Una meta lontana

Una meta lontana Auto "sicura,, Una meta lontana L'esempio della Fiat nel programma di ricerche Esv Le deduzioni e i commenti che hanno fatto seguito alla quarta Conferenza internazionale sull'automobile sicura, tenutasi il mese scorso a Kioto, sono concordi: o il programma Esv (Experimental safety vehicle) viene rettificato, nel senso di una drastica revisione degli standard richiesti dalla normativa americana, oppure il lavoro fino a oggi compiuto dai costruttori che hanno seriamente affrontato il problema risulterebbe vano. L'impasse è dunque evidente: se non si trova un linguaggio comune, tanto vale desistere da uno sforzo che non può trovare logico, ragionevole sbocco. Se poi la normativa Esv verrà trasferita — come vuole, o vorrebbe, l'amministrazione americana, per le vetture circolanti negli Stati Uniti — il discorso diventerà complesso: i costruttori stranieri non potrebbero esportare oltre Atlantico, quelli statunitensi dovranno piegarsi, anche se in ultima analisi una situazione del genere si risolverebbe a loro favore, dato che si tratterebbe di un vero e proprio atto di protezionismo. C'è da aggiungere che inglesi c francesi non si sono finora neppure impegnati nel programma Esv: i primi sono ancora nella fase di ricerca, articolata c suddivisa fra costruttori e organizzazioni specialistiche; i francesi si limitano all'elaborazione di teorie, di ipotesi e di deduzioni in qualche caso persino arbitrarie, partendo da un minuzioso lavoro analitico e di sintesi degli incidenti stradali. E non c'è dubbio che tale difformità di interpretazione del problema nuoce alla necessità di una prospettiva chiara e universale. E' augurabile, a questo punto, che possa al più presto venire formulata una direttiva dal Comitato dei costruttori del Mercato comune, costituito nel novembre dell'anno scorso con lo scopo di cooperare al miglioramento della sicurezza e alla salvaguardia dell'ambiente. Per tornare alla Conferenza di Kioto, ricordiamo che dieci sono stati gli Esv presentati e illustrati: due nella categoria 1500 libbre (Fiat e Honda), due in quella di 2000 libbre (Fiat e Toyota), quattro nella 2500 libbre (ancora Fiat, due della Nissan, Volkswagen), due da 4000 libbre (General Motors e Mercedes). Ma per la verità, rispetto alla Conferenza di Washington, che si era svolta nel giugno 19.72, di Esv autenticamente nuove c'erano soltanto quella della Honda e le due della Fiat nelle categorie intermedie, mentre negli altri casi si trattava di semplici aggiornamenti, comunque vistosi sulla piccola Fiat. Lo sforzo della Casa torinese è sicuramente stato il fatto più notevole del convegno di Kioto. Anzitutto, la Fiat è la prima e unica fabbrica partecipante al programma Esv ad aver realizzato vetture appartenenti a diverse categorie di peso (corrispondenti alla maggioranza dei modelli costruiti in Europa), e tutte regolarmente sottoposte ai fondamentali test di prova. In secondo luogo, a parte la piacevole impostazione estetica, che è uno degli ostacoli psicologici nei progetti di Esv, i tecnici di Mirafiori che si dedicano a questo programma hanno realisticamente utilizzato la tecnologia nella grande serie, per cui il risultato acquista particolare credibilità. Da questo lavoro, ha detto il direttore del progetto Esv Fiat, ing. Vittorio Montanari, sono state tratte esperienze preziose da trasferire sulle vetture di produzione normale, ma per quanto riguarda la normativa americana si è avuta inequivocabile conferma di una serie di difficoltà insormontabili, tra cui l'inefficacia degli attuali sistemi di ritenuta (cinture o cuscini d'aria) per assicurare una sufficiente protezione agli occupanti in caso di urto contro barriera al di sopra di 80 km/ora, e il grosso problema degli aumenti di peso e di costo richiesti, per rientrare negli standard Usa, e che variano, per le vetture delle tre categorie « esplorate » dalla Fiat, fra il 43 e il 50 per cento nel peso e fra il 37 e il 43 per cento nel costo. In tali condizioni, è più che mai valido l'interrogativo — ribadito a Kioto — sul rapporto costo-benefici tra le attuali vetture non protette e il livello di massima sicurezza teorica definito dagli standard Usa. La quinta Conferenza Esv si terrà a Londra nel maggio 1974. Ma se governo americano e costruttori non riusciranno a trovare un punto d'incontro, fra tredici mesi saremo al punto di prima, l'automobile « sicura » continuerà a essere un'utopia. Ferruccio Bernabò LMmcudladn4ngSpmilezlSddcclncuLnclèipdr

Persone citate: Ferruccio Bernabò, Vittorio Montanari

Luoghi citati: Europa, Londra, Stati Uniti, Usa, Washington