Il ministro vieta un tema sulla Resistenza ma a Forte dei Marmi l'han fatto lo stesso di Piero Cerati

Il ministro vieta un tema sulla Resistenza ma a Forte dei Marmi l'han fatto lo stesso Polemiche in Versilia per commemorare il 25 aprile Il ministro vieta un tema sulla Resistenza ma a Forte dei Marmi l'han fatto lo stesso Il Comune ha proposto il tema sulla guerra di Liberazione e il provveditore ha trasmesso la richiesta a Roma - Il ministro ha obbiettato che il componimento doveva essere dettato dagli insegnanti non dal Comune - Il Comune ha allora deciso di fare svolgere lo stesso il tema, ma fuori dalle aule scolastiche (Dal nostro inviato speciale) Lucca, 19 aprile. La Giunta della Regione Toscana ha «deplorato» che il provveditore agli studi di Lucca, Raffaele Santucci, si sia opposto allo svolgimento di un tema sulla Resistenza nelle scuole di Porte dei Marmi. Il componimento era stato proposto dal Comune versiliese, e l'iniziativa è ormai giunta al settimo anno: gli svolgimenti migliori sono premiati con medaglie d'oro, di argento e di bronzo. Sinora la manifestazione (un tema o un disegno sulla lotta di Liberazione) aveva sempre avuto il consenso delle autorità scolastiche. «Anche quest'anno — spiega il provveditore Santucci — come nei periodi precedenti ho chiesto l'autorizzazione al ministero della Pubblica Istruzione. La risposta è stata negativa, per due motivi: il concorso bandito dal Comune di Forte dei Marmi doveva svolgersi in ore di scuola e comportava una sospensione dell'attività didattica; il ministero ha ritenuto non opportuno interrompere l'insegnamento nel periodo conclusivo dei corsi. Inoltre, il ministro Scalfaro ha precisato che la celebrazione della Resistenza è affidala alla scuola, che garantisce l'obiettività dell'interpretazione da dare a questo glorioso periodo della nostra storia». Antonio Molino, sindaco di La Versilia è medaglia d'oro della Resistenza; a Sant'Anna di Stazzema e a Porno di Massa (a pochi chilometri da Forte dei Marmi) i nazifascisti uccisero oltre 700 persone tra cui donne e bambini: «Una data come il 25 aprile non poteva passare sotto silenzio tra i giovani del nostro Comune», commenta il sindaco Molino, che dal 1970 è a capo di una Giunta formata da de, psdi e pri, con una minoranza psi e pei. Napoletano, figlio di un ispettore delle Poste, occhi chiari, sulla cinquantina, Raffaele Santucci regge da dieci anni le sorti della scuola in provincia di Lucca («L'isola bianca nella Toscana rossa», ha detto stamane un giovane del «Movimento studentesco» presente anche in questa «difficile città»), Santucci è stato prima a Terni e a Cremona, dove ha acquisito una vasta esperienza nel mondo scolastico. Dotato di forte personalità (.«Ho il coraggio di seguire la via retta») e di tratto affabile («Sono stato criticato, ma sempre rispettato»), Santucci riconosce di vivere in un contesto scolastico diverso da altre tumultuose città. La deplorazione della Giunta regionale toscana lo colpisce forse ingiustamente (lo ha riconosciuto il sindaco Marino). «Quando ho ricevuto la richiesta del Comune di Forte dei Marmi per il tema-concorso sulla Resistenza — spiega il provveditore — ho chiesto, come tutti gli altri anni, per iscritto l'autorizzazione al ministero della Pubblica Istruzione a Roma. L'anno scorso il ministro Misasi sospese per un giorno le lezioni perché il concorso si svolgesse regolarmente; quest'anno, Scalfaro è stato di diverso avviso». «Io — prosegue — ho a disposìzione quattro giorni integrativi di vacanza nell'arco dell'anno scolastico: sono stati già concessi. D'altra parte l'aver affidato soltanto alla scuola e non ad altri enti la i commemorazione della Resi Utenza, mi ha impedito di ri j conoscere ufficialmente il te- ricostchriscsecotostsecanEalaemdqilsepQsiltedtarfaili,sori y compito di parlare alle j classi». j Una delle motivazioni mini- j steriali (ed è quella fonda- j i mentale) che hanno bloccato i |il tema-concorso nelle scuole, i ma svolto nel pomeriggio di lunedì dagli studenti di Forte dei Marmi». Santucci ha dato facoltà ai presidi di ricordare la lotta di Liberazione «prima o dopo le vacanze di Pasqua e nei modi più opportuni: riunendo le scolaresche nella palestra. gbcpsrdtmasimqdatediffondendo per altoparlante I nelle aule le parole di un inse- | gnante o affidando ai profes- : Forte dei Marmi, dice: «Santucci è un funzionario e ha dovuto piegarsi alle disposizioni ministeriali. La deplorazione della Giunta regionale non riguarda quindi la sua persona; comunque, lunedì 16 aprile scorso, ottanta allievi delle quattro scuole elementari, della media Dante Alighieri e del liceo scientifico, si sono riuniti nella sala consiliare e hanno svolto regolarmente il tema sulla Resistenza. Il 25 aprile avverrà la premiazione dei migliori elaborati (componimenti o disegni) e nello stesso tempo assegneremo borse di studio a studenti delle medie inferiori, superiori e dell'università». Il Comune versilic^e ha dunque aggirato l'ostacolo del «veto» ministeriale. Alla prova hanno assistito insegnanti delle tre scuole, mentre la commissione che ha valutato gli elaborati era formata dal sindaco, dall'assessore alla Pubblica Istruzione, dai presidi del liceo e della scuola media, dal direttore didattico, da un rappresentante dell'Associazione Nazionale Partigiani Italiani, da due consiglieri comunali (uno de, di maggioranza; l'altro pei, di minoranza). Gli studenti erano tutti volontari, i temi sono stati svolti fuori orario scolastico e in locali estranei alla scuola: non esiste quindi aicuna violazione del regolamento ministeriale né rischio di sanzioni. riguarda l'obiettività che la commemorazione della Resistenza deve avere, obiettività che, secondo il ministro in carica, soltanto la scuola, nella scuola, può dare. «La tesi potrebbe anche essere valida — spiega il sindaco Molino —, ma sarebbe stato sufficiente chiederci il testo del tema che abbiamo assegnato ai nostri studenti per capire che essa, almeno nel nostro caso, era fuori luogo». Ecco il testo: «La data del 25 aprile rappresenta per l'Italia la liberazione dalla dittatura e dal nazifascismo. Nel clima delle riacquistate libertà democratiche, commemorate questa data, mettendo in luce il grande valore della libertà stessa, e ricordando qualche episodio della Resistenza». Quando il tema-concorso è stato bocciato dal ministero, il Consiglio comunale di Forte dei Marmi (composto' da de, pei. psi, psdi e pri) ha votato all'unanimità una «accorata protesta», ha deciso di fare «comunque e dovunque» il concorso. Piero Cerati