L'aumento dei prezzi condiziona i consumi

L'aumento dei prezzi condiziona i consumi Le iniziative dei commercianti L'aumento dei prezzi condiziona i consumi L'applicazione dell'Iva sollecita le tendenze inflazionistiche - La debolezza della lira aggrava la situazione Le proposte avanzate per frenare l'ascesa dei prezzi (Dalla redazione romana) Roma, 2 aprile. La Federesercenti romana, l'organizzazione aderente alla Confesercenti, ha espresso questa mattina, nel corso di una conferenza-stampa, il .malcontento della categoria sul preoccupante fenomeno dell'aumento del prezzi che ha portato ad una rapida diminuzione dei consumi e quindi a una conseguente riduzione dei redditi dei commercianti al dettaglio. Lo confermano i sensibili aumenti registrati negli ultimi tempi sul mercato. Il riso, nel giro di tre mesi, è passato da 220-230 lire il chilo a 420-440 lire. I pomodori sono praticamente raddoppiati: da 2500 lire sono arrivati all'ingrosso a 5200-5500 lire per cassetta (solo un venti per cento di aumento* può attribuirsi alla cattiva stagione). Il prezzo dell'olio di oliva, in tre mesi da circa 800 lire il •litro è salito intomo alle 1000 lire. Con ogni probabilità — è stato anche aggiunto — i prezzi faranno un altro balzo in avanti nelle prossime festività^ pasquali. Secondo gli esercenti, l'applicazione dell'Iva ha agito come una ulteriore sollecitazione di preesistenti tendenze all'aumento dei prezzi. La sopravvenuta svalutazione della lira ha poi aggravato la situazione. Come rimedio, i commercianti al dettaglio forniscono una serie di proposte e un « pacchetto » di richieste, prima fra tutte quella dell'attuazione della riforma sanitaria per sgravare i lavoratori autonomi del commercio dagli « insopportabili e vertiginosi aumenti degli oneri delle mutue ». Per quanto riguarda l'Iva, le richieste vertono sull'abolizione (come in Inghilterra) dell'aliquota su tutte le derrate alimentari e la riduzione dal 12 al 6 per cento dell'Imposta sul valore aggiunto nei settori dell'abbigliamento, arredamento e igiene (oltre alla semplificazione dell'Iva stessa per. limitare i-costi ;di contabilità). E'stato anche teso noto che la Confesercenti ha proposto l'adozione di una misura urgente e tempestiva che stabilisca il rinvio di almeno un trimestre della sca'denza prevista per il versamento Iva (30 aprile). In via subordinata, è stata anche chiesta la sospensione delle norme e relative sanzioni fino ad almeno il 31 luglio, per dare più tempo alle aziende di organizzarsi con gli strumenti contabili. Altro provvedimento necessario — sempre secondo la Confesercenti — sarebbe quello della esatta interpretazione della legge 426 che stabilisce il riordinamento del commercio. Proprio nell'ambito delle iniziative contro l'aumento dei prezzi, la Federesercenti romana ha indetto per il 12 aprile una manifestazione provinciale di protesta. Analoga manifestazione, a carattere nazionale e organizzata dalla Confesercenti, avrà luogo, sempre a Roma, ai primi di maggio; per l'occasione verrà anche presentata una proposta di legge di iniziativa popolare per favorire l'associazionismo tra i dettaglianti. La proposta di legge prevede, tra l'altro, la costituzione di una finanziaria nazionale per la creazione di un demanio pubblico di negozi e centri commerciali gestito dalle Regioni. L'organizzazione provinciale romana ha inoltre promosso una serie di incontri e tavole rotonde tra esercenti, lavoratori e consumatori, al fine di chiarire le cause e le responsabilità reali che hanno determinato l'aumento dei prezzi.

Luoghi citati: Inghilterra, Roma