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Legittimo il sequestro di foto della Konopka La Corte Costituzionale Legittimo il sequestro di foto della Konopka L'attrice polacca, ripresa nuda con il marchese Casati, chiese ed ottenne il sequestro preventivo delle immagini destinate alla pubblicazione (Dalla redazione romana) Roma, 13 aprile. La Corte Costituzionale si è pronunciata oggi sui diritti « alla riservatezza e all'utilizzazione delle opere di ingegno » che consentono di chiedere al giudice di disporre, anche in via provvisoria, il sequestro di materiale contenente immagini che non siano state ancora pubblicate, ma che c'è da presumere che 10 saranno. Secondo la Corte le relative norme sono legittime. A porre il quesito è stato 11 pretore di Roma, chiamato dall'attrice Magda Konopka a tutelare la propria onorabilità compromessa da una serie di fotografie che la portarono in primo piano nello scandalo del marchese Camillo Casati Stampa di Soncino, di sua moglie Anna Fallarino e- dell'amante della marchesa, Massimo Minorenti. Nell'estate del '70 quando Camillo Casati si tolse la vita dopo aver ucciso la bella moglie e il giovane amico, alcuni giornali romani pubblicarono al fotografia dell'attrice polacca e del marchese Casati, in vesti adamitiche, sull'isola di Zannone. Convinta di essere stata lesa nel suo diritto all'immagine, violato dal diritto di cronaca, la Konopka chiese il sequestro preventivo dei fotogrammi in possesso delle imprese giornalistiche «ritenendoli destinati alla pubblicazione a mezzo stampa ». Il sequestro preventivo consentito dall'articolo 700 del Codice di Procedura Civile e dall'articolo 161 della legge 22 aprile 1941, contrasta, secondo il magistrato romano, con la Costituzione, che garantisce la libertà di stampa. Per la Corte Costituzionale questa questione non è fondata, perché il caso in esame « riguarda la possibilità che l'autorità giudiziaria conceda il sequestro di materiale contenente immagini che, non ancora pubblicate, si ritenga siano destinate alla stampa ». Magda Konopka