Convegno verdiano e volume di Mila

Convegno verdiano e volume di Mila Convegno verdiano e volume di Mila Non è facile arrischiare una sintesi anticipata del convegno sui Vespri siciliani che prosegue a Palazzo Madama dopo aver inaugurato nel segno di Verdi la sala del Piccolo Regio. L'opera giace per ora smembrata, in attesa della rinascita nella realtà dell'esecuzione teatrale. Il libretto francese, la sua versione italiana, l'organizzazione ritmica, strutturale, orchestrale; i cori, i balletti, l'ambiente parigino in cui nacque, in bilico tra conservazione ed innovazione: c'è molto da dire sui Vespri, l'o- \ pera è oggetto di un fuoco i massiccio, dalle angolazioni più disparate. La sua situazione storica, in bilico sulla cresta che divide il vecchio dal nuovo, l'alta escursione dei valori artistici che alterna voli sublimi a macroscopici ruzzoloni la espone ad ogni sorta di manipolazione critica; le relazioni degli studiosi si susseguono a ritmo incalzante. Leon Guichard e Julian Budden hanno portato al convegno il contributo della musicologia straniera parlando su « Il libretto fran cese» e «Verdi e Meyerbeer\in rapporto ai Vespri». Ieri mattina, la vivacissima conversazione di Roman Vlad i ha illuminato dall interno la\coerenza compositiva dello- "pera attraverso l'illustrazione di microorganismi strutturali che sul piano ritmico, armonico, melodico ci mostrano un Verdi « progressivo » e dotato di straordinaria consapevolezza professionale. Le altre relazioni della mattinata sono state tutte più o meno ricche di stimolanti ipotesi di lavoro: quella di Peter Varnài sull'tt Organizzazione ritmica in funzione drammaturgica » quella di Massimo Bruni su « L'orchestra » e le altre di Marcello Conati e Romano Gandolfi danze e cori. Il convegno si conclude stamattina a Palazzo Madama, con le ultime sei relazioni, f- * Nel pomeriggio a Palazzo Madama, Alberto Basso e Massimo Mila hanno presentato il primo volume della collana di guide musicali Opera nata con intenti divulgativi per offrire al pubblico un profilo esauriente del melodramma trattato (in questo caso, naturalmente I Ve-j spri Siciliani). Mila, autore del volume, ha esposto le ragioni e i metodi del proprio lavoro articolato nei due settori della faticosa collezione [dei vari libretti (francese, ita- o- \ liano e loro rispettive variano i ti introdotte dal musicista) ni aa o e rod e uo e o lrn e dell'analisi musicale vera e propria. I Vespri sono opera disuguale — Ita detto Mila — meno bella, certo, di Rigoletto, Trovatore e Traviata ma di queste « un gradino più in su »: opera nella quale si pongono le basi linguistiche e drammaturgiche di quell'arco creativo che culminerà negli ultimi capolavori. L'opera ruota tutta attorno al tema dell'amor paterno che vive nel personaggio di Monforte attorno a cui si coagula pure il tema dèlia « soli- r\tudine del soglioì). motivo a d carissimo a Verdi che l'aveva già trattato nei Due Foscari e i lo consacrerà definitivamente a\nella flgura Aì Fìlippo n nel o- Don Carlo 0gnì altra inter. "prelazione dell'opera deve essère rifiutata come sviante da questo nucleo generatore. Non si può e non si deve chiedere ai Vespri ciò che essi non sono: la passione patriottica e quella amorosa vivono ai margini di quel nucleo centrale che divampa nel duetto famoso del terzo atto tra Arrigo e Monforte, uno dei massimi raggiungimenti 'della drammaturgia verdiana. vice e arae ala o si rirul