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Agenti privati sorvegliavano (male) parco e mausoleo della "bela Rôsin"
Agenti privati sorvegliavano (male) parco e mausoleo della "bela Rôsin" Agenti privati sorvegliavano (male) parco e mausoleo della "bela Rôsin" Dovevano eseguire un controllo ogni due ore - Ma non hanno saputo impedire vandalismi e profanazioni protratti per mesi - Il Comune, a cui è affidata la custodia, non è intervenuto: "Che cosa potremmo fare?" Sono ancora sconosciuti i vandali che l'altra notte hanno semidistrutto la cappella funeraria della «bela Ròsta», la moglie morganatica di Vittorio Emanuele II, profanando persino tre bare alla ricerca di gioielli. Funzionari e agenti del commissariato Mirafiori continuano le indagini, ma per ora senza risultato. Probabilmente si tratta di ladruncoli, improvvisati, non di professionisti, il che rende ancora più difficili le ricerche. Il piccolo mausoleo sorge nel parco di strada Castello di Mirafiori che due anni fa la contessa Margherita di Mirafiorl, ultima discendente della «bela Ròsta», aveva ceduto al Comune, riservandosi il diritto dl essere sepolta a fianco dei suoi avi. Subito dopo l'apertura al pubblico è incominciata l'opera sistematica di distruzione: ignoti entravano nel parco forzando la serratura del cancello o aprendo un varco nel muro di cinta; sfondavano il portone in le- gno del tempietto. La situazione è peggiorata da quando 11 parco è stato lasciato aperto anche la notte. Tutti gli arredi della cappella sono stati rubati, quelli che non si potevano portar via fracassati. Quindici giorni fa Specchio del Tempi ha pubblicato la lettera di un gruppo di scolari indignati per lo scempio dei vandali: vetri infranti, panche e inginocchiatoi sfondati, il tabernacolo divelto e distrutto. L'altra notte, l'ultimo episodio: gli sconosciuti hanno aperto due loculi e profanato tre bare con i corpi del genitori della «bela Ròsta», morti più di un secolo fa, del conte Gastone Guerrieri, morto nel '43. Tre feretri, fra i quali quello della «bela Ròsta», sono rimasti intatti, forse perché i ladri sono stati disturbati. Ieri mattina il Comune ha inviato sul posto i necrofori, le bare sono state chiuse e murate nei loculi con cemento più resistente. Come simili episodi, che indubbiamente avranno fatto pentire la contessa dl Mirafiori di aver donato il parco al Comune, continuino a ripetersi, sembra inspiegabile. Il parco non è sorvegliato? Risponde il capo della ripartizione Lavori Pubblici del Comune, ingegner Massaro: «C'è un servizio di vigilanza affidato ad una ditta privata. Due agentt armati devono ispezionare II mausoleo ed il giardino cinque volte per notte, etrea ogni due ore. Evidentemente i vandali hanno agito nell'Intervallo fra due "ronde". Da alcuni mesi è stato proposto di rendere abitabile il fabbricato vicino all'ingresso e mettere un custode, ammesso che si trovi una persona di buona volontà disposta ad andarci ». •k I carabinieri di Settimo hanno arrestato la notte scorsa 4 persone, tutte abitanti a Torino, sorprese a bordo di una « 500 » rubata. Fra gli arrestati vi è una ex guardia di pubblica sicurezza posta in congedo il 5 febbraio scorso per aver picchiato un sot¬ tufficiale: Giuseppe Camello, 22 anni, abitante in via Montenero 7. Gli altri tre sono: Giovanni Lemma, 19 anni, via Lauro Rossi 26; Aurora Gallucci, 20 anni, domiciliata presso l'hotel Casalegno, in corso Palestra 1, e il fratello Marcello, 16 anni.
Persone citate: Aurora Gallucci, Casalegno, Gastone Guerrieri, Giovanni Lemma, Giuseppe Camello, Vittorio Emanuele Ii
Luoghi citati: Torino
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