I "seguaci" di Taviani uniti a Rumor-Piccoli di Giovanni Trovati

I "seguaci" di Taviani uniti a Rumor-Piccoli La lotta fra le correnti della de I "seguaci" di Taviani uniti a Rumor-Piccoli Insieme rappresentano un terzo del partito: intorno a questo gruppo dovrebbe formarsi la nuova maggioranza democristiana - Giudizi di Arnaud, segretario organizzativo della de, sulle elezioni precongressuali (Dal nostro corrispondente) Roma, 27 aprile. Questa sera si conoscono i risultati quasi ufficiali (95 per cento) delle elezioni sezionali per il congresso democristiano e già questa sera è in atto un movimento per costituire una nuova maggioranza nel partito. La iniziativa è stata presa dagli amici di Taviani, i quali, al termine d'una riunione, hanno concordemente deliberato di unificarsi con il gruppo Rumor - Piccoli, avendo constatato che le mozioni delle due correnti «coincidono sui principi, sulla linea politica, sulle prospettive». Il che vuol dire che insieme Rumor, Piccoli e Taviani possono rappresentare un terzo del partito. Ecco i risultati precongressuali: Rumor-Piccoli 23-24 per cento; Fanfani 18-19 per cento; Andreotti-Colombo 15-16 per cento; Base 9-10 per cento; Forze nuove (Donat-Cattin) 9-10 per cento; morotei 8-9 per cento; amici di Taviani 7-8 per cento, aimici di Scalfaro 1-2 per cento e « Nuova sinistra » (Sullo e Coppo) 1-2 per cento. Ci sono poi liste locali, da assegnare all'una e all'altra corrente, per un 5-6 per cento. Di queste liste qualcosa prenderanno Rumor-Piccoli, qualcosa Fanfani, qualcosa Andreotti e Colombo. E' possibile, quindi, che il gruppo Rumor-Piccoli arrivi al 26 (o al 27 per cento) e con l'aggiunta degli amici di Taviani tocchi il 34 per cento, tornando così ad essere un punto di riferimento per tutte le altre correnti. Una dichiarazione del tavianeo Sarti spiega la decisione del suo gruppo: « C'è bisogno — dice — di una de non mediocre, liberata dalla tabe dei personalismi (è una allusione a Fanfani?), capace d'iniziative politiche degne del suo grande ruolo storico. Crediamo di aver contribuito anche a creare le premesse perché altri amici assolvano adesso, secondo la loro vocazione e con pari dignità, ai ruoli di sinistra e di destra, che la funzione e la struttura stessa della- de esigono siano ricoperti». Se è possibile vedere già costituita una sinistra sicura¬ mpsgrtAf(pstrds i e e é , e . ¬ mente con Donat-Cattin, chi potrà rappresentare la destra? Non di certo il piccolo gruppo di Scalfaro. Una frase risuonata nella riunione dei tavianei può essere chiarificatrice: qualcuno disse che con Andreotti si sarebbe potuto fare alleanza prima del suo discorso di Sora, dopo no. (A Sora Andreotti prese una posizione dì rottura contro i socialisti, difendendo la scelta del centrismo). E allora sarà il gruppo di Andreotti - Colombo a formare la destra della de? Ma Colombo vi può stare? Colombo ha sempre difeso il Centro Sinistra, tanto che nell'attuale governo ha accettato solo un posto di secondaria importanza (rapporti con l'Onu). Non sarà certamente Fanfani a farsi relegare a destra. La mossa dei tavianei è giunta inattesa. I giochi nell'interno della de sono aperti. Di certo questo trambusto precongressuale non serve a dare un maggior sostegno al governo Andreotti che, se ben intendiamo, sarebbe ora l'espressione d'un limitato settore del partito, e per di più non di Centro. Ad Arnaud, segretario organizzativo della de, abbiamo domandato se ci sono state irregolarità sinora. Ha risposto: «Su 14 mila sezioni abbiamo avuto quattro o cinque casi di intolleranza, il più grave a Martina Franca nelle Puglie; qui l'urna è stata gettata a terra, i presenti si sono presi a sediate e un rappresentante di "Forze nuove" è finito all'ospedale». Il comitato provinciale ha respinto il ricorso di «Forze nuove», ma, precisa Arnaud. «intendiamo far rifare le elezioni». Così a Decimo Puzzu in Sardegna tra i rappresentanti di «Forze nuove» e la locale maggioranza sono corsi cazzotti. «Ho disposto un'inchiesta — continua Arnaud — poi si vedrà». Casi di «intolleranza» si sono avuti anche in due sezioni di Roma, tra seguaci di Petrucci e seguaci di Andreotti. A Roma la lotta precongressuale è stata molto aspra, Petrucci (che è stato in carcere per lo scandalo dell'Onmi) è riuscito a togliere ad Andreotti, del quale era un fedelissi¬ mo, metà dei voti (ora ne hanno un 25 per cento ciascuno). Domandiamo se è vero che ci sono state irregolarità a Napoli e a Palermo. Arnaud: «iei mi parla di Napoli, mi parla di Palermo, le posso dire che non ho ricevuto un solo esposto ». Nella de, e fuori — osserviamo — c'è chi ritiene che il congresso sarebbe più libero senza un governo che ha rotto con i socialisti. «E lei crede che sarebbe più libero un congresso con una crisi in corso?» Dopo il congresso che cosa capiterà? «Un chiarimento è più che probabile dopo le prese di posizione dei socialdemocratici e dei repubblicani». Giovanni Trovati

Luoghi citati: Martina Franca, Napoli, Palermo, Roma, Sardegna, Taviani