Altro figlio di Giuliano

Altro figlio di Giuliano A REGGIO Altro figlio di Giuliano Ha 24 anni - Porta al collo un crocifìsso d'oro con una sigla: " S- G. " (Dal nostro corrispondente) Reggio Calabria, 18 marzo. Forse la storia del figlio di Salvatore Giuliano non è una favola; forse questo figlio-fantasma, di cui si parla da diversi anni, esiste davvero e non è un parto della fantasia di chi ha messo in giro, circa dieci anni fa, questa voce. Ad avvalorarla in maniera clamorosa, adesso, s'è fatto avanti un giovane il quale sostiene (e pare che sia in condizioni di poterlo dimostrare) che il figlio del «re di Montelepre» è proprio lui, in carne ed ossa. Che il bandito Giuliano avesse avuto un figlio da una ragazza di Antillo (minuscolo paese in provincia di Messina) se n'è parlato spesso durante tutti questi anni. La stessa Mariannina Giuliano, sorella del bandito, ha anche recentemente confermato ad un settimanale, l'esistenza de] ragazzo, figlio del suo defunto fratello ucciso in circostanze misteriose nei pressi di Castelvetrano il 5 luglio 1950-, Mariannina Giuliano è andata 1 al di là di una semplice e vaga conferma del fatto; la donna ha infatti dichiarato che suo fratello aveva avuto un figlio da Maddalena Lo Giudice (la «ragazza di Antillo», come la definirono i giornali), e che la nascita era avvenuta a Catania, nel quartiere San Cristoforo, il 19 maggio 1949, con l'assistenza di un ostetrico il quale dovette, nel corso dell'evento, usare il forcipe con cui procurò una ferita al naso del bambino. Questo particolare, apparentemente insignificante, ha pure una rilevante importanza dato che il giovanotto che sostiene di essere figlio di Giuliano ha una cicatrice al naso. Non solo, ma somiglia in modo notevole al bandito. Il giovane, che ha detto di chiamarsi Vincenzo, si è rifiutato di rivelare il cognome. Egli ha dichiarato di essere vissuto fino a nove armi a Catania, e successivamente di essere stato adottato a Trapani da una coppia di italo-americani (che egli, però, a quel tempo credeva trattarsi dei suoi veri genitori). Poi venne rinchiuso in un collegio, in Calabria, fino a quando i «suoi» genitori non lo ripresero con sé. Da allora egli visse con loro, in un paesino della Calabria, sino a quando il padre adottivo parti per l'America e la madre, che si chiamava Maria, morì. Fu proprio lei a rivelargli, prima di morire, la verità sulle sue origini consegnandogli una lettera che dice testualmente: «Caro Enzo, io ho poco da vivere, ma prima di lasciare per sempre questa terra ti voglio svelare alcune cose che riguardano la tua vita. Per prima devi sapere che io e papà siamo stati per te dei genitori spirituali. Però voglio che tu sappia guardare la realtà in faccia ed essere pronto ad affrontare una società che per te è stata tanto malvagia e perversa». La lettera continua, affermando chiaramente che lui, Enzo, è il figlio del bandito Giuliano, «un uomo che quasi tutti ammiravano e rispettavano per aver aiutato sempre la gente povera». Dopo di aver esortato il giovane a non prestar fede a ciò che è stato detto sul conto di suo padre, la donna ha scritto i nomi di certe persone (che nella lettera sono state cancellate dall'interessato) «che ti potranno spiegare tante cose». Il misterioso Enzo ha detto di essere nato, ufficialmente, il 9 maggio del 1951; in effetti, come ha spiegato, è nato molto prima, solo che la sua nascita — per ragioni di sicurezza — è stata denunciata all'anagrafe due anni dopo. Alto, coi capelli ricci fin sotto alla nuca, il presunto figlio di Salvatore Giuliano ha detto di essersi recato più volte a Montelepre, ma soltanto per pregare sulla tomba di suo padre. Oltre alla lettera della madre adottiva, il giovane possiede un minuscolo crocifisso d'oro con le iniziali di suo padre, lo stesso che il bandito — secondo lui — portava sempre con sé. Adesso il giovanotto aspetta che sua zia e sua madre si facciano avanti. «Non voglio niente — dice — voglio solo che mi riconoscano come figlio di Salvatore Giuliano. Chiedo solo questo». f. s. Ri

Persone citate: Maddalena Lo Giudice, Mariannina Giuliano, Salvatore Giuliano