Schetty spiega i malanni che affliggono la Ferrari di Michele Fenu

Schetty spiega i malanni che affliggono la Ferrari Seconda prova del Mondiale Marche a Bigione Schetty spiega i malanni che affliggono la Ferrari "Le vetture italiane hanno un passo troppo corto" - Il difetto evidenziato dall'ottimo rendimento delle Matra-Simca - Forse necessario modificare il passo della vettura di Maranello per renderla più competitiva nelle prossime gare (Dal nostro inviato speciale) Diglone, 14 aprile. Come mal la Ferrari non riesce ad emergere nel campionato mondiale marche come l'anno scorso ed accusa problemi di tenuta di strada e di assetto 1 E' la domanda che si fanno un po' tutu, amici o avversari della casa di Maranello, abituati ai successi In serie del 1972. Ricordate ? Dieci vittorie in dieci corse, una supremazia netta. Adesso, invece, i tempi sono camtriatl. A Vallelunga, nel secondo appuntamento della stagione, si è imposta la Matra-Simca, qui a Diglone le prove hanno ribadito il felice momento della marca francese. Jean-Pierre Beltoise ed Henry Pescarolo, piloti delle «voitures bleu», spiegano la situazione con un po' di baldanza. «Siamo noi, cioè la Matra — dicono — la causa dei guai della Ferrari. L'anno scorso la casa italiana non aveva avversari in grado di impegnare seriamente le "312-P". Ora, costringiamo i piloti del "commendatore" a correre al limite, ed ecco saltar fuori i problemi di tenuta di strada. Stando dietro a Ickx o Menarlo, abbiamo visto che nelle curve strette debbono compiere acrobazie per rimanere in pista. E' chiaro che perdono tempo rispetto a noi. Non è una questione di potenza, pur se abbiamo qualche cavallo in più: 480-485 contro 460-465)1. Con questo giudizio dei due piloti francesi concordano sia i pareri di chi, semplicemente, si pone vicino alla pista nel tratto «misto» dl curve e saliscendi dl Diglone ed osserva il comportamento della Matra-Simca e delle Ferrari, sia quelli degli stessi tecnici della nostra casa e, naturalmente, del piloti. Le «312-P» di Ickx-Redman e di Merzarlo-Pace «ballano» nel circuito, il muso beccheggia in giù e in su, chi guida «lavora» dl volante per chiudere le curve. Peter Schetty, l'ex-direttore sportivo venuto a Bigione come consulente della squadra per questa «1000 km», ha le idee molto chiare sul problema. Afferma: «Esiste un inconveniente di base, legato alla stessa Impostazione costruttiva della vettura, che risale a due anni fa: i pesi sono stati concentrati verso la parte posteriore e il passo è corto, troppo corto. La "312-P" ondeggia. In frenata il muso si abbassa e in accelerazione si alza, e il fenomeno si verifica malgrado la macchina sia assai alta da terra. Le correzioni al movimento fatte con interventi di carattere aerodinamico o sulle sospensioni costituiscono del semplici palliativi». ' Può essere interessante notare che il passo eccessivamente corto ha creato problemi alla Ferrari anche per la Formula 1, tanto che l'ultima monoposto — la "B 3" — .si è adeguata alle scelte della Lotus o della Tyrrell e, in generale, dl tutti i costruttori di monoposto. La "312-P" ha un passo di cm 234 (contro ì cm 222 della versione 1972, quindi un allungamento e già stato apportato), la MatraSimca "MS670" di cm 255: 21 cm in più. E gli specialisti francesi hanno confessato di aver provato anche una versione con passo minore, ma di averla subito abbandonata. «Nelle curve strette — spiega Schetty, che non dimentica di esser stato pilota e collaudatore —, frenando la carrozzeria finisce per toccare l'asfalto, poi accelerando per uscire dalla svolta il muso si solleva e la vettura perde aderenza. La macchina tende a proseguire dritta e il pilota deve impegnarsi a fondo per sterzare. Ecco il sottosterzo. In questo modo, è difficile affrontare la curva successiva. Qui a Diglone il tratto "misto" di 2100 metri ne presenta una serie continua. E' chiaro che le traiettorie si alterano. Inoltre, sorgono anche guai con i pneumatici per l'anormale lavoro cui sono sottoposti». «L'anno scorso — continua Schetty — non avevamo un impegno paragonabile all'attuale. Entro un certo limite, questi guai non affiorano. Adesso, c'è la Matra, che è molto competitiva, e il confronto obbliga le "312-P" ad uno sforzo maggiore . Siamo quasi al livello della Formula 1. D'altra parte, nel '72 a Zeltweg, in Austria, avevamo già avuto problemi del genere: il circuito era simile a questo e a quello di Vallelunga e le Lola marciavano molto bene». Qitesta la diagnosi sulla situazione Ferrari. I rlmed-i? In certi tracciati come quello di Monza, dove si correrà fra una diecina di giorni un'altra «1000 km» , gli inconvenienti dovrebbero essere minori, ma la «malattia» rimarrà. Sarebbe ridicolo e presuntuoso avanzare suggerimenti, tuttavia ci pare chiaro che un allungamento del passo potrebbe essere una buona soluzione. Siamo convinti che a Maranello sapranno trovare il modo migliore per sbarrare la strada alla Matra-Simca e, panche le corse riservano spesso scioccanti sorprese, chissà che — malgrado tutto — non finisca per accadere già domani. In fin dei conti, queste "312-P" restano pur sempre delle splendide vetture. Michele Fenu P Sh Peter Schetty

Luoghi citati: Austria, Bigione, Maranello, Marche, Monza, Zeltweg