Di nuovo in alto mare il sindacato Montedison di Eugenio Scalfari

Di nuovo in alto mare il sindacato Montedison Di nuovo in alto mare il sindacato Montedison Roma, 2 aprile. Domani martedì il direttore generale dell'Imi, Giorgio Cappon, s'incontrerà ancora una volta col presidente dell'Eni, Girotti, e col presidente della Bastogi, Torchiani, per la lettura definitiva dello schema di putto sindacale Montedison, le cui grandi linee furono discusse pochi giorni fa in una riunione-fiume a Palazzo Chigi, promossa dal presidente del Consiglio, Andreotti. Sembrò in quell'occasione che tutti gli ostacoli fossero stati superati e che l'ostilità di Torchiani si fosse ammorbidita, anche perché gran parte delle richieste avanzate dal presidente della Bastogi erano state accolte dall'Eni e dall'Imi. Tra queste richieste figurava soprattutto quella di costituire un sindacato veramente paritetico tra azionisti pubblici e privati della Montedison, nel quale il ruolo dell'Imi (che manteneva la presidenza del sindacato) fosse quello di portatore di una quota azionaria simbolica (un milione di azioni). Viceversa, a distanza di pochi giorni, tutto è tornato di nuovo in alto mare per l'ennesima volta,' sicché la diretta mediazione di Andreotti e la disponibilità dell'azionariato pubblico ad accogliere le richieste ili quello privalo non sono servite, a quanto pare, che a fare sprecare altro tempo. A disposizione non ce n'è più molto: l'assemblea della Montedison, infatti, è stata convocata per il 27 aprile; se il sindacato di controllo della società non sarà stato formato prima di quella data, ogni azionista si presenterà in assemblea in ordine sparso, con conseguenze molto pesanti sulla gestione dell'azienda e sulla tranquillità dei quadri direttivi e dei dipendenti. L'appuntamento finale comunque si avrà dopodomani: per mercoledì '4 aprile è infatti convocato il consiglio d'amministrazione della Bastogi, dove probabilmente si verificherà un grosso scontro tra Torchiani, decisamente contrario a partecipare al sindacato Montedison nonostante le modifiche che sono state apportate allo statuto di esso, e un gruppo di consiglieri che sembrano invece favorevoli ad accettare le indicazioni del governo. Si vedrà dunque, tra poche ore, la consistenza dei due contrapposti schieramenti. A complicare ulteriormente la situazione c'è anche la notizia che il presidente della Montedison, Eugenio Cefis, ha fatto sapere di non voler entrare nel comitato di direzione del costituendo sindacato, come invece è previsto nello schema di statuto preparato da Cappon. La mancata presenza di Cefis naturalmente svuoterebbe' il sindacato di gran parte del suo contenuto e lo farebbe nascere in ogni caso in posizione di obiettivo antagonismo nei confronti del management della società, con quelle co)ìseguenie\ che è fàcile irhinàginàre. Infine un'altra notizia ancora più clamorosa, che era nell'aria da qualche giorno ma che oggi Ita avuto una serie di conferme, sia pure ancora non ufficiali: il pacco di 20 milioni di azioni Bastogi di proprietà della Montedison e finora affidato in gestione a un consorzio di banche pubbliche presieduto dall'Imi starebbe per essere venduto a un gruppo molto legato a Cefis. L'Imi verrebbe in tal modo del tutto estromesso dalla Bastogi e il suo peso nell'intera questione Montedison risulterebbe in pratica annullato. . , Eugenio Scalfari

Persone citate: Andreotti, Cappon, Cefis, Eugenio Cefis, Giorgio Cappon, Girotti

Luoghi citati: Roma