho perso molto tempo dietro ad HaUwood che non mi faceva passare nel tratto "misto" e poi accelerava da¬ vanti alle tribune lasciandomi indietro. E' questo un fatto che mi preoccupa e non mi rende molto ottimista per il futuro». In realtà, come faceva notare l'ingegner Giacomo Caliri, responsabile tecnico della Ferrari per lo sport, la maggior velocità delle avversarie della «tre litri» italiana dipendeva appunto dal loro miglior assetto e dalla possibilità, quindi, dei piloti di schiacciare in anticipo e con più vigore sull'acceleratore. La situazione della Ferrari, a questo punto, ci sembra abbastanza chiara. La MatraSimca ha dato una scossa brutale al dominio della nostra Casa nel campionato mondiale marche. Maranello è ancora al comando con 45 punti contro i 40 della marca francese, ma la «1000 km» di Monza è già vicina. Occorrerà un duro lavoro per riportarsi al vertice: sono le alterne vicende della vita e dello sport, l'importante e il possedere i mezzi e la volontà per riemergere. E alle Ferrari non difettano certamente. Michele Fenu Digione. In primo piano la Ferrari di Ickx-Redman, dietro quella di Merzario-Pace

Luoghi citati: Digione, Maranello, Monza