Murelli dice: ho maneggiato bombe

Murelli dice: ho maneggiato bombe Murelli dice: ho maneggiato bombe (Segue dalla V pagina) |hv 6 r 6 ' rpropria vita,«della propria attività politica e di quanto fece in quel tragico giovedì (in questi lunghi interrogatori non si cerca soltanto di avere risposte da mettere a verbale, ma anche di conoscere l'uomo) Murelli non ha pianto, né d'altra parte s'è dimostrato altezzoso. Non ha assunto atteggiamento troppo ostile contro il camerata Loi, che pure lo ha apertamente accusato d'essere l'uccisore dell'agente. S'è destreggiato in risposte vaghe, con le quali è riuscito a non delineare con precisione la propria posizione politica nei confronti del msi. Ha negato di avere avuto contatti con il partito dopo gli incidenti e la fuga, di sapere da dove venivano le bom be, di conoscere particolari sulla organizzazione dei disordini. E non ha nemmeno accusato i capi missini di averlo abbandonato allo sbaraglio, cosa che invece Loi ha fatto con chiarezza e vigore. Viola, nonostante la lunga notte nel carcere, alle dieci di stamane era già nel suo ufficio in Procura. «Le indagini stanno andando bene», s'è lasciato sfuggire, nonostante il proprio impegno alla riservatezza. Ha lasciato anche intendere che questo è un momento grave e delicato per le indagini, perché si cerca di chiarire il passaggio dagli esecutori ai mandanti attraverso le «cerniere». A rigore di logica queste «cerniere» dovrebbero essere tipi come Pietro De Andreis e Nestore Crocesi, indicati ampiamente dal Loi come le persone che avevano dato le disposizioni per far succedere i disordini, sia che il comizio del senatore Ciccio Franco si fosse tenuto, sia che fosse stato vietato. Qualcuno ha chiesto a Viola se prevede la possibilità che egli debba chiedere l'autorizzazione a procedere contro parlamentari del msi ed egli ha pregato di non rivolgergli simili domande. Lo stesso interrogativo posto al procuratore della Repubblica aggiunto, Alberici, ha avuto questa risposta: «E' prematuro: allo stato non ci sono elementi per far pensare a una simile eventualità». tgsFSAMeeasp | «™ . Pomeriggio, aiie io, ! Viola e tornato a San Vittore, : questa VQUa CQn ravvooato , Franz Sarn0i difensore di Vit- , tori0 Loi. Il figlio dell'ex cam- pione di pugilato è stato interrogato di nuovo. Certo, parecchie delle nuove domande saranno state rivolte al giovane tenendo conto delle affermazioni fatte da Murelli. Da domani mattina Viola ■incomincerà ad interrogare i testimoni, che sono numerosi. Il magistrato cerca di avere un quadro generale di tutti gli episodi che contribuirono a formare nel loro insieme i disordini di giovedì 12 aprile, per poi addentrarsi in modo particolare in quello tragico di via Bellotti, nel quale perse la vita l'agente Marino. Ovviamente al magistrato interesserebbe molto poter ascoltare anche quei personaggi che hanno avuto nella vicenda un ruolo importante, come Pie- tro De Andreis, Remo Casagrande, Nestore Crocesi, Cesare Ferri, Gianluigi Radice, Franco Sandri e Gaetano La Scala. E' stato arrestato ieri-ad Ascoli Piceno, e tradotto a Milano, Gianni Nardi, 26 anni, ex paracadutista, uomo di estrema destra, appartenente alla ricca famiglia Nardi, costruttori di aerei. Si è subito pensato che il provvedimento fosse in relazione all'inchiesta del giudice Viola, ma questi smentisce: «Io non ne sapevo nulla, non ne so ancora nulla». S'è appreso poi il perché dell'arresto. Il 20 settembre dello scorso anno il Nardi, al posto di frontiera di Brogeda sul confine italo-svizzero, fu fermato mentre, in compagnia di Luciano Bruno Stefano e della tedesca Gudrun Kies Mardou, stava entrando in Italia con una Mercedes che era imbottita di esplosivo. Nardi e Stefano vennero mandati in carcere dal sostituto Riccardelli che dirigeva l'inchiesta per l'assassinio del commissario Calabresi. Più tardi il giudice istruttore Patrone li aveva rilasciati in libertà provvisoria, nonostante che Riccardelli avesse espresso il parere negativo. Il pubblico ministero, dopo il rilascio, aveva impugnato il provvedimento di libertà emesso dal giudice ed ora la sezione istruttoria gli ha dato ragione. Di qui il nuovo arresto. Ma, ci si chiede, possibile che non si approfitti per indagare un po' su quello che ha fatto Nardi nei giorni scorsi? Egli era obbligato al domicilio coatto a Marina di Tronto, in provincia di Ascoli Piceno, dove possiede una villa. Il giorno 7 aveva chiesto ed ottenuto un permesso fino al 14 aprile per venire a Milano. Era dunque qui nel pomeriggio di giovedì scorso. L'inchiesta, d'altra parte, è destinata ad ampliarsi parecchio. Viola ha anche richiesto al giudice genovese, per prenderne visione, gli atti istruttori che riguardano Nico Azzi l'estremista che il 7 aprile fallì un attentato sul treno Torino-Roma, r. 1. «na—ircsbvtA

Luoghi citati: Ascoli Piceno, Italia, Milano, Roma, Torino