Acqua dolce per tutti gli usi di Bruno Ghibaudi

Acqua dolce per tutti gli usi Grossi problemi dell'ecologia Acqua dolce per tutti gli usi Il consumo, in continuo aumento, minaccia di esaurire le riserve disponibili - Che cosa si può fare? - Le iniziative della Fiat Ogni abitante della Terra consuma circa 800 metri cubi d'acqua dolce all'anno, per usi domestici e industriali. L'intera umanità (3,5 miliardi di persone) ne consuma circa 2.800 miliardi. I consumi variano naturalmente da continente a continente e da nazione a nazione. Infatti mentre in Italia nel 1970 il consumo annuo medio per abitante si aggirava sui 950 metri cubi e salirà a circa 1.100 metri cubi nel Duemila, negli Stati Uniti il consumo procapite nel 1970 era già di 2.700 metri cubi e arriverà a a ò e e a a i o i P , a o e i e e e e e . a o , l l a e r o i circa 4.000 verso la fine del secolo. Basteranno le riserve e le disponibiltà naturali d'acqua dolce a soddisfare i crescenti bisogni? Le soluzioni, almeno in teoria, sono note: ridurre gli sprechi, impedire l'inquinamento, dissalare l'acqua del mare, riciolare le acque sporche, trovare nuove falde a maggiori profondità. In pratica però le cose sono assai più complesse. L'inquinamento è un problema generale e può essere risolto se viene impostato in prospettiva globale. Proprio per questo è stato discusso al Convegno dei Giornalisti Scientifici Europei, che si è svolto nei giorni scorsi alla Fondazione Agnelli di Torino. L'industria viene considerata la maggior responsabile dell'inquinamento dell'acqua, anche se poi ad essa si continua a chiedere un numero sempre maggiore di quei prodotti, a volte anche superflui, la cui produzione comporta emissioni di inquinanti nell'ambiente naturale. Le grandi industrie hanno affrontato il problema da anni e i risultati ^cominciano ad essere già apprezzabili. Sui programmi della Fiat in questo settore ha riferito in maniera ampia ed esauriente l'ing. Oscar Montabone, Vicedirettore generale e responsabile della Direzione Centrale Ricerca e Sviluppo. « Per ridurre al minimo il consumo dell'acqua e per raggiungere la condizione limite di "inquinamento zero" la Fiat ha predisposto una serie di interventi a breve, a medio e a lungo termine — ha spiegato il relatore. — Dopo che un'indagine conoscitiva molto accurata ci ha permesso di elaborare le "mappe dell'inquinamento", abbiamo potuto impostare i programmi che ci consentiranno di ridurre al massimo, nelle officine già esistenti, l'inquinamento verso l'esterno. Nelle officine dì prossima attuazione prevediamo tutto quanto è necessario per raggiungere in fasi successive l'inquinamento zero e U consumo acqua zeroT*. Il primo passo attuato dalla Fiat per ridurre l'inquinamento è stato quello di sostituire i materiali e i processi inquinanti. Nel settore siderurgico, per esempio, sono attualmente in corso studi per sostituire alcuni decapaggi solforici con decapaggi cloridrici; l'impiego dell'acido cloridrico consente infatti una rigenerazione globale degli scarichi con la quale si recupera tutto l'acido esausto. Nei processi galvanici i cianuri sono già stati sostituiti da nuovi prodotti di natura organica, che li hanno rimpiazzati nelle operazioni di zincatura e di cadmiatura; in altri casi sono stati eliminati con l'impiego di nuovi processi. In quanto alle cromature si procede in due direzioni: da un lato si cerca di sostituire i cromati con altri elettrodepositi di leghe binarie, mentre dall'altro si cerca di eUminare completamente i paraurti cromati, sostituendoli con elementi in materia plastica. Molti cambiamenti avvengono già nella verniciatura, dove sono stati mutati sia i processi di preparazione, sia le sostanze coloranti, sia i metodi. Il sistema di verniciatura a polveri con pistole elettrostatiche, per limitarci ad un esempio, non produce fumi di vernice e ha già permesso di sostituire — per la verniciatura di 25 mila ruote al giorno — il ciclo di elettroforesi e della successiva finitura con smalto. Nel settore delle lavorazioni meccaniche le direzioni principali dell'azione sono state due: prolungare la vita delle emulsioni oleose ed eliminare i solventi organici. Nel settore metallurgico i processi più pericolosi, cioè la cianurazione e la nitrurazione morbida, verranno trasformati: la cianurazione con cianuri sarà sostituita da cementazioni e carbonitrurazioni in atmosfera controllata, mentre la nitrurazione verrà eseguita in bagni contenenti cianati praticamente atossici. Altre fasi del programma Fiat prevedono di realizzare impianti di depurazione a bordo, cioè strettamente collegati all'impianto di lavorazione. Alcuni di questi impianti, già funzionanti, sono destinati al trattamento delle acque di lavaggio dei fumi, al trattamento dei cromati, dei cianuri e dei fosfati, al trattamento degli effluenti di decapaggio-e delle emulsioni oleose. Oltre a questi sono poi staj ti realizzati impianti di depurazione generale, cioè sistemi più raffinati che consistono nel mettere in cascata, agli impianti di depurazione a bordo, una serie di impianti generali destinati al trattamento finale delle acque, prir ma che esse vengano immesse in acque superficiali o fognature. Bruno Ghibaudi

Persone citate: Oscar Montabone

Luoghi citati: Italia, Stati Uniti, Torino