Basso (finalmente) alla sprint

Basso (finalmente) alla sprint Sul traguardo della Nizza-Genova un successo italiano Basso (finalmente) alla sprint Il campione del mondo ha battuto Lasa, Ducreux, Dancelli ed altri corridori - Una tattica di gara perfetta - Pauroso ruzzolone collettivo alle spalle del vincitore per un improvviso sbandamento di Gavazzi (Nostro servizio particolare) Genova, 4 marzo. Marino Basso cercava un successo da sette mesi. Non era ancora riuscito a vincere una corsa vera (non contano due kermessesì dopo il trionfo iridato di Gap. Oggi nella Nizza-Genova, ha centrato finalmente il bersaglio, rispettando un pronostico che lo qualificava il aumero uno dei favoriti. La volata del campione del mondo è stata poderosa: ben condotto da Ritter, Basso era già to testa ai duecento metri. Non è più stato contrastato e ha tagliato 11 traguardo con tre o quattro macchine di vantaggio, mentre uno sbandamento di Gavazzi provocava, alle sue spalle, una caduta generale che poteva avere gravi conseguenze. Gavazzi, trasportato all'ospedale, se la cavava, Invece, con abrasioni e contusioni guaribili Ih sette giorni (era dimesso subito); 1 compagni di squadra Antolini e Conton, poi Mingardì, Schelck, Harrlson, Mattioda, pure finiti a terra, accusavano danni anche minori. — E se ci fossero stati Sercu, Van Linden e compagni? E' stato chiesto a Marino dopo l'arrivo. «Avrei faticato di più, ma avrei vinto ugualmente — ha risposto —. Il caldo mi ha finalmente . ridonato la condizione. Ho ripreso la serie dopo sette mesi, e continuerò ». Lo spagnolo Lasa ha sottratto al francese Ducreux, proprio to extremis, la piazza d'onore; Dancelli si è classificato quarto, davanti a Tosello e Gambarotto (un giovane). Nel gruppone, che aveva perduto pochi del centotrenta partenti, tutti i più noti: ossia Gimondi (che è apparso abbastanza sciolto), Ocana, Poulidor, Paolini e Franciani, J. Pettersson, Thevenet, Hezard... Il successo di Basso è stato favorito dall'ottimo comportamento di tutti i suoi compagni della Bianchi-Campagnolo. Essi hanno controllato ogni tentativo, soprattutto nell'incandescente finale (bravissimi Ritter, Rodriguez e Guerra), dopo avere lavorato per annullare la solitaria fuga di Agostlnho che poteva diventare pericolosa. Il portoghese, infatti, scattato alla frontiera, a Capo Cervo aveva quattro minuti di vantaggio. E' stato preso alle porte di Albenga (dopo ottantacinque chilometri) prima da Vercelli, poi dal gruppo. Un quintetto con Antonini, faceva da battistrada per una trentina di chilometri, fino alle porte di Savona. Poi si provavano Labourdette (raggiunto dopo Celle Ligure da Dplisle), un'altra pattuglia con Paolini, Benfatto, Guerra, Francioni, Zoetemelk e altri. Ma la guardia della Bianchi era spietata. Inutilmente riprovavano a turno — attraversando Genova — Paolini, Francioni, The- venet e, in extremis' Tumellaro. Si arrivava cosi al volatone e alla prima grossa affermazione di Bas so to maglia iridata. Ordine di Carlo Valeri arrivo: 1) Basso (Bianchi-Campagnolo), che percorre km 211 in 4 ore 57"50, media oraria km 42,610; 2) Lasa; 3) Ducreux; 4) Dancelli; 5) Tosello; 6) Gambarotto; 7) Mattioda; 8) Esclassan; 9) Bassini; 10) Jimenez ed altri sei corridori, tutti col tempo del vincitore; segue il gruppo, comprendente Gimondi, con lo stesso tempo.

Luoghi citati: Celle Ligure, Dplisle, Genova, Lasa, Nizza, Savona, Vercelli