E ora ragazzi, tutti a casa

E ora ragazzi, tutti a casa LA CRONACA DEGLI SPETTACOLI TELEVISIVI E ora ragazzi, tutti a casa guirà la Sinfonia n. 3 in la minore n. 56 («Scozzese»/ dì F. Mendelssohn-Bartholdy, vice Concerti — Questa sera al Conservatorio, il Quartetto Benthien esegue, per il Goethe Institute, musiche di Haydn, Reger e Beethoven. Ieri, il "Diario d'un maestro" di De Seta - Stasera, Marion Brando e Frank Sinatra in "Bulli e pupe" Forse con rammarico, molli spettatori si sono separati iersera dal maestro D Angelo e dalla sua scolaresca die per quattro settimane li-anno riempito in modo così insolito e penetrante il video domenicale con le quattro bellissime, veritiere puntate del Diario d'un maestro, scritto e diretto con intelligente fervore da Vittorio De Seta. Per noi e. stato un distacco malinconico: questo film, dal quale ogni retorica è stala bandita nell'illustrare l'educazione scolastica e la crescita d'un gruppo di ra- I gazzi del Tiburtino, ha avuto il potere di renderci affettuosamente partecipi dell'impresa, sotto certi aspetti disperata, d'un insegnante che ha saputo a poco a poco mettere in luce — facendo della scuola una calda esperienza di vita — le doti d'intelligenza e la volontà d'apprendere di alunni che parevano negati allo studio e alla disciplina. La malinconia del distacco c accentuata da un particolare: la notizia, pubblicata dal Radiocorriere, della morte, avventila tempo addietro in una disgrazia slradale. d'uno dei « recuperati »: Sergio Vaiente, che nelle quattro puntate è venuto più volte in primo piano ed era facilmente distinguibile per gli incisivi mancanti perché spezzati. Il povero ragazzo era in bicicletta quando un camion lo investì causandogli ferite mortali. * * Nella carriera di Marion Brando, il film di stasera. Bulli e pupe, ha un rilievo insolito poiché affida all'attore un personaggio che lo obbliga, oltre che a recitare, anche a cantare e ballare. Joseph L. Munkievicz. dirigendo « Guysand Dolls » nel 1955, ebbe l'audacia di far compiere a Brando una trasformazione imprevedibile per lui e per il pubblico di allora: da superdivo circonfuso di gloria a showman di alla qualità, perfettamente degno d'affiancare l'altra eclettica vedette maschile della pellicola, ossia Frank Sinatra. Mankievicz che nel Giulio Cesare aveva, due an ni prima, fatto di Marion un attore shakespeariano, qui lo ha mutato in un personaggio di Damon Runyon, perfettamente ambientato tra i balletti e i refrains di un musical di gran classe, dove le coreografie sono firmate da Joe Kidd, le musiche da Frank Loesser, le scenografie da Joseph Wrigh. Peccato che il video privi del colore i teleutenti, togliendo alla proiezione una delle più preziose attrattive. Accanto a Brando, scommettitore di professione nei locali e localinì che popolano una certa zona « calda » di Broadway, ha spicco una attrice bravissima: Jean Simmons. Ella recita con spirito la parie d'una bella attivista della Salvaiion Army alla quale non par vero di trasformare in buon marito un peccatore ultra recidivo. Sul secondo, per la rubrica Ricerca, un'inchiesta di attualità per il mese della denuncia Vanoni: Gli italiani e le tasse, prima di quattro puntate che vanno in onda al momento opportuno. Se¬