"Nella Costituzione ci sono tutti i mezzi per prevenire e combattere il fascismo"

"Nella Costituzione ci sono tutti i mezzi per prevenire e combattere il fascismo" Dichiarazioni del Presidente della Corte Costituzionale "Nella Costituzione ci sono tutti i mezzi per prevenire e combattere il fascismo" "Non posso dire se il msi sia o no un partito fascista. E' un giudizio che spetta alla magistratura" "La Costituzione condanna i movimenti fascisti in modo concreto. Gli altri movimenti possono essere considerati pericolosi soltanto nel caso in cui venga accertato che essi svolgano attività pericolose" (Dalla redazione romana) Roma, 27 aprile. « Nella Costituzione ci sono tutti i mezzi per combattere e prevenire il fenomeno fascista (...). La Costituzione è molto chiara: parla espressamente di "vietare la ricostituzione del partito fascista" ed è tutta quanta ispirata a principi antifascisti» ha sottolineato il presidente della Corte Costituzionale Franco Bonifacio, in una intervista concessa al settimanale « Panorama ». Ed ha aggiunto per precisare meglio il concetto: « Chi ne dovesse dubitare vada a leggersi le norme fondamentali: si accorgerà che nel nostro Stato per il fascismo non c'è posto ». Ma per quale motivo allora può esistere un partito che si chiama movimento sociale e che è chiaramente ispirato al fascismo? «Io — ha chiarito il professor Bonifacio — come presidente della Corte Costituzionale non posso esprimere giudizi sul fatto che il msi sia o no un partito fascista. E' un giudizio che spetta alla magistratura ordinaria. Nel 1952 venne approvata la legge Sceiba: da allora la individuazione dei caratteri che fanno di un partito un partito fascista è stata affidata alla magistratura che in questo modo è stato l'unico organo dello Stato che possa deciderne lo scioglimento ». Esiste una legge specifica contro il fascismo che però in pratica non è stata mai applicata: perché? «Qui il discorso — è la tesi del presidente della Corte Costituzionale — si sposta sulla magistratura, sulla capacità e sulla volontà della magistratura di appli¬ carla (...). In linea di massima, per quel che riguarda la magistratura e riferendomi a problemi più generali, direi che non sempre essa utilizza pienamente i suoi poteri che, in alcuni campi, hanno larghi margini di discrezionalità: questo sarebbe essenziale per avere delle sentenze che tengano veramente conto del tempo in cui viviamo». Dopo aver premesso che gli strumenti giuridici a disposizione della magistratura per identificare i movimenti fascisti «sono necessariamente inefficienti» perché sciogliendo, ad esempio, un partito «questo si può ricostituire sotto altre forme perseguendo la stessa politica», il presidente ha osservato che «l'ostacolo maggiore è costituito dal fatto che una valutazione politica così ampia non è connaturata ai nostri magistra¬ ti». «Nella magistratura — ha spiegato, comunque, il professor Bonifacio — qualche cosa si è mosso. Da parte di qualche gruppo si è persino pensato di superare la legge, ma qui saremmo veramente fuori del sistema costituzionale: sono emerse d'altra parte anche posizioni che con maggiore equilibrio tendono a realizzare nell'amministrazione della giustizia il primato dei valori costituzionali». Il discorso ha portato il presidente della Corte ad affrontare un altro tema: quel lo di giudicare «tutte le manifestazioni di violenza sullo stesso piano di pericolosità politica». «E' ovvio — ha spiegato Bonifacio — che tutti gli atti di violenza vanno repres- (Continua a pagina 2 in quarta colonna)

Persone citate: Franco Bonifacio

Luoghi citati: Roma