Cee: è tutto rinviato per i prezzi agricoli?

Cee: è tutto rinviato per i prezzi agricoli? Grave contrasto tra Francia e Germania a Lussemburgo Cee: è tutto rinviato per i prezzi agricoli? Dopo 36 ore di trattative questa è la voce più insistente, ma non si escludono soluzioni a sorpresa - Se passa la tesi del "congelamento" la decisione spetterà ad un "vertice" di ministri (Dal nostro inviato speciale) Lussemburgo, 17 aprile. Congelamento temporaneo dei prezzi agricoli e rinvio della decisione ad un piccolo vertice dei ministri degli Esteri, delle Finanze e dell'Agricoltura Cee nei prossimi giorni o a metà maggio: dopo le prime 36 ore di trattative, queste sono le voci più insistenti che emergono dalla « maratona » agricola apertasi ieri nel Lussemburgo ma con l'avvertenza che la situazione può subire in ogni istante capovolgimenti inattesi. I lavori sono cominciati ieri pomeriggio alle 14 e stasera, mentre scriviamo e sì apre la seconda notte di trattative, tutti sono d'accordo nel constatare che finora il negoziato, anziché progredire, arretra. Nel palazzo del Kirchberg, trasformato in bivacco dalle centinaia di giornalisti presenti 24 ore su 24, la discussione si sta polarizzando attorno ai due antagonisti di sempre, Francia e Germania. Gli spostamenti relativi delle altre delegazioni non sono finora serviti ad altro che a mettere in evidenza la permanente antinomia franco-tedesca, simboleggiata anche dalla figura stessa dei due antagonisti. Da una parte Chirac, il francese, giovane ed elegante tecnocrate, politico di brillante avvenire, dall'altra Erti, il tedesco, tozzo nel fisico, prodotto del mondo contadino bavarese di cui parla il dialetto, tanto privo di sottigliezze quanto irremovibile. Ai margini di questo urto frontale le altre nazioni stanno un po' «alla finestra»: cosi l'Italia che, in caso di aumen to di prezzi (purché non eccessivo) vedrebbe premiati i suoi produttori agricoli (una persona su cinque attive in Italia) e in caso di congelamento trarrebbe vantaggi per i consumatori. Anche gli inglesi, che in partenza erano su tesi estreme, sono ora più malleabili, ma è facile apparile moderati - di fronte^ ..alla guerraTfredda franco-tedesca. - Tanto Chirac che Erti ripetono di avere alle loro spalle, compatti, i rispettivi governi. In realtà, si ha l'impressione che i due ministri, sotto l'ini: pulso di interessi settoriali, si stiano spingendo troppo oltre. Erti è stato chiamato al telefono più volte dal cancelliere Brandt e Chirac ha avu to in serata un lungo colloquio con Pompidou dall'ambasciata francese. Forse da questi interventi ad altissimo livello verrà la scintilla che sbloccherà la situazione, ma ogni previsione appare prematura. Per il momento, i francesi ripetono le loro tesi: forte aumento per carne (301/» in due anni) e latte C8,50Zo) e ritorno a prezzi unici europei, abolendo il sistema di tasse compensative alle frontiere. Dunque i Paesi che hanno rivalutato (come i tedeschi) devono ridurre in proporzione i loro prezzi interni è-viceversa per quelli che hanno svalutato. I tedéschi, naturalmente, respingono l'ipotesi di un «aumento zero » (questo sarebbe per loro il risultato di un ritorno al «prezzo europeo») e chiedono al contrario forti incrementi per i cereali, che essi producono in abbondanza. Oggi, a Valenciennes (nel Nord della Francia), migliaia di agricoltori francesi hanno manifestato al grido di «Tiens bon Chirac, mème si ga crague» («Resisti Chirac, anche se tutto si spacca»): è lo slogan lanciato dal ministro stesso che quattro giorni fa, di fronte ad una riunione di agricoltori, disse: «re/remo duro sulle nostre richieste anche se ciò dovesse provocare la spaccatura dell'Europa Verde». Ora, i produttori ricordano pesantemente al ministro le sue dichiarazioni oltranziste. La necessità di trovare una soluzione che consenta a tutti i nove di rientrare in patria da vincitori apparenti complica una discussione già tecnicamente delicata. Resta da vedere chi fra i due «grandi» che stasera si affrontano riuscirà ad avere con sé gli altri sette paesi e la candidata all'isolamento sembra la Germania. Parigi può infatti convincere Londra e Roma ad affiancarla in cambio di aiuti all'agricoltura di montagna e di sovvenzioni ai produttori di carne. E quando un paese della Cee resta isolato, prima o poi deve inevitabilmente cedere. Per rendere meno netto un eventuale «cedimento», la Commissione Ortoli ha lanciato in serata una propostasalvagente, che per il momento è ancora all'esame dei ministri. L'Esecutivo propone un lieve aumento suppletivo per il latte (più 2 per cento), dunque va incontro alla Francia, ma insieme suggerisce la concessione di fondi europei prumftCdsdmngclacm per sovvenzionare i produttori tedeschi di cereali, fino ad una somma massima di 12 miliardi di lire, pagati dal fondo agricolo della Comunità. Vittorio Zucconi Chiedono il rialzo dei prezzi

Persone citate: Brandt, Chirac, Pompidou, Vittorio Zucconi