Assegno di 60 mila lire per le lavoratrici madri
Assegno di 60 mila lire per le lavoratrici madri Assegno di 60 mila lire per le lavoratrici madri Stabilito dalla Regione per le coltivatrici dirette, artigiane, commercianti - Integra quello statale Tre leggi proposte dalla Giunta regionale e ora all'esame dell'apposita commissione consiliare prevedono uno stanziamento complessivo dt 342 milioni per assegni integrativi di 60 mila lire ciascuno alle coltivatrici dirette, artigiane e commercianti che diventano madri. Queste tre categorie beneficiano già dell'assegno di 50 mila lire previsto dalla legge 30 dicembre 1971 n. 1204 e definito «compenso per la temporanea mancanza di guadagno che determina una conseguente diminuzione di reddito dell'impresa». Ma la provvidenza è molto lontana da quelle di cui godono altre categorie di lavoratrici dipendenti. L'assegno — dice l'assessore Anna Maria Vietti, che lo ha proposto — è un primo tentativo per superare questa sperequazione di trattamento. «Non si può accettare — dice ancora la dottoressa Vietti — che provvì denze d'indubbio valore umano e sociale siano limitate alle lavoratrici dipendenti e non trovino ap plicazione per queste altre catego rie di lavoratrici che. talvolta, hanno condizioni economiche e sociali inferiori». Lo stanziamento è stato fatto tenendo conto delle statistiche secondo le quali ogni anno diventa¬ no madri 3 mila coltivatrici dirette, 1200 artigiane e 1500 commercianti. Se il Consiglio approverà le tre leggi, l'assegno verrà corrisposto per tutte le nascite a partire dal 1 gennaio 1973; l'erogazione avverrà tramite le mutue dei coltivatori diretti, degli artigiani e del commercianti alle quali la Regione affiderà le somme stanziate in bilancio.
Persone citate: Anna Maria Vietti, Vietti
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