L'Italgas: "Forse c'è stato un guasto in una cabina,,

L'Italgas: "Forse c'è stato un guasto in una cabina,, L'Italgas: "Forse c'è stato un guasto in una cabina,, Prima ricostruzione dei tecnici: sarebbe saltata una valvola automatica per la riduzione della pressione nella zona di piazza Massaua - In serata l'annuncio: "La situazione è sotto controllo" «Un sinistro mai verificato, si sino ad ora, neppure nelle città come Lodi dove il metano c'è da 21 anni o Bologna, interamente metanizzata da 12 anni». Questo il primo commento dei massimi dirigenti dell'Italgas. Siamo in una soletta al primo piano della palazzina degli uffici presso l'officina di corso Regina Margherita. E' ormai sera tarda, la città sta ancora vivendo una delle giornate più drammatiche della sua cronaca recente. Un clima di tensione, di emergenza: con i responsabili dell'Italgas (molti in abiti da week end. sono tornati in tutta fretta dopo avere ascoltato il primo annuncio alla radio) ci Allarme tra i gitanti nella Valle di Susa Appena la radio ha trasmesso le prime notizie riguardanti l'invasione di gas e gli scoppi nella zona Ovest di Torino, Collegno e Rivoli, 1 numerosi ospiti e villeggianti, oltre trentamila liei-som-, che ieri erano a Bardonocchia, Sauze d'Oulx, Sestriere, Cesana e Oulx per il weekend si sono allarmali. A migliaia sono giunte le telefonate alla polizia stradale di Susa e al carabinieri da parte di persene incerte se tornare a casa o no per la situazione che si era creata. Molte persone si sono messe in viaggio subito, altre hanno preferito alloggiare negli alberghi rimandando a oggi il rientro per ragioni prudenziali. sono il sindaco ingegner Porcellana, il questore dottor Massagrande, i comandanti della polizia stradale, dei vigili urbani, giornalisti e fotografi. Spiega l'ingegner Lauro Rossi, vicedirettore dell'esercizio di Torino e responsabile dei servizi tecnici, che soltanto in mattinata sarà possibile stabilire esattamente le cause del disastro. «Posso dire per ora che forse c'è stato un guasto sulle valvole di riduzione automatica nella cabina di piazza Massaua all'angolo con via Pietro Cossa — afferma l'ingegner Rossi —. L'impianto è completamente automatizzato e pertanto non ha addetti alla sorveglianza. Il metano è erogato dalla centrale a valori elevati di pressione e cabine di zona provvedono a portarlo ad un numero di atmosfere sopportabile dalle tubature degli alloggi. Una valvola deve essere saltata per cause che ancora non conosciamo, il metano è affluito nei tubi a 10-15 volte la pressione normale. Da qui, lo spegnersi delle fiamme nei fornelli accesi, la saturazione di metano negli alloggi, l'esplosione di contatori e di scaldabagni». La cabiìia di piazzu Massaua serve una zona di circa 2 chilometri di raggio, soltanto qui c'è stato effettivo pericolo. Scene di panico si sono verificate anche in altri quartie¬ ri ma secondo i tecnici dell'Italgas erano ingiustificate. Affermano i dirigenti dell'azienda che sono comunque escluse responsabilità di dipendenti dovute a imperìzia o disattenzione. Dice l'ingegner Porcellana: «Ero in tribuna allo stadio, ho sentito che stava succedendo qualcosa di molto grave. Mi sono precipitato in corso Francia, la gente riconoscendomi mi si è fatta attorno per chiedere cosa fare. Ho messo subito in allarme i vigili urbani per diffondere un appello alla popolazione». L'appello è stato diffuso anche con le auto e gli altoparlanti messi a disposizione dalle sezioni del partito comunista che hanno mezzi adeguati, impiegati abitualmente per i comizi. Ecco il lesto del messaggio letto in tutti ì quartieri in perìcolo: «Attenzione, attenzione! L'Italgas segnala: il guasto verificatosi nella rete del metano è stato eliminato. La situazione è sotto controllo. Potete rientrare negli alloggi. Poiché possono esistere fughe precedenti di gas, dovete subito aprire le finestre e chiudere il rubinetto del fornello e del contatore. Non accendere l'interruttore della luce, fiammiferi o fiamme di qualunque genere. Non usare il gas sino a nuovo avviso». Dopo una lunga consultazione tra tecnici e funzionari, finalmente si decide di ordinare ad Enel ed Aem di ridare elettricità alla zona a parti¬ re dalle 20,30. In realtà, la luce è tornata dopo le 21. «Non potevamo lasciare ancora la gente al bùio senza creare panico», si dice in corso Regina. L'Azienda del gas "Oggi controlleremo gli impianti di tutta la zona" Verso mezzanotte, l'Italgas ha diramato il seguente comunicato ufficiale: « Un travaso di metano dal feeder di media pressione alla rete di bassa pressione che alimenta la zona Francia dell'area di Torino ha interessato lungo la direttrice di corso Francia un certo numero di edifici. Dai dati finora raccolti, una ventina di appartamenti hanno subito danni. L'inchiesta per accertare le cause è in corso. La zona interessata al fenomeno è stata metanizzata circa due anni fa e i controlli periodici effettuati fanno escludere che i lavori di trasformazione possano essere stati la causa. « Le squadre di pronto intervento dell'Italgas sono immediatamente entrate in funzione e ora la situazione risulta tornata normale, sotto il controllo delle squadre di vigilanza. Nelle prossime 24 ore saranno completati ;;ii esami di tutti gli impianti della zona e sarà dato avviso ai singoli utenti per la loro progressiva riutilizzazione. Nelle altre zone della città tutto è normale». Che cosa deve fare l'utente L'Italgas avverte che gli utenti della zona in cui si sono verificati gli scoppi devono attendere la visita dei tienici della società prima di usare il metano. Nel caso ritardino o elle si senta odore dl gas e bene fare una richiesta telefonica. Tutto normale invece per chi abita in altri quartieri: l'uso dei fornelli e degli scaldabagno, secondo l'Italgas, non presenta pericoli. La piantina mostra la zona della città dove sono avvenute le esplosioni per il metano

Persone citate: Lauro Rossi, Porcellana