Tensione a Santiago dopo i gravi tumulti

Tensione a Santiago dopo i gravi tumulti Difficoltà della "via cilena,, Tensione a Santiago dopo i gravi tumulti Molti feriti e 250 arresti tra gli studenti - Manifestazioni dei sindacati a favore del governo (Nostro servizio particolare) Santiago, 27 aprile. Dopo le dimostrazioni, organizzate dagli studenti contrari al governo, per il rifiuto della progettata riforma della scuola, i sindacati cileni hanno indetto una riunione straordinaria per una mobilitazione generale « in difesa del governo ». Il presidente della federazione sindacale del lavoro socialista, Jorge Godo?, ha preannunciato dimostrazioni quotidiane in appoggio del regime del presidente Aliende, col quale ieri sera aveva avuto un lungo colloquio per decidere la strategia delle forze lavoratrici cilene. Ai giornalisti, dopo il colloquio col presidente, Godoy ha detto: «Non tollereremo nessuna insolenza dei reazionari. E' chiaro che le dimostrazioni degli studenti sono state strumentalizzate a scopi politici. Avrebbero dovuto essere i genitori a ordinare ai propri figli di abbandonare le piazze e le strade e di tornare ai loro compiti scolastici». Per tutta la giornata di ieri, ci sono stati a Santiago manifestazioni e disordini. Oltre 250 persone sono state arrestate, i feriti sono un centinaio. Uno studente ha lanciato una «bomba molotov» contro il palazzo residenziale, e poi una fitta sassaiola da parte degli studenti ha mandato in pezzi una trentina di finestre del palazzo. Le scuole superiori sono state disertate mentre gli studenti che aderiscono ai partiti democristiano e fascista organizzavano marce di protesta, allestivano barricate nel centro della città e ingaggiavano scontri con i poliziotti. Sono intervenuti i sostenitori di Allende e hanno affrontato gli studenti: per le vie e per le piazze della capitale gruppi di tendenze opposte si sono dati battaglia con la partecipazione anche di un nutrito gruppo di operai. Le strade cosparse di cumuli di detriti, di vetri e di pietre stamane ancora testimoniavano la violenza degli scontri, che sono stati sedati dalla polizia solo a tarda sera. Gli agenti sono intervenuti in modo massiccio con un nutrito lancio di bombe lacrimogene. Stamane àncora stagnava nell'aria l'odore acre di questi ordigni. Durante la fitta sassaiola contro il palazzo presidenziale, lo stesso presidente Allende si era affacciato dal balcone del suo ufficio, per invitare i giovani, con un megafono, a tornare a casa. Un sasso ha mandato in frantumi la finestra di un ufficio accanto al suo. I disordini avevano avuto inizio nella tarda mattinata, quando gli studenti che appoggiano i partiti contrari ad Allende avevano deciso di abbandonare le aule e scendere in piazza per protestare contro la progettata riforma scolastica che «prepara i giovani alla nuova società socialista». Del progetto di legge si conoscono alcuni punti. Uno prevede «lo snellimento dell'istruzione, per preparare gli studenti alla nuova società socialista». Un altro parla di «creare un sistema di istruzione permanente dalla nascita alla vecchiaia»: dopo aver frequentato la scuola dell'obbligo, i cittadini potrebbero riprendere gli studi interrotti a qualsiasi età. . II nuovo sistema punta sull'inclinazione dei giovani e su un'istruzione più pratica e costruttiva, meno umanistica. La ristrutturazione riguarderebbe la scuola primaria e i primi due anni di quella secondaria. Anche gli ultimi due anni della scuola secondaria e le università verrebbero ristrutturati, con maggiore accentuazione delle discipline scientifiche. Secondo gli studenti che non condividono la linea politica del governo Allende, la riforma non avrebbe altro scopo che inculcare gradualmente l'ideologia marxista, facendola diventare la dottrina di base della scuola cilena. Il progetto è stato temporaneamente accantonato, in attesa che su di esso si pronunci il Parlamento. Originariamente Allende avrebbe voluto che la riforma fosse senz'altro varata, con un decreto legge. (Ap)

Persone citate: Allende, Godoy, Jorge Godo

Luoghi citati: Santiago