Thoeni torna oggi con la sua Coppa

Thoeni torna oggi con la sua Coppa Thoeni torna oggi con la sua Coppa Gustavo, per la prima volta nella carriera, ha perso la calma vinto grazie all'aiuto dei compagni di squadra; il merito è e urlato di gioia - In un'intervista alla televisione americana ha detto: "Ho anche dell'allenatore Cotelli" - Le prime soddisfazioni anche dalle ragazze (Dal nostro inviato speciale) South Lake Tahoe, 25 marzo. Gustavo Thoeni, per la prinn volta nella sua carriera, ieri ha finalmente perso la calma quando è giunto al traguardo della seconda manche. Da bravo ragazzo felice ha cominciato a ridere come un pazzo e a saltare dall'uno all'altro ad abbracciare amici e meno amici. Finalmente era contento, finalmente l'abbiamo sentito gridare, finalmente l'abbiamo visto fuori dal solito cliché di ragazzo ordinato, taciturno e sin troppo prevedibile. Soltanto dopo mezz'ora, alla prima intervista della televisione statunitense, ha riirovato un po' di calma e ha detto, con estrema modestia: « Penso di aver vinto grazie all'aiuto dei compagni di squadra. A me personalmente troppe cose sono andate male e credo che se fossi stato nelle condizioni di due anni fa, senza nessun compagno in grado di lottare per il successo, non sarei riuscito ad arrivare al tragiuirdo finale». L'intervista a questo plinto sembrava finita, ma Gustavo ha voluto tornare al microfono per affermare: (f Ricordatevi che il merito di tutto questo è di Mario Cotelli, che è il più grande direttore tecnico che noi abbiamo mai avuto ». Il discorso americano sulla Coppa del Mondo, si chiude oggi nel giorno della partenza per l'Europa. E' un giorno breve ridotto dal gioco dei fu¬ si orari, che segue una notte cortissima in senso assoluto, trascorsa a festeggiare la vittoria più bella. Gustavo Thoeni ha conquistato la sua terza Coppa del Mondo, la più combattuta, e l'ha vinta grazie alle sue doti di fuoriclasse e grazie anche al sostanziale apporto che l'intera squadra ha saputo dare nell'arco della stagione. I successi di Pierino Gros in apertura di stagione, le affermazioni di Varallo e Besson in discesa libera, i piazzamenti irregolarissimi di Hel- muth Schmalzl in gigante, i successi mancati di un soffio dagli slalomisti Pietragiovanna e Pegorari, le follie di Stricker, hanno influito in termini numerici sui punteggi degli avversari di Gustavo, ricacciando lontano in classifica anche gli uomini più in forma del momento. La presenza di una squadra tanto compatta ha permesso di superare colpi duri di sfortuna, di ovviare al rendimento sotto tono di quelli che si pensava dovessero essere fra i numeri uno come Rolly Thoeni ed Eberardo Schmalzl e soprattutto ha dato a Gustavo Thoeni la serenità per puntare al successo in ogni occasione senza troppe responsabilità sulle spalle. La nuova direzione tecnica, affidata a Mario Cotelli, ha condotto con buon equilibrio la squadra nella difficile strada della conquista della Coppa del Mondo e su quella tutt'altro che facile che porterà alla vittoria anche in Coppa Europa. Ci sono stati momenti di frizione aventi còme oggetto i rapporti con il «pool» degli industriali e non si può far altro che constatare che l'assenza di Vuarnet, rimpiazzato in questo settore da un consulente legale della Federazione, è stata determinante. Cotelli e, con lui Panatti, salito ad un ruolo di maggiore responsabilità, Messner, Peccedi, Vidi e Thoma hanno confermato la validità di uno staff che è forse il capitale maggiore che Vuarnet abbia lasciato. Sin qui quello che hanno fatto gli altri, ma la coppa l'ha vinta lui, Gustavo Thoeni, conquistando un punteggio più alto di quello dell'anno passato, malgrado la formula della stagione fosse stata cambiata in modo da sfavorirlo. Non bisognava più cercare di fare punti in tutte le specialità ma soltanto puntare al massimo in una di esse. Di qui la sfortuna del terzo posto assoluto per un atleta incompleto qual è Collombin, che non ha mai nemmeno provato ad affrontare in campo internazionale una gara diversa da una discesa libera. Thoeni si è trovato a dover cambiare metodo di preparazione per reggere in forma dall'inizio alla fine della stagione. C'è riuscito, facendo punti in tutti e tre i periodi e concentrando lo sforzo massi mo nel mese di gennaio per mettersi al riparo dalle sorprese puntualmente giunte nella tournée finale. Nell'arco della Coppa, ha vinto due gare di slalom speciale ed in tre è arrivato secondo, ha vinto uno slalom gigante ed ha completato i piazzamenti con un terzo, un quarto e un settimo posto. Ha vinto la classifica di Coppa per lo salom e forse avrebbe potuto fare altrettanto in quella di gigante, non avesse dovuto risolvere problemi tecnici con gli sci. La posizione di Gustavo Thoeni in campo femminile è stata presa da Claudia Giordani, la ragazzina prodigio dello sci femminile che ha ottenuto quest'anno risultati clamorosi. Sulla sua scia Cristina Tissot ha migliorato la propria quotazione e qualche altro nome come quello della Hofer, della Silvestri e della natta, comincia ad affacciarsi sulla scena internazionale. L'Italia sciistica è diventata grande, è la prima nel mondo ed è tanto importante da potersi persino imporre sulle regole sclerotizzate dagli anni. Questa volta la Coppa del Mondo non torna a casa nei bagagli anonimi di un pur simpatico funzionario della Evian, per poi essere consegnata in una cerimonia pubblicitariamente più valida. Ritorna con Gustavo Thoeni e la squadra azzurra, che domani a Linate avrà il posto d'onore. Giorgio Viglino Classifica a squadre maschile per nazioni: 1. Austria 639; 2. Italia 517; 3. Svizzera 639; 4. Francia 335; 5. Germania 182; 6. Usa 108; 7. Norvegia 72; 8. Polonia 54; 9. Spagna 13; 10. Canada 11; 11. Liechtenstein 2; 12. Giappone 1. I dieci più bravi del mondo Scimorc " Nazione 1° Periodo 2° Periodo 3° Periodo Totalc 1 Thoeni Italia 24 80 62 166 2 Zwilling Austria 60 44 47 151 3 Collombin Svizzera 36 95 0 131 4 Neureuther Germania .15 50 55 120 4 Hinterseer Austria 6 40 74 120 6 Russi Svizzera 10 71 25 106 7 Augert Francia 0 28 76 104 8 Klammer Austria 16 23 54 93 8 Cochran Usa 17 20 56 93 10 Gros Italia 50 19 22 91 South Lake Tahoe. Gustavo ora può ridere: la terza Coppa è sua (Telefoto AP)