Pordenone: 3 ufficiali rinviuti a giudizio per la morte di un soldato durante i tiri

Pordenone: 3 ufficiali rinviuti a giudizio per la morte di un soldato durante i tiri Il giovane fu ucciso da una bomba di mortaio Pordenone: 3 ufficiali rinviuti a giudizio per la morte di un soldato durante i tiri La disgrazia avvenne il 15 luglio di tre anni fa in una esercitazione tattica sui monti della Carnia (Nostro servizio particolare) Pordenone, 1 aprile. Il giudice istruttore del tribunale di Pordenone, dottor Domenico Fontana, ha rinviato a giudizio tre ufficiali dell'esercito — il tenente colonnello Roberto Matarazzo, 40 anni, di Napoli; il capitano Vittorio Dell'Aquila, 32 anni, di Udine; e il sottotenente Antonio Angiuli, 28 anni, di Palmanova (Udine) — con l'accusa di omicidio colposo ■in relazione alla morte di un soldato. Luigi Martino, 21 anni, di Cutro (Catanzaro). Il fatto per il quale i tre ufficiali vengono processati risale al 15 luglio 1970. Luigi Martino, in servizio di leva al 59" Reggimento fanteria « Calabria », della Divisione « Mantova », di stanza a Palmanova, fu ucciso da una bomba sparata da un mortaio da 81 millimetri nel cor- so di un'esercitazione al poligono militare del Monte Ciaurlec, in Carnia. Dalle schegge della bomba rimase ferito un altro soldato, Luciano Giannone, che guarì in un mese. Secondo la sentenza di rinvio a giudizio, il tenente colonnello Matarazzo, che allora era maggiore e comandava il gruppo tattico impegnato quel giorno, in esercitazione, avrebbe omesso di « codificare la pianificazione di fuoco e assicurarne il possesso agli ufficiali dipendenti », nonché di controllare l'impiego dei mortai da 81 millimetri « in relazione alla progressione dei fanti ». Il capitano Dell'Aquila, quale ufficiale osservatore per il plotone di mortai della compagnia avanzata sulla sinistra dello schieramento, sarebbe responsabile di « avere imprudentemente articolato la batteria di quattro armi assegnando a ognuna un singolo obiettivo », per di più omettendo di controllare che gli interventi dei mortai rispettassero i tempi prefìssati e di ordinare la cessazione dei tiri sugli obiettivi di primo piano quando i fanti raggiunsero la linea di limite di sicurezza e quando furono constatate anomalie in alcuni tiri. Il sottotenente Angiuli, infine, vicecomandante del plotone mortai, avrebbe omesso di controtiare, durante l'esercitazione. Io « sbandamento, l'inclinazione e il surriscaldamento delle armi». (Ansa)

Persone citate: Angiuli, Antonio Angiuli, Dell'aquila, Domenico Fontana, Luciano Giannone, Luigi Martino, Matarazzo, Roberto Matarazzo