yAnche Beneforti dice: "Sto male" di Guido Guidi

yAnche Beneforti dice: "Sto male" yAnche Beneforti dice: "Sto male" (Nostro servizio particolare) Roma, 21 marzo. La polemica fra la magistratura milanese e quella romana sullo spionaggio telefonico è praticamente scoppiata. Il sostituto procuratore della Repubblica di Milano, Liberato Riccardelli, ha chiesto ufficialmente che gli venga messo a disposizione l'ex commissario di p.s., Walter Beneforti, perché ha emesso nei suoi confronti un mandato di cattura; ma il giudice istruttore di Roma, Giuseppe Pizzuti, ha lasciato intendere che non consentirà il trasferimento dell'investigatore privato al carcere di S. Vittore. L'episodio è banale soltanto in apparenza. Nella realtà significa che i due magistrati vogliono difendere la propria giurisdizione e uno non intende lasciare all'altro di interferire nell'indagine. Questo vuol dire che quando il il dott. Riccardelli avrà bisogno di interrogare Beneforti dovrà trasferirsi a Roma, mentre il giorno in cui il dottor Pizzuti avrà necessità di ascoltare Tom Ponzi e Bruno Mattioli che, per rivalsa, il magistrato milanese non trasferirà a Roma, dovrà andare a Milano e ad Arona. Dopo Tom Ponzi, anche Walter Beneforti sostiene che le sue condizioni di salute non gli consentono di rimanere in carcere. A Rebibbia, dopo una detenzione di tre settimane, sarebbe calato di peso: ha perso 10 chili ed il suo difensore, aw. Luigi Trapani, ha chiesto al magistrato che l'ex vicecapo della Crirninaipol milanese sia sottoposto a visita medica fiscale e di conseguenza tra'sferito in una clinica. Il giudice istruttore ha risposto che potrà prendere una decisione soltanto dopo avere interrogato tutti gli imputati detenuti (otto a Roma due a Milano) e dopo avere disposto alcuni confronti. Poiché si suppone che il magistrato vorrà porre uno di fronte all'altro Bruno Mattioli e Walter Beneforti, Bruno Mattioli e Tom Ponzi, è difficile prevedere gli sviluppi della situazione se il dott. Riccardelli e il dott. Pizzuti non modificheranno il proposito di non trasferire i detenuti dalla zona di loro competenza. In questa polemica destinata a prolungare i tempi della indagine, si è inserito Walter Beneforti, con una lettera nella quale non soltanto protesta di essere innocente, ma polemizza perché sostiene che nei suoi confronti esiste soltanto un elemento fornito dal tecnico Bruno Mattioli il quale, sembra, avrebbe accusato anche Tom Ponzi. Mattioli afferma che avrebbe avuto incarico da Beneforti e da Tom Ponzi di trasferirsi da Milano a Roma per consegnare cinque o sei radiospie da sistemare su altret- tante linee telefoniche al tecnico della Sip, Marcello Micozzi. Nella vicenda si "è inserita la prima querela per diffamazione: l'ha presentata l'ex ministro delle Finanze Luigi Preti contro il manifesto, che ieri gli ha attribuito la responsabilità di avere controllato l'apparecchio telefonico del quotidiano socialista Avanti! Il giornale aveva scritto fra l'altro: « Lo spionaggio deH'Avanti! era facile per Preti. La sua segreteria è a 50 metri dalla redazione ». Guido Guidi