Un aereo da turismo cade a Roma poco dopo il decollo: sette morti

Un aereo da turismo cade a Roma poco dopo il decollo: sette morti Partito dal campo dell'Urbe ha sfiorato le case d'una frazione Un aereo da turismo cade a Roma poco dopo il decollo: sette morti Nessun superstite - Le vittime: il conte Umberto Allioni di Brondello, nato a Torino 68 anni fa; il figlio di 5 anni, la madre, un'altra donna non ancora identificata e tre piloti civili - Il velivolo, un bimotore "Cessna" è caduto a picco e dopo l'impatto è esploso - Forse un blocco del motore - Il racconto di alcuni testimoni (Nostro servizio particolare) Roma, 29 marzo. Un aereo « Cessna », bimotore da turismo svizzero, è precipitato alle 14,15 di oggi a venti chilometri da Roma, non molto lontano dalla frazione « La Storta ». Le sette persone che si trovavano a bordo sono morte. Le vit- a i n time sono: il conte Umberto Allioni di Brondello, nato a Torino, 68 anni fa, residente a Roma, pubblicista, direttore della rivista liberale « Il Cavour »; suo figlio, Giovenale Cesare Camillo nato a Londra, che avrebbe compiuto 5 anni il 2 aprile prossimo; tre piloti civili: il capitano Bruno Riccardo Felice, nato a Barletta, 41 anni, residente a Pomezia; il pilota Giuseppe Giambanco, palermitano di 28 anni e il pilota Urbani che era alla guida, i cui documenti sono in gran parte bruciati. Le altre due vittime sono donne; soltanto una, a tarda sera, è stata identificata: Paola Porzi, di 49 anni, da Brescia, madre del piccolo Allioni di Brondeiìo. L'aereo, bianco e blu, siglato 471-HBLGP, proveniva da Palermo. Atterrato a Roma, era ripartito dall'aeroporto dell'Urbe dopo una sosta per i rifornimenti. Il decollo è avvenuto regolarmente: la torre di controllo del piccolo campo di aviazione aveva segnalato vento normale e tempo nuvoloso. Dopo quattro minuti la tragedia. Il « Cessna » era al massimo dei giri, a 1500 metri d'altezza. Improvvisamente l'aereo si è rovesciato ed è precipitato verticalmente. Questo è quanto i primi risultati dell'inchiesta affermano. L'impatto è avvenuto a due metri da un palo di cemento della luce elettrica, tra un uliveto, un vigneto e una casa colonica in costruzione. « Una frazione dopo lo schianto — dice Eligio Sartelli, operaio, che lavorava all'interno del casale — l'aereo è esploso come una bomba. Siamo usciti di corsa giusto in tempo per assistere alla seconda esplosione: quella dei fili elettrici, fusi dal calore ». La scena è (raccapricciante: la coda del bimotore, in fiamme, è piantata nel fango; disintegrato imo dei motori, l'altro accartocciato; non c'è più traccia della carlinga: i pezzi sono sparsi a terra nel raggio di un centinaio di metri. Le vittime sono volate fuori e finite in uno scasso per le- fondamenta della co- struzione vicina. Sono tutte carbonizzate. Solo il pilota e al suo posto, :le .marni sulla cloche nel tentativo impossibile d'un atterraggio di emergenza. L'inchiesta, subito avviata, tenta ora di stabilire le cause dell'incidente; ma sono soltanto ipotesi. Il guasto non deve essere stato improvviso perché il pilota, che non era riuscito in un primo momento a mettersi in contatto via radio con l'aeroporto da dove era decollato, aveva poi avvertito quello di Ciampmo che qualcosa non funzionava. Poi i contatti sono cessati di colpo. Si parla di un blocco del motore: l'ipotesi è avvalorata dal fatto che l'aereo è venuto giù a picco. « Poteva essere una tragedia — dice Elio Martoni, agricoltore — perché qui intorno ci sono numerose case coloniche e a quell'ora eravamo a riposare: pioveva a tratti e il lavoro della mattinata era finito ». I tecnici dell'aeronautica civile, diretti dal dott. Casagrande dell'aeroporto di Ciampmo, vagliano le testimonianze dei contadini. Alcune persone avrebbero visto fumo e fiamme uscire dalla coda dell'aereo poco prima del disastro. La tragedia, non può essere attribuitala» distrazione'del pilota o a inesperienza: i tre componenti l'equipaggio erano molto noti per la loro bravura. Giambanco era esperto di « rally » aerei; Urbani, oltre duemila ore di volo al suo attivo, era ritenuto uno dei migliori piloti di aerei da turismo. L'unico fatto che lascia perplessi è che il bimotore, secondo l'aeroporto dell'Urbe, aveva un piano di volo per quattro persone, mentre gli occupanti erano sei più un bambino. La zona dove il «Cessna» è precipitato è sorvegliata dai carabinieri: domani si tenterà di ricomporre i pezzi del¬ l'aereo per definire come è avvenuto il disastro. In serata è terminata l'opera di rimozione dei resti delle sette persone. E' stata un'operazione pietosa: ricoperti da un telo di plastica bianca i cadaveri sono stati trasportati su barelle metalliche nei furgoni mortuari. f. c. Romii. Il conte Di Brondello, una delle vittime (Ansa) Roma. I rottami dell'aereo da turismo precipitato alla periferia della capitale (Ansa)