Investimenti pubblici per 13 mila miliardi

Investimenti pubblici per 13 mila miliardi *| Nei prossimi cinque anni Investimenti pubblici per 13 mila miliardi Ferrari Aggradi alla Commissione Bilancio del Senato (Nostro servizio particolare) Roma, 11 aprile. (e. p.) Nel prossimo quinquennio gli investimenti delle società a partecipazione statale supereranno i tredicimila miliardi. Lo ha affermato questa mattina il ministro Ferrari Aggradi, intervenendo alla commissione Bilancio del Senato per illustrare l'azione svolta negli ultimi tempi dalle partecipazioni statali. « Si tratta — ha detto — di un apporto notevole, diretto a imprimere un forte impulso all'attività produttiva del nostro Paese ». Ferrari Aggradi ha quindi ricordato che gli investimenti del settore sono saliti) dai 750-800 miliardi del 1965-68 ai 1913 miliardi del 1971 (e ai 2500 miliardi circa del 1972, secondo quanto ha dichiarato il ministro del Bilancio, Taviani, nel dibattito alla Camera sulla situazione economica). «E' stato proprio per dare corso ad un complesso organico di interventi globali — ha precisato — che sì è deciso di far seguire all'aumento dei fondi di dotazione dell'Iri e dell'Eni la proposta di adeguate integrazioni anche per l'Egam, l'Efim, l'Eagat ». Il ministro ha poi rilevato come l'azione propulsiva delle partecipazioni statali sia oggi indispensabile per superare le carenze strutturali della nostra economia — anche in vista di un più severo impegno internazionale e soprattutto europeo — e per svolgere un'efficace manovra anticongiunturale in una fase di perdurante stagnazione economica. Rientra in questo quadro l'azione svolta nel Mezzogiorno, dove gli investimenti hanno raggiunto nel 1971 i 925 miliardi, il triplo rispetto al 1969. Tale quota rappresenta il 56 per cento del totale degli investimenti: nei prossimi cinque anni si raggiungerà e supererà il 60 per cento. Quanto agli interventi in favore delle aziende in crisi, Ferrari Aggradi ha fatto presente che sono stati apprestati strumenti diversi dalle partecipazioni statali, proprio per evitare che gli enti di gestione fossero costretti, per risolvere legittime esigenze di carattere economico, a derogare da quel principio di economicità che resta un punto fermo del sistema delle partecipazioni statali.

Persone citate: Taviani

Luoghi citati: Roma