Chi rastrella in Borsa le azioni Snia Viscosa? di Eugenio Scalfari

Chi rastrella in Borsa le azioni Snia Viscosa? Chi rastrella in Borsa le azioni Snia Viscosa? Milano, 11 aprile. S'è appena placata la battaglia in Borsa sulla Montedison e sulla Bastogi (nelle scorse settimane entrambi questi titoli furono oggetto di intensi e « plurimi » rastrellamenti coi quali i maggiori azionisti hanno cercalo di estendere i rispellivi poteri di controllo) quando improvvisamente s'è accesa una nuova battaglia sulla Snia Viscosa. Da una ventina di gioivi, prima in sordina e quasi confuso nella generale euforia del rialzo, poi sempre più in evidenza, il titolo s'è imposto all'attenzione degli osservatori ed è stato facile rendersi conto che su di esso non si stavano svolgendo semplici giochi speculativi, bensì qualcosa di molto più serio. Che cosa, esattamente? Di sicuro si sa questo: il presidente'^htPsvcivià, Luigi Santa Ma/Sposto negli ultimi tempi di'frónte alla decisione di entrare a far parte dell'Italfibre, si è nettamente rifiutato. L'Italfibre è quella holding la cui formazione è prevista dagli accordi stipulati nel settembre 1972 tra l'Eni e la Montedison e approvati dalla delibera del Cipe del 50 novembre. Fino ad oggi sono rimasti lettera morta, bloccati dal violento contrasto tra i due gruppi sul problema del sindacato di controllo; ma, superato questo scoglio la settimana scorsa (la costituzione formale del sindacato avverrà lunedì prossimo nella sede dell'Imi), anche gli accordi di collaborazione industriale a suo tempo stipulati dovranno cominciare a funzionare. E' nato a questo punto il problema dell'ltalfibre. La holding sarà controllata per metà dall'Eni e per metà dalla Montedison, ma la gestione effettiva spellerà all'Eni. Il suo compilo sarà di coordinare la produzione di tutti gli stabilimenti di fibre dei due gruppi, di armonizzare le tecnologie, di programmare gli investimenti e di « guidare » il mercato. L'accordo prevede che anche la Snia (il più grande produttore italiano di fibre artificiali) faccia parte della holding: da un paio d'anni infatti, la Snia ha perso la sua indipendenza ed è sotto il controllo della Montedison, che ne è l'azionista di maggioranza relativa col 55 per cento del capitale, mentre l'Eni ne possiede il 9 per cento. A questo punto si è verificata una novità abbastanza imprevista: il presidente della Snia ha ritenuto che, entrando a far parte dell'llalfibre, la sua società avrebbe corso il rischio di essere stritolata nella tenaglia Eni-Montedison. Perciò rifiuta di parteciparvi appellandosi al fatto che, quando la Montedison assunse il controllo della Snia, promise sqleniiemenÌ8~ clìe in nessun caÉó avrebbe attentato all'indipendenza del management dell'azienda. L'atteggiamento di Santa Maria ha provocato un certo raffreddamento nei rapporti tra lui e ì maggiori azionisti della società. Sarà casuale, ma è proprio in coincidenza col guastarsi dei rapporti tra il management e i due azionisti di controllo (Montedison, Eni) che è cominciato un vivace rastrellamento in Borsa di azioni Snia. Che siano i due colossi chimici a comprare per rafforzare la loro posizione all'interno della società e ridurre più facilmente al silenzio il presidente ribelle ai loro voleri? Che siano altri gruppi che profittano della situazione per inserirsi? O che si tratti invece, come qualche voce maliziosa suggerisce, di un ennesimo episodio di rivalità tra Girotti e'Cefis che avrebbero ora scelto la Snia come nuovo terreno di scontro? Queste ipotesi sono tutte possibili e aperte. Eugenio Scalfari ,

Persone citate: Girotti, Luigi Santa

Luoghi citati: Milano