Nuova perizia all'uomo che accoltellò la moglie
Nuova perizia all'uomo che accoltellò la moglie Rinviato il processo a Novara Nuova perizia all'uomo che accoltellò la moglie Si deve accertare se è sano di mente - Dopo aver ferito la donna, aveva tentato di svenarsi (Nostro servizio particolare) Novara, 27 marzo. ili.) Era sano di mente il pensionato Guglielmo Gaietto, 65 anni, quando nell'ottobre del '71 tentò a Cossato d'uccidere a coltellate la moglie Maria De Bellis, di 64 anni? Questo è l'interrogativo che si è posto stamani ai giurati della Corte d'assise di Novara, nel procedimento a carico dell'uomo comparso in stato d'arresto con l'imputazione di tentato omicidio. L'interrogativo è rimasto, perché il processo è stato rinviato a nuovo ruolo per consentire una «superperizia», dopo quella d'ufficio e quella di parte, che hanno dato risultati opposti. Guglielmo Gaietto è ricoverato nel manicomio criminale di Reggio Emilia. Di lui si sono occupati molti periti e dalle loro relazioni dipenderà il suo futuro. L'episodio che l'ha portato in Corte d'assise avvenne il 3 ottobre 1971. Quel giorno, secondo, il racconto della parte lesa, l'uomo iniziò un ennesimo litigio. Poi, senza parlare, prese tre coltelli da cucina (i primi due si ruppero), infierendo sulla moglie, che stramazzò sul pavimento. Convinto d'averla uccisa, andò poi nella camera da letto e con alcune lamette tentò di svenarsi. Maria Da Bellis, raccogliendo le ultime forze, riuscì a portarsi sul pianerottolo e a invocare aiuto. La donna fu ricoverata in fin di vita all'ospedale e l'uomo finì in carcere, dove venne medicato per le ferite che s'era prodotto. Maria De Bellis guarì poi in 25 giorni; il marito fu mandato a Reggio Emilia. Da quel momento iniziò per l'uomo la «battaglia delle perizie», che ha interessato anche stamani il breve dibattito preliminare. Il p.m. dott. De Felice, infatti, ha illustrato la contrad. dittoria situazione delle conclusioni periziali: quella d'ufficio che dice l'imputato totalmente infermo di mente, quella di parte, perfettamente sano. Il difensore ha sollevato alcune obiezioni, contrarie però a quelle della pubblica accusa. Infatti voleva evitare il rinvio a giudizio, per ima nuova perizia, senza la possibilità della concessione della libertà provvisoria. Dopo circa un'ora di camera di consiglio la Corte, accogliendo la richiesta del p.m., ha deciso di far compiere la «superperizia» e ha negato la libertà provvisoria, rinviando tutti gli atti al giudice istruttore di Biella. Guglielmo Gaietto è così ritornato in manicomio, a Reggio Emilia, in attesa d'essere sottoposto a nuovi esami psichiatrici.
Persone citate: Bellis, De Felice, Guglielmo Gaietto, Maria De Bellis
Luoghi citati: Biella, Cossato, Novara, Reggio Emilia
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