Finanziamenti '72 del "Mediocredito,, di Mario Salvatorelli

Finanziamenti '72 del "Mediocredito,,Per oltre 684 miliardi di lire Finanziamenti '72 del "Mediocrediot,9 L'attività dell'Istituto ha registrato un aumento del 38,10Zo sul '71 - Flessione del ÌS,20Zo per le operazioni a favore delle imprese minori; incremento del 50oZo per i crediti all'esportazione (Nostro servizio particolare) Roma, 20 aprilo. « La fase di depressione dell'economia nazionale non ha avuto riflessi immedìa** nel 1972 sull'attività dell'istituto, che ha anzi registrato incrementi tanto più significativi, quando si considerino i livelli elevati raggiunti in precedenza». Cosi si apre la relazione per l'esercizio 1972 del Mediocredito Centrale, ente di diritto pubblico, al consiglio generale dell'istituto, riunitosi oggi sotto la presidenza del professor Giannino Pallavicini. I nuovi finanziamenti ammessi al tassi agevolati sono ammontati, infatti a 684,2 miliardi di lire, con un aumento del 38,1 per cento rispetto ai 495,2 miliardi di operazioni agevolate nel '71. C'è da rilevare, però, che le nuove operazioni agevolate per medie e piccole imprese rappresentano appena 73,8 miliardi, ed hanno segnato una flessione del 18,2 per cento sull'anno precedente. I nuovi crediti all'esportazione, invece, pari a 610,4 miliardi, hanno segnato un incremento del 50 per cento sul 1971. Su questo andamento a forbice tra crediti agevolati all'interno e quelli a vantaggio delle esportazioni si sono avute, recentemente, dichiarazioni polemiche da varie parti. Ad esse risponde, indirettamente, la relazione del Mediocredito, quando ricorda che i finanziamenti agevolati alle medie e piccole imprese vengono concessi, a tassi più convenienti, anche dal ministero dell'Industria e, per le iniziative nel Sud, dalla Cassa del Mezzogiorno. Le aziende, quindi, si rivolgono al MedioI oredito quando non hanno vie migliori da seguire, anche se 1 tassi agevolati dell'istituto sono stati ridotti al 3,65 per cento' per i finanziamenti concessi alle imprese localizzate nel Mezzogiorno e tra il 5,65 e il 6,55 per cento per quelle ubicate nell'Italia centro-settentrionale. Inoltre, per i finanziamenti concessi alle aziende centro-settentrionali allo scopo di realizzare impianti atti a combattere l'inquinamento, il tasso agevolato è ridotto al 4,65 per cento. Il credito all'esportazione, invece, è affidato soltanto al Mediocredito Centrale, che pratica il tasso agevolato del 6,50 per cento, con facoltà di ridurlo fino al 6 per cento o di aumentarlo al 7,5 per cento, su indicazioni delle autorità competenti e in relazione alla natura dell'operazione e alle condizioni di reciprocità fatte dalle controparti commerciali. La spiegazione tecnica è abbastanza convincente. Rimane il fatto che anche nelle operazioni del Mediocredito si riflette la deformazione provocata nel nostro apparato produttivo dalla lunga recessione economica, che non trova riscontro negli altri Paesi industrializzati nel mondo occidentale, con conseguente debolezza cronica della domanda interna e, per fortuna, vivace andamento della domanda estera. A questo punto bisogna augurarsi che il Parlamento approvi sollecitamente l'aumento di 300 miliardi del fondo di dotazione del Mediocredito, che è ormai costretto ad accogliere «con riserva» gran parte delle domande di finanziamento. Il bilancio del Mediocredito, in sostanza, offre l'occasione per ricordare che, tra tante polemiche, la più assurda è proprio quella sulla domanda estera, sulle esportazioni, considerate da qualcuno come «concorrenti» della domanda interna, quasi una causa della debolezza di quest'ultima. L'esportazione ha, in periodi normali, una funzione di punta nel processo produttivo, perché deve misurarsi sui mercati internazionali con i concorrenti più agguerriti; in ogni caso si «aggiunge», non si sostituisce alla domanda interna, che resta sempre la base sulla quale le industrie costruiscono la loro capacità competitiva. Solo nei periodi di recessione l'esportazione sostituisce, non per scelta propria, ma per forza maggiore, le vendite all'interno, che, nella generalità dei casi, sono più remunerative. Nell'odierna relazione, il Mediocredito Centrale ricorda anche che il 1972 è stato il ventesimo anno di attività dell'istituto, che può essere riassunta in 52.464 domande di operazioni accolte nei tre settori in cui esso opera: med4adapligadsB3sammnd8fllccmzmmrdrnssrlsmdu medie e piccole imprese, esportazioni, aziende colpite da calamità naturali, e in 4500 miliardi di lire di crediti agevolati. Circa l'81 per cento dei finanziamenti è andato ad aziende del Settentrione, il 15 per cento ad aziende dell'Italia centrale, il 4 per cento ad imprese operanti nel Mezzogiorno e nelle isole, a causa, appunto, delle altre forme d'intervento operanti in queste ultime regioni. In complesso, dai dati della Banca d'Italia si rileva che al 30 settembre 1972 le consistenze del credito agevolato ammontavano ad oltre 6300 miliardi di lire, di cui 3239,2 miliardi (il 59,5 per cento) nel Mezzogiorno, 2202 miliardi nel Centro Nord e solo 859,1 miliardi (il 13,6 per cento) alle esportazioni, la cui funzione di «pompa aspiran¬ te» delle disponibilità di credito agevolato viene, con queste cifre, convenientemente ridimensionata. Mario Salvatorelli

Persone citate: Giannino, Pallavicini

Luoghi citati: Italia, Roma